Politica
Il pulcino spennacchiato chiamato Ospedale della Murgia
Montanaro difende il lavoro della Asl: "Dobbiamo giustificare l'emodinamica"
Gravina - giovedì 7 novembre 2019
17.47
Zero a zero. Questo in sintesi il risultato del consiglio comunale monotematico convocato dal Comune di Gravina e allargato alla direzione sanitaria regionale per chiedere maggiore attenzione e nuove risorse destinare all'ospedale Fabio Perinei.
Nonostante quattro ore di confronto le posizioni sono rimaste distinte e distanti: da una parte le esigenze del territorio. Dall'altra la direzione regionale che elenca sforzi e impegni.
L'adunanza è iniziata con una relazione da parte del consigliere Mimmo Romita che da tempo sollecita le autorità locali a porre maggiore attenzione per il nosocomio locale.
"Non ho nessuna intenzione di fare polemica" esordisce Romita risvolgendosi al direttore generale Vito Montanaro prima di elencare una lunga serie di disservizi. Tredici punti che racchiudono preoccupazione e malessere a cominciare dalla mancanza, a cinque anni dall'apertura dell'ospedale, del reparto di Emodinamica "eppure i locali c'erano, le attrezzature pure" sottolinea Romita che denuncia l'assenza cronica di anestesisti e rianimatori, di personale medico e paramedico oltre che di primari titolari in molti reparti. Mancanze che non garantiscono l'elementare funzionamento di una struttura sanitaria le cui sale operatorie sono in funzione per soli due giorni la settimana e la cui pista per elisoccorso non è mai stata autorizzata e ora giace in uno stato di totale abbandono. Diverse le mancanze tra cui i problemi di manutenzione ma tra le questioni più delicate c'è il Pronto Soccorso dove le "attese sono estenuanti e snervati".
Romita conclude l'intervento chiedendo tempi e risposte concrete.
A gettare acqua sul fuoco ci pensa per ben due volte il sindaco Alesio Valente che chiede di non pensare troppo al passato e alle battaglie fatte "piuttosto concentriamoci sui risultati raggiunti e sul futuro del nostro spedale".
Tuttavia a scaldare l'aula ci pensa lo stesso Vito Montanaro rispondendo "alle esigenze del territorio con grande correttezza perché le cose si fanno se si possono fare con i tempi che spesso prescindono dalla volontà politica e tecnica" esordisce il dirigente.
" Non dobbiamo negare le difficoltà oggettive che la nostra regione ha avuto a causa del taglio dei finanziamenti nazionali e sebbene non mi aspetti nessun ringraziamento da nessuno, bisogna dare merito al lavoro e agli sforzi fatti in questi anni. Abbiamo ereditato l'ospedale della murgia che era un pulcino spennato, privo di molti servizi e di organizzazione, ora lo abbiamo portato ad un livello di efficienza che ci riconoscono a livello regionale".
Montanaro risponde infastidito al dottor Romita: "Non voglio fare polemica ma la banca del sangue parte da lontano e ha dovuto superare una serie di vincoli così come il servizio di emodinamica che stando alle normative vigenti in questo ospedale non serve. Il servizio di emodinamica è stato inserito nella sesta versione del Piano di riordino sanitario perché secondo il Decreto ministeriale 70, a cui dobbiamo attenerci, non c'erano le indicazioni per cui si potesse portare qui il servizio. Non credo che il Perinei sia stato oggetto di disattenzione da parte della politica regionale abbiamo inviato milioni di euro per ristrutturare e aggiungere gli spazi. I tempi di attesa al pronto soccorso sono un problema di tutti gli ospedali a livello regionale e nazionale".
Sulla stessa onda anche il direttore sanitario della Asl di Bari, Antonio Sanguedolce, che sofferma la sua attenzione sul piano assunzionale della Asl assicurando la risoluzione di molti disservizi con l'arrivo di nuovo personale medico e paramedico.
"Per essere più efficace e concreto cito alcuni numeri. Al Perinei occorrerebbero circa 12 anestesisti, 8 cardiologi e almeno 44 medici ma con la conclusione dei concorsi è oramai certo che arriveranno 40 nuovi infermieri, 10 ostetriche, 138 Oss oltre al personale amministrativo. Nuovi medici destinati al pronto soccorso sono in arrivo già nei prossimi giorni mentre stiamo predisponendo le mobilità ed eventualmente altri concorsi per emodinamisti".
Parole che tuttavia che non convincono i presenti il cui malumore è racchiuso nelle parole dei consiglieri Mimmo Cardascia e Rosa Cataldi entrambi convinti che l'Ospedale della Murgia sia ancora lontano dagli standard di efficienza tali da assicurare il diritto alla salute dei cittadini.
A difendere quanti quotidianamente lavorano al Perinei è stato il direttore medico Domenico Labate che si dice dispiaciuto per i commenti negativi pur assicurando il massimo impegno da parte dell'intero personale del Perinei.
La seduta si conclude, dopo l'intervento dei consiglieri regionali Enzo Colonna e Ignazio Zullo, con la replica di Vito Montanaro concentrato sul "bicchiere mezzo pieno" del Perinei per rassicurare che il servizio di emodinamica sarà presto attivato "assicurando un gruppo di lavoro che a rotazione opererà tra l'ospedale San Paolo e il Di Venere tale da giustificare il servizio in un territorio che per il tipo di utenza non avrebbe diritto a questo servizio. Tuttavia – conclude il dirigente - abbiamo già trovato una giustificazione da sottoporre all'attenzione del Ministero della salute a cui il piano sanitario sarà inviato: dobbiamo mettere in sicurezza l'intero territorio regionale anche per quanto riguarda le malattie cardiologiche".
L'aula applaude ma sono in tanti ad uscire delusi e perplessi.
Nonostante quattro ore di confronto le posizioni sono rimaste distinte e distanti: da una parte le esigenze del territorio. Dall'altra la direzione regionale che elenca sforzi e impegni.
L'adunanza è iniziata con una relazione da parte del consigliere Mimmo Romita che da tempo sollecita le autorità locali a porre maggiore attenzione per il nosocomio locale.
"Non ho nessuna intenzione di fare polemica" esordisce Romita risvolgendosi al direttore generale Vito Montanaro prima di elencare una lunga serie di disservizi. Tredici punti che racchiudono preoccupazione e malessere a cominciare dalla mancanza, a cinque anni dall'apertura dell'ospedale, del reparto di Emodinamica "eppure i locali c'erano, le attrezzature pure" sottolinea Romita che denuncia l'assenza cronica di anestesisti e rianimatori, di personale medico e paramedico oltre che di primari titolari in molti reparti. Mancanze che non garantiscono l'elementare funzionamento di una struttura sanitaria le cui sale operatorie sono in funzione per soli due giorni la settimana e la cui pista per elisoccorso non è mai stata autorizzata e ora giace in uno stato di totale abbandono. Diverse le mancanze tra cui i problemi di manutenzione ma tra le questioni più delicate c'è il Pronto Soccorso dove le "attese sono estenuanti e snervati".
Romita conclude l'intervento chiedendo tempi e risposte concrete.
A gettare acqua sul fuoco ci pensa per ben due volte il sindaco Alesio Valente che chiede di non pensare troppo al passato e alle battaglie fatte "piuttosto concentriamoci sui risultati raggiunti e sul futuro del nostro spedale".
Tuttavia a scaldare l'aula ci pensa lo stesso Vito Montanaro rispondendo "alle esigenze del territorio con grande correttezza perché le cose si fanno se si possono fare con i tempi che spesso prescindono dalla volontà politica e tecnica" esordisce il dirigente.
" Non dobbiamo negare le difficoltà oggettive che la nostra regione ha avuto a causa del taglio dei finanziamenti nazionali e sebbene non mi aspetti nessun ringraziamento da nessuno, bisogna dare merito al lavoro e agli sforzi fatti in questi anni. Abbiamo ereditato l'ospedale della murgia che era un pulcino spennato, privo di molti servizi e di organizzazione, ora lo abbiamo portato ad un livello di efficienza che ci riconoscono a livello regionale".
Montanaro risponde infastidito al dottor Romita: "Non voglio fare polemica ma la banca del sangue parte da lontano e ha dovuto superare una serie di vincoli così come il servizio di emodinamica che stando alle normative vigenti in questo ospedale non serve. Il servizio di emodinamica è stato inserito nella sesta versione del Piano di riordino sanitario perché secondo il Decreto ministeriale 70, a cui dobbiamo attenerci, non c'erano le indicazioni per cui si potesse portare qui il servizio. Non credo che il Perinei sia stato oggetto di disattenzione da parte della politica regionale abbiamo inviato milioni di euro per ristrutturare e aggiungere gli spazi. I tempi di attesa al pronto soccorso sono un problema di tutti gli ospedali a livello regionale e nazionale".
Sulla stessa onda anche il direttore sanitario della Asl di Bari, Antonio Sanguedolce, che sofferma la sua attenzione sul piano assunzionale della Asl assicurando la risoluzione di molti disservizi con l'arrivo di nuovo personale medico e paramedico.
"Per essere più efficace e concreto cito alcuni numeri. Al Perinei occorrerebbero circa 12 anestesisti, 8 cardiologi e almeno 44 medici ma con la conclusione dei concorsi è oramai certo che arriveranno 40 nuovi infermieri, 10 ostetriche, 138 Oss oltre al personale amministrativo. Nuovi medici destinati al pronto soccorso sono in arrivo già nei prossimi giorni mentre stiamo predisponendo le mobilità ed eventualmente altri concorsi per emodinamisti".
Parole che tuttavia che non convincono i presenti il cui malumore è racchiuso nelle parole dei consiglieri Mimmo Cardascia e Rosa Cataldi entrambi convinti che l'Ospedale della Murgia sia ancora lontano dagli standard di efficienza tali da assicurare il diritto alla salute dei cittadini.
A difendere quanti quotidianamente lavorano al Perinei è stato il direttore medico Domenico Labate che si dice dispiaciuto per i commenti negativi pur assicurando il massimo impegno da parte dell'intero personale del Perinei.
La seduta si conclude, dopo l'intervento dei consiglieri regionali Enzo Colonna e Ignazio Zullo, con la replica di Vito Montanaro concentrato sul "bicchiere mezzo pieno" del Perinei per rassicurare che il servizio di emodinamica sarà presto attivato "assicurando un gruppo di lavoro che a rotazione opererà tra l'ospedale San Paolo e il Di Venere tale da giustificare il servizio in un territorio che per il tipo di utenza non avrebbe diritto a questo servizio. Tuttavia – conclude il dirigente - abbiamo già trovato una giustificazione da sottoporre all'attenzione del Ministero della salute a cui il piano sanitario sarà inviato: dobbiamo mettere in sicurezza l'intero territorio regionale anche per quanto riguarda le malattie cardiologiche".
L'aula applaude ma sono in tanti ad uscire delusi e perplessi.