Palazzo di città
Il super esperto per i rifiuti?
La verità di Valente. La Regione cambia le regole e toglie competenze ai Comuni.
Gravina - venerdì 31 agosto 2012
11.55
L'attesa è finita. Il super esperto emiliano in materia di smaltimento rifiuti ingaggiato dal Comune di Gravina per approntare il bando sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti non arriverà perché, "a meno che non sia l'uomo invisibile, non esiste nessun esperto contattato dall'amministrazione comunale".
Ride, Alesio Valente. Convinto che quella dell'esperto sia solo una bufala di fine estate. Anche se nelle sue parole un riscontro indiretto quanto parziale salta fuori. "In realtà - ammette il primo cittadino - un certo interesse verso l'Emilia c'era stato a metà giugno da parte dell'assessore Grillo, che stava cercando una azienda, e quindi non una persona, con cui collaborare per stilare il delicato bando. Sappiamo che le aziende emiliane sono tra le più preparate in materia di rifiuti basti guardare i passi da gigante fatti per la raccolta differenziata dai paesi che si sono avvalsi della loro consulenza. Ma la ricerca è finita quasi subito". Probabilmente in concomitanza con l'approvazione, da parte della Regione Puglia, della legge approvata il 20 agosto scorso, che detta nuove norme sui rifiuti, sui trasporti e sull'attribuzione delle competenze e dell'implementazione dei controlli da parte delle pubbliche funzioni.
Con la nuova normativa la Regione ha voluto regolamentare l'organizzazione della gestione del ciclo dei rifiuti. Infatti se prima i comuni erano suddivisi per Ato (Ambiti territoriali di zona dichiarati enti inutili dall'ultimo governo Berlusconi ma salvati in calcio d'angolo dall'ultima riforma), ora la novella legislativa introduce la suddivisione dei servizi: raccolta, spazzamento e trasporto, servizi a basso investimento ma con elevati costi di personale, saranno affidati agli Ambiti di Raccolta Ottimali (Aro), mentre smaltimento, trattamento e commercializzazione resteranno alle competenze degli Ato. I costi complessivi di investimento e gestione, più alti in relazione agli impianti ed alle tecnologie necessarie sono ammortizzati su territori più ampi, individuati sui perimetri provinciali attuali, e gestiti da un Organo di Governo d'Ambito (OGA). Un provvedimento che sebbene abbia tolto ai Comuni una buona fetta di competenza nella gestione del territorio, almeno per il momento non peserà sulle tasche dei cittadini visto che i due ambiti si avvarranno del personale già in forza agli enti locali.
La giunta regionale entro centoventi giorni dall'approvazione della legge dovrà approvare il Piano regionale dei rifiuti mentre i comuni come Gravina dovranno accordarsi con gli altri comuni dell'Ato, nel nostro caso Altamura, Poggiorsini, Toritto, Santeramo, Cassano e Grumo e approntare con loro un nuovo bando per la gestione dei rifiuti. Il sindaco, che già nei giorni scorsi ha avuto un incontro con i suoi colleghi, starebbe incalzando Regione e Ato nella speranza di recuperare un po' di tempo sulla tabella di marcia visto che il contratto comunale con la ditta attualmente impiegata per la raccolta è scaduto da tempo, il servizio langue e i costi aumentano.
Dunque nessun super eroe, ma una vagonata di esperti, suddivisi per ambiti, pronti a migliorare la qualità del territorio e, si spera, della vita.
Ride, Alesio Valente. Convinto che quella dell'esperto sia solo una bufala di fine estate. Anche se nelle sue parole un riscontro indiretto quanto parziale salta fuori. "In realtà - ammette il primo cittadino - un certo interesse verso l'Emilia c'era stato a metà giugno da parte dell'assessore Grillo, che stava cercando una azienda, e quindi non una persona, con cui collaborare per stilare il delicato bando. Sappiamo che le aziende emiliane sono tra le più preparate in materia di rifiuti basti guardare i passi da gigante fatti per la raccolta differenziata dai paesi che si sono avvalsi della loro consulenza. Ma la ricerca è finita quasi subito". Probabilmente in concomitanza con l'approvazione, da parte della Regione Puglia, della legge approvata il 20 agosto scorso, che detta nuove norme sui rifiuti, sui trasporti e sull'attribuzione delle competenze e dell'implementazione dei controlli da parte delle pubbliche funzioni.
Con la nuova normativa la Regione ha voluto regolamentare l'organizzazione della gestione del ciclo dei rifiuti. Infatti se prima i comuni erano suddivisi per Ato (Ambiti territoriali di zona dichiarati enti inutili dall'ultimo governo Berlusconi ma salvati in calcio d'angolo dall'ultima riforma), ora la novella legislativa introduce la suddivisione dei servizi: raccolta, spazzamento e trasporto, servizi a basso investimento ma con elevati costi di personale, saranno affidati agli Ambiti di Raccolta Ottimali (Aro), mentre smaltimento, trattamento e commercializzazione resteranno alle competenze degli Ato. I costi complessivi di investimento e gestione, più alti in relazione agli impianti ed alle tecnologie necessarie sono ammortizzati su territori più ampi, individuati sui perimetri provinciali attuali, e gestiti da un Organo di Governo d'Ambito (OGA). Un provvedimento che sebbene abbia tolto ai Comuni una buona fetta di competenza nella gestione del territorio, almeno per il momento non peserà sulle tasche dei cittadini visto che i due ambiti si avvarranno del personale già in forza agli enti locali.
La giunta regionale entro centoventi giorni dall'approvazione della legge dovrà approvare il Piano regionale dei rifiuti mentre i comuni come Gravina dovranno accordarsi con gli altri comuni dell'Ato, nel nostro caso Altamura, Poggiorsini, Toritto, Santeramo, Cassano e Grumo e approntare con loro un nuovo bando per la gestione dei rifiuti. Il sindaco, che già nei giorni scorsi ha avuto un incontro con i suoi colleghi, starebbe incalzando Regione e Ato nella speranza di recuperare un po' di tempo sulla tabella di marcia visto che il contratto comunale con la ditta attualmente impiegata per la raccolta è scaduto da tempo, il servizio langue e i costi aumentano.
Dunque nessun super eroe, ma una vagonata di esperti, suddivisi per ambiti, pronti a migliorare la qualità del territorio e, si spera, della vita.