Territorio
“Il Vescovo non deve intromettersi nelle questioni amministrative”
I proprietari dei suoli nel comparto C3 rispondono a Mons. Paciello. E chiedono l'annullamento della Delibera n.33
Gravina - lunedì 30 maggio 2011
16.32
Come anticipato nel precedente articolo, i proprietari dei suoli adiacenti le Case Bianche del compartoC3-4 in zona Epitaffio non hanno gradito la lettera inviata dal Vescovo Paciello (vai all'articolo) al sindaco di Gravina con cui si chiede l'approvazione definitiva della delibera di Consiglio Comunale n.33 e del piano di lottizzazione del comparto stesso.
I proprietari delle aree, infatti, hanno scritto al Prefetto di Bari e al Sindaco di Gravina oltre che, per conoscenza, allo stesso Vescovo chiedendo l'immediato annullamento della delibera n. 33 approvata dal consiglio comunale lo scorso 5 ottobre e riguardante la modifica di perimetrazione del comparto C3-4 "Giulianello".
Per capire meglio l'intera vicenda occorre ricordare che sul comparto C3-4 sono state costruite le Case Bianche, la scuola Epitaffio e la nuova chiesa dello Spirito Santo tutte interessate, per ragioni diverse, da procedimenti giudiziari.
Ma andiamo con ordine.
La delibera n. 33 stabilisce la divisione dell'intero comparto in altri 3 sub comparti:
C3-4 a: include l'intero lotto delle Case Bianche;
C3-4 b comprende i terreni compresi tra le Case Bianche e via Giudici Falcone e Borsellino
C3-4 c contiene i terreni compresi tra via giudici Falcone e Borsellino e via Bari
Ma è sulle dimensioni del comparto che si è aperto un nuovo scontro. Infatti secondi i ricorrenti, l'amministrazione comunale avrebbe "dimenticato " di estrapolare dall'estensione dell'intero comparto, le aree su cui è stata edificata la Chiesa Spirito Santo, che nel 2005 l'allora commissario Cafagna ha tipizzato zona F ossia un comparto distinto e separato dall'originale comparto C3.
Dunque, secondo i ricorrenti, il comparto C3 non sarebbe di 61.000mq ma a questi occorrerebbe sottrarre i 2.269 mq su cui si sviluppa la Chiesa.
È chiaro che le vicende che vi stiamo raccontando sono molto complesse e soprattutto sono tutte al vaglio della magistratura ed ecco perché i proprietari dei suoli oggi rammendano a Mons. Paciello che "per essere il Buon Pastore di tutto il gregge dei fedeli affidato alla sua Guida, si astenga dal perorare la causa di alcuni in danno di altri Christifideles Laici, che hanno già subito ogni sorta di angheria, di sopruso e sono stati costretti a rivolgersi al Giudice Amministrativo, che ha già dato loro ragione, annullando gli atti illegittimi posti in essere a suo tempo per tutelare alcuni cittadini più uguali di altri!"
Si spera- continuano- di non essere costretti a rivolgersi al Giudice Penale, coinvolgendo anche la persona del Vescovo, che non può influenzare gli organi del comune deputati a vagliare serenamente la delicata vicenda e per spingerli ad adottare atti amministrativi illegittimi, forieri di danno anche erariale,per tentare di tutelare alcuni cittadini (che hanno permesso la realizzazione della Chiesa) in danno di altri che hanno speso soldi sudati per difendersi dinanzi al Tar .
I proprietari delle aree, infatti, hanno scritto al Prefetto di Bari e al Sindaco di Gravina oltre che, per conoscenza, allo stesso Vescovo chiedendo l'immediato annullamento della delibera n. 33 approvata dal consiglio comunale lo scorso 5 ottobre e riguardante la modifica di perimetrazione del comparto C3-4 "Giulianello".
Per capire meglio l'intera vicenda occorre ricordare che sul comparto C3-4 sono state costruite le Case Bianche, la scuola Epitaffio e la nuova chiesa dello Spirito Santo tutte interessate, per ragioni diverse, da procedimenti giudiziari.
Ma andiamo con ordine.
La delibera n. 33 stabilisce la divisione dell'intero comparto in altri 3 sub comparti:
C3-4 a: include l'intero lotto delle Case Bianche;
C3-4 b comprende i terreni compresi tra le Case Bianche e via Giudici Falcone e Borsellino
C3-4 c contiene i terreni compresi tra via giudici Falcone e Borsellino e via Bari
Ma è sulle dimensioni del comparto che si è aperto un nuovo scontro. Infatti secondi i ricorrenti, l'amministrazione comunale avrebbe "dimenticato " di estrapolare dall'estensione dell'intero comparto, le aree su cui è stata edificata la Chiesa Spirito Santo, che nel 2005 l'allora commissario Cafagna ha tipizzato zona F ossia un comparto distinto e separato dall'originale comparto C3.
Dunque, secondo i ricorrenti, il comparto C3 non sarebbe di 61.000mq ma a questi occorrerebbe sottrarre i 2.269 mq su cui si sviluppa la Chiesa.
È chiaro che le vicende che vi stiamo raccontando sono molto complesse e soprattutto sono tutte al vaglio della magistratura ed ecco perché i proprietari dei suoli oggi rammendano a Mons. Paciello che "per essere il Buon Pastore di tutto il gregge dei fedeli affidato alla sua Guida, si astenga dal perorare la causa di alcuni in danno di altri Christifideles Laici, che hanno già subito ogni sorta di angheria, di sopruso e sono stati costretti a rivolgersi al Giudice Amministrativo, che ha già dato loro ragione, annullando gli atti illegittimi posti in essere a suo tempo per tutelare alcuni cittadini più uguali di altri!"
Si spera- continuano- di non essere costretti a rivolgersi al Giudice Penale, coinvolgendo anche la persona del Vescovo, che non può influenzare gli organi del comune deputati a vagliare serenamente la delicata vicenda e per spingerli ad adottare atti amministrativi illegittimi, forieri di danno anche erariale,per tentare di tutelare alcuni cittadini (che hanno permesso la realizzazione della Chiesa) in danno di altri che hanno speso soldi sudati per difendersi dinanzi al Tar .