La città
Il servizio mensa va ad una società di Altamura
Ed a Gravina scoppia la protesta. I lavoratori all'attacco del sindaco: "Ha svenduto noi e la città".
Gravina - venerdì 10 maggio 2013
15.05
Sarebbe stata affidata la gara per il servizio mense scolastiche. Il bando pubblico era stato pubblicato dall'amministrazione comunale lo scorso anno, e dopo una serie di rinvii e proroghe, l'ultima delle quali lo scorso febbraio, l'appalto sarebbe stato infine affidato ad una società altamurana che dovrà, appena completate le procedure burocratiche, provvedere a servire pasti nelle scuole materne e elementari di Gravina.
Dagli uffici comunali assicurano che al momento non ci sarebbero ancora atti ufficiali ma "la gara è stata espletata e in questi giorni il dirigente sta provvedendo a stilare i verbali", assicura una funzionaria. Intanto, in attesa dell'ufficialità, infuria lo polemica. I lavoratori che fin qui avevano garantito l'espletamento del servizio alle dipendenze de "La Grotta", l'azienda gravinese che ha fin qui fornito il servizio, guidati da Francesco Gavioli hanno indirizzato una lettera aperta al primo cittadino Alesio Valente, per esprimere sarcasticamente "le più vive congratulazioni per l'ultimo appalto volato via dal nostro paese per planare rumorosamente in uno dei paesi limitrofi, cioè Altamura". I collaboratori dell'azienda non nascondono il proprio rammarico al sindaco: "Se non ricordiamo male, lei non era un fautore del lavoro gravinese. Ricordiamo con profonda nostalgia le sue bellissime parole profferite in campagna elettorale. "Cercherò di tutelare i lavoratori gravinesi", aveva detto, ma oggi non sappiamo a quale categoria di lavoratori si riferisse e ci illudevamo di far parte di questi anche noi".
Rammarico a cui ora si aggiunge anche l'angoscia per il futuro delle proprie famiglie: "Con grandi timori, aspettavamo la lettura dei progetti ed i nostri incubi sono divenuti realtà. I nostri nomi vanno ad aggiungersi ad una lista già lunga di disoccupati". E poi arriva la rabbia, perché "dalla lettura dei progetti si evince che il prezzo della ditta che subentrerà alla nostra è ben più alto di quello che la "Grotta" aveva proposto e che i nostri prodotti locali non sono all'altezza di quelli altamurani. Ha parlato sempre di trasparenza ma ci domandiamo: di che trasparenza parlava? Ha parlato di "cambiamente", ma a cosa si riferiva? Di cambiamento abbiamo solo notato che tutti gli appalti di Gravina non ci appartengono più e che le sue belle parole sono scoppiate come futili bolle di sapone. Sappiamo anche che tutti i punteggi che la "Grotta" aveva sono stati abbassati in maniera disdicevole: dovremmo forse pensare che ci sia stato una specie di conflitto d'interessi? A questo punto mille quesiti attraversano le nostre menti: la commissione che doveva visionare i progetti aveva i requisiti giusti per farlo? Lungi da noi pensare a vili sotterfugi per far sì che anche questo appalto sparisse".
Domande che forse non troveranno mai risposta, ma che sono sicuramente destinate ad alimentare nuove proteste soprattutto perché, stando a quanto denunciato dai lavoratori, l'appalto sarebbe stato affidato ad un prezzo maggiore. Ed ora Gavioli si chiede: "A chi toccherà sostenerlo? Al Comune oppure alle famiglie? Le auguriamo che non le capitino mai situazioni del genere. Le possiamo garantire che non sono affatto piacevoli".
La nota si chiude con una critica severa nei confronti del sindaco accusato, senza troppi giri di parole, di aver deluso i suoi stessi elettori: "Il suo carisma, il suo modo di trascinare la folla ci aveva fatto credere che realmente lei fosse una persona positiva per Gravina, ma ci scusi tanto: la sta riducendo ad un'ombra. Con tutta franchezza dei suoi progetti culturali che servono, come dice lei, a dare lustro al nostro paese non è che ci importi molto quando viene tolto il pane di bocca a noi e ai nostri figli. Come diceva un vecchio musical ritornato prepotentemente in voga, dato i tempi che viviamo: "Aggiungi un posto a tavola". Speriamo che la sua, di tavola, sia abbastanza lunga da ospitarci tutti".
Dagli uffici comunali assicurano che al momento non ci sarebbero ancora atti ufficiali ma "la gara è stata espletata e in questi giorni il dirigente sta provvedendo a stilare i verbali", assicura una funzionaria. Intanto, in attesa dell'ufficialità, infuria lo polemica. I lavoratori che fin qui avevano garantito l'espletamento del servizio alle dipendenze de "La Grotta", l'azienda gravinese che ha fin qui fornito il servizio, guidati da Francesco Gavioli hanno indirizzato una lettera aperta al primo cittadino Alesio Valente, per esprimere sarcasticamente "le più vive congratulazioni per l'ultimo appalto volato via dal nostro paese per planare rumorosamente in uno dei paesi limitrofi, cioè Altamura". I collaboratori dell'azienda non nascondono il proprio rammarico al sindaco: "Se non ricordiamo male, lei non era un fautore del lavoro gravinese. Ricordiamo con profonda nostalgia le sue bellissime parole profferite in campagna elettorale. "Cercherò di tutelare i lavoratori gravinesi", aveva detto, ma oggi non sappiamo a quale categoria di lavoratori si riferisse e ci illudevamo di far parte di questi anche noi".
Rammarico a cui ora si aggiunge anche l'angoscia per il futuro delle proprie famiglie: "Con grandi timori, aspettavamo la lettura dei progetti ed i nostri incubi sono divenuti realtà. I nostri nomi vanno ad aggiungersi ad una lista già lunga di disoccupati". E poi arriva la rabbia, perché "dalla lettura dei progetti si evince che il prezzo della ditta che subentrerà alla nostra è ben più alto di quello che la "Grotta" aveva proposto e che i nostri prodotti locali non sono all'altezza di quelli altamurani. Ha parlato sempre di trasparenza ma ci domandiamo: di che trasparenza parlava? Ha parlato di "cambiamente", ma a cosa si riferiva? Di cambiamento abbiamo solo notato che tutti gli appalti di Gravina non ci appartengono più e che le sue belle parole sono scoppiate come futili bolle di sapone. Sappiamo anche che tutti i punteggi che la "Grotta" aveva sono stati abbassati in maniera disdicevole: dovremmo forse pensare che ci sia stato una specie di conflitto d'interessi? A questo punto mille quesiti attraversano le nostre menti: la commissione che doveva visionare i progetti aveva i requisiti giusti per farlo? Lungi da noi pensare a vili sotterfugi per far sì che anche questo appalto sparisse".
Domande che forse non troveranno mai risposta, ma che sono sicuramente destinate ad alimentare nuove proteste soprattutto perché, stando a quanto denunciato dai lavoratori, l'appalto sarebbe stato affidato ad un prezzo maggiore. Ed ora Gavioli si chiede: "A chi toccherà sostenerlo? Al Comune oppure alle famiglie? Le auguriamo che non le capitino mai situazioni del genere. Le possiamo garantire che non sono affatto piacevoli".
La nota si chiude con una critica severa nei confronti del sindaco accusato, senza troppi giri di parole, di aver deluso i suoi stessi elettori: "Il suo carisma, il suo modo di trascinare la folla ci aveva fatto credere che realmente lei fosse una persona positiva per Gravina, ma ci scusi tanto: la sta riducendo ad un'ombra. Con tutta franchezza dei suoi progetti culturali che servono, come dice lei, a dare lustro al nostro paese non è che ci importi molto quando viene tolto il pane di bocca a noi e ai nostri figli. Come diceva un vecchio musical ritornato prepotentemente in voga, dato i tempi che viviamo: "Aggiungi un posto a tavola". Speriamo che la sua, di tavola, sia abbastanza lunga da ospitarci tutti".