Alesio Valente1
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Politica

Il sindaco ritira le dimissioni e incassa la fiducia della maggioranza

Restano le divisioni sulla nomina della giunta. Fuori tutti gli ex assessori e avanti con la giunta tecnica a tempo determinato

Tutto come da copione. Il primo cittadino ha ritirato le dimissioni. La maggioranza ha rinnovato la fiducia e l'affetto nei confronti del suo leader. Una intera comunità attende di capire cosa sia successo in questi due mesi.

Ma andiamo con ordine e stiamo ai documenti ufficiali.
Giovedì sera quattro consiglieri di opposizione consegnano nelle mani del primo cittadino la loro disponibilità a "sostenere i progetti validi per la città" annunciando pieno sostegno alla maggioranza sebbene da "esterni" ma non da "estranei". Ventiquattro ore dopo tocca ai consiglieri di maggioranza fare altrettanto chiedendo al sindaco di ritirare le dimissioni e di procedere in "assoluta libertà ed autonomia politica ed istituzionale, a nominare una Giunta comunale di alto profilo, che sia matura e compiuta espressione delle migliori risorse delle forze di maggioranza, senza obbligo di rappresentanza".
Passato il fine settimana e l'intera giornata di lunedì, il sindaco convoca una nuova riunione con i consiglieri e i segretari dei partiti prima di procedere alla revoca delle dimissioni. Un riunione senza colpi di scena e durante la quale Valente sottopone alla maggioranza il proprio documento politico.
"Ritengo che questo consiglio comunale meriti un'altra opportunità – scrive Valente annunciando il ritiro delle dimissioni - Venti consiglieri su ventiquattro, anche se con differenze tra maggioranza e minoranza, mi invitano a proseguire il percorso amministrativo assicurandomi stabilità nell'interesse del processo di cambiamento di cui questa città ha fortemente bisogno".
Pertanto "voglio continuare a spendermi contro le ingiustizie e contro i problemi che si abbattono sulla nostra comunità nuovamente all'interno delle istituzioni, da quel luogo che la democrazia ha voluto dovessi prendermene cura per un breve periodo".

Parole a cui è seguito un nuovo scritto della maggioranza nella quale i consiglieri pur ribadendo gli stessi concetti di qualche ora prima, chiedono "di procedere alla formazione di una nuova giunta in piena autonomia, avendo come unico riferimento nella scelta della nuova squadra di governo, quello della competenza e della professionalità per dare così vita ad un esecutivo di alto profilo espressione della società civile" aprendo le porte ad una giunta tutta tecnica.

Tutto è ben quel che finisce bene nonostante i tanti documenti che che si sono succeduti per testimoniare due mesi di vuoto amministrativo, non spiegano le reali ragioni di questa crisi.
Infatti, nelle quasi due pagine di documento, Valente non spiega cosa sia accaduto in queste settimane. Lo scorso settembre la verifica amministrativa con le dimissioni degli assessori, si era aperta non a causa di una frattura tra i partiti della coalizione ma, per stessa ammissione del primo cittadino, per "verificare le condizioni per un possibile allargamento della maggioranza". Ora però lo stesso Valente scarica le responsabilità sulle forze che lo sostengono e punta il dito contro "una dialettica troppo accesa all'interno della coalizione". Tra le stesse righe il primo cittadino parla di "interessi personali e di cattivi esempi" senza spiegare a chi si riferisca. E ancora: se nessuno ha mai messo in discussione il ruolo e il merito degli ex assessori, perché oggi la maggioranza propone non solo di cambiare l'intera giunta ma addirittura di nominare dei tecnici, scaricando di fatto le responsabilità sul precedente esecutivo?

Perché ancora oggi, a conti fatti, il primo cittadino evita di raccontare dei continui colloqui avuti con gli esponenti della opposizione e perché alla fine ha preferito incassare il consenso di quattro esponenti della minoranza contravvenendo al codice etico promosso da lui stesso nel quale aveva vietato di assecondare cambi di casacca e revisioni politiche?
E ancora, perché nell'ultimo documento politico manca la firma di Lorenzo Carbone?

Le prossime ore saranno dedicate alla composizione della giunta. Secondo i soliti ben informati la crisi politica è tutt'altro che conclusa e partiti e consiglieri comunali sono ben lontani dal condividere un percorso amministrativo. I documenti politici che si sono susseguiti nelle ultime ore, secondo le rane dalle bocche larghe, sono stati dettati dallo scadere del tempo, ovvero i 20 giorni concessi dalla legge al primo cittadino, più che dalla definizione di un programma condiviso. Dunque, la battaglia sul fronte della giunta è solo rinviata. Da una parte il primo cittadino che deve mantenere la parola con Gino Lorusso, Nicola Lagreca e Sergio Varvara a cui aveva promesso di mantenere il posto in giunta. Dall'altra i consiglieri che impongono veti incrociati e diktat su determinati nomi. La giunta tecnica, dunque, non sarebbe la soluzione condivisa per dare subito un'accelerata alla attività amministrativa ma solo un modo per rinviare la questione. Probabilmente a dopo le elezioni regionali della primavera 2015.
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