Cronaca
Il vescovo in Ucraina per aiuti umanitari e appello per la pace
Ricchiuti sarà a Mikolaiv e Odessa
Gravina - martedì 30 agosto 2022
18.57
Il vescovo della diocesi di Altamura, Gravina e Acquaviva delle Fonti, monsignor Giovanni Ricchiuti, sta partecipando alla carovana della pace di "Stop the war now" che è partita per l'Ucraina con due destinazioni: MIkolayv e Odessa.
Il precedente viaggio, previsto a luglio, era stato rinviato per l'inasprirsi del conflitto sul fronte meridionale. Quindi è stato riprogrammato e questa settimana la rete della pace, di cui fanno parte 175 associazioni ecclesiastiche e laiche, saranno in Ucraina. Alla spedizione partecipano circa 50 persone con aiuti umanitari. L'obiettivo della missione è raccogliere fondi per rimettere in funzione i dissalatori danneggiati dai bombardamenti a Mikolaiv. I danni alla rete idrica della città meridionale ucraina, sotto il controllo di Kiev, impediscono l'erogazione idrica ai cittadini che sono costretti a lunghe file per rifornirsi d'acqua.
"Questa presenza - ha spiegato Ricchiuti - è una testimonianza di aiuto al popolo ucraino che sta soffrendo e vuole essere un altro appello affinché si ragioni e si parli davvero di pace perché ormai c'è il pensiero unico della guerra e dell'invio delle armi".
Il precedente viaggio, previsto a luglio, era stato rinviato per l'inasprirsi del conflitto sul fronte meridionale. Quindi è stato riprogrammato e questa settimana la rete della pace, di cui fanno parte 175 associazioni ecclesiastiche e laiche, saranno in Ucraina. Alla spedizione partecipano circa 50 persone con aiuti umanitari. L'obiettivo della missione è raccogliere fondi per rimettere in funzione i dissalatori danneggiati dai bombardamenti a Mikolaiv. I danni alla rete idrica della città meridionale ucraina, sotto il controllo di Kiev, impediscono l'erogazione idrica ai cittadini che sono costretti a lunghe file per rifornirsi d'acqua.
"Questa presenza - ha spiegato Ricchiuti - è una testimonianza di aiuto al popolo ucraino che sta soffrendo e vuole essere un altro appello affinché si ragioni e si parli davvero di pace perché ormai c'è il pensiero unico della guerra e dell'invio delle armi".