Politica
"Il Silos è un bene da tutelare"
Valente risponde ad Articolo Uno dopo le richieste di chiarimenti
Gravina - venerdì 15 novembre 2019
"Il silos è un bene di proprietà privata, rispetto al quale privati hanno avanzato legittima richiesta agli uffici competenti per un utilizzo diverso da quello acquisito e svolto per lungo tempo, nel recente passato". Si aggrappa ai fatti oggettivi Alesio Valente, il primo cittadino tirato in ballo da Articolo 1 a proposito dell'ipotetico progetto di conversione del vecchio granaio in appartamenti privati.
In una nuova richiesta di chiarimenti inviata da Articolo Uno nella quale si chiedeva al primo cittadino di prendere una posizione chiara sul Silos, Valente ribadisce quanto già detto nei giorni scorsi lasciando la responsabilità della pratica agli uffici comunali a cui spetta il compito di "esprimersi su quella istanza. Se ad esprimersi fosse il sindaco, in un senso o nell'altro, commetterebbe un abuso".
Sulla vicenda il primo cittadino si limita ad esprimere un "parere personale" dichiarandosi a favore della tutela del bene pur ribadendo che "non è al sindaco che la legge assegna il potere di decidere". "Poiché ai compagni di Articolo Uno riconosco intelligenza e preparazione, mi sembra strano il fatto che fingano di ignorare questo dato. Probabilmente – continua il sindaco passando all'attacco - la cosa è strumentale alla necessità di continuare ad alimentare un dibattito che mi pare sia già precipitato nella strumentalizzazione, con la diffusione di notizie errate e la condivisione delle stesse a spron battuto sui social. Provo pertanto ad offrire un ulteriore contributo, dopo la presa di posizione dei giorni scorsi, per evitare che ciò accada".
La questione dunque è solo politica secondo il primo cittadino il quale a supporto della sua tesi cita il parere della commissione paesaggio che "ha espresso parere negativo all'ipotesi di trasformazione del vecchio silos. Con ogni probabilità, di identico tenore sarà il parere della Soprintendenza. Dunque, di cosa si discute?".
In coda una buona notizia per gli amanti della storia e del territorio: "Il Comune sta valutando anche un'altra istanza giunta nelle ultime settimane, volta a porre sotto vincolo l'intero fabbricato, per la sua valenza quale esempio di archeologia industriale. Quindi, si sta lavorando a tutto campo. La differenza è che lo si fa nel silenzio e con gli atti, non a colpi di comunicati stampa".
Gli amici di Articolo 1 se ne facciano una ragione...
In una nuova richiesta di chiarimenti inviata da Articolo Uno nella quale si chiedeva al primo cittadino di prendere una posizione chiara sul Silos, Valente ribadisce quanto già detto nei giorni scorsi lasciando la responsabilità della pratica agli uffici comunali a cui spetta il compito di "esprimersi su quella istanza. Se ad esprimersi fosse il sindaco, in un senso o nell'altro, commetterebbe un abuso".
Sulla vicenda il primo cittadino si limita ad esprimere un "parere personale" dichiarandosi a favore della tutela del bene pur ribadendo che "non è al sindaco che la legge assegna il potere di decidere". "Poiché ai compagni di Articolo Uno riconosco intelligenza e preparazione, mi sembra strano il fatto che fingano di ignorare questo dato. Probabilmente – continua il sindaco passando all'attacco - la cosa è strumentale alla necessità di continuare ad alimentare un dibattito che mi pare sia già precipitato nella strumentalizzazione, con la diffusione di notizie errate e la condivisione delle stesse a spron battuto sui social. Provo pertanto ad offrire un ulteriore contributo, dopo la presa di posizione dei giorni scorsi, per evitare che ciò accada".
La questione dunque è solo politica secondo il primo cittadino il quale a supporto della sua tesi cita il parere della commissione paesaggio che "ha espresso parere negativo all'ipotesi di trasformazione del vecchio silos. Con ogni probabilità, di identico tenore sarà il parere della Soprintendenza. Dunque, di cosa si discute?".
In coda una buona notizia per gli amanti della storia e del territorio: "Il Comune sta valutando anche un'altra istanza giunta nelle ultime settimane, volta a porre sotto vincolo l'intero fabbricato, per la sua valenza quale esempio di archeologia industriale. Quindi, si sta lavorando a tutto campo. La differenza è che lo si fa nel silenzio e con gli atti, non a colpi di comunicati stampa".
Gli amici di Articolo 1 se ne facciano una ragione...