Territorio
Immigrazione, patto tra le regioni
Collaborazione tra istituzioni per favorire inserimento sociale e lavorativo
Gravina - lunedì 14 dicembre 2015
9.06
Questione centrale della seduta della giunta regionale, riunitasi il 9 dicembre scorso, è stata l'immigrazione. Gli assessori pugliesi hanno esaminato e approvato l'intesa con altre tre regioni del Sud Italia: Calabria, Campania e Sicilia.
L'accordo, che è stato sottoscritto dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, prevede una collaborazione interregionale in materia di inclusione sociale e lavorativa della popolazione straniera. In effetti il programma consiste in un piano di sviluppo di un sistema di interventi finalizzati a favorire l'integrazione sociale e l'inserimento nel mondo del lavoro dei migranti regolarmente presenti sul territorio italiano. A partire da ciò serve poi rafforzare e consolidare una politica di governance tra le regioni del Sud, che maggiormente sono colpite dal flusso migratorio soprattutto dal mar Mediterraneo, enti locali e Stato.
L'accordo non comporterà oneri finanziari aggiuntivi per le Regioni e decorrerà dalla data di sottoscrizione e ha validità triennale con possibilità di essere rinnovato fino all'intera Programmazione 2014-2020.
Le quattro regioni firmatarie dell'accordo insieme programmeranno operazioni innovative per incrementare le capacità istituzionali tenendo in considerazione il coinvolgimento anche di soggetti interessati in un'iniziativa economica. Inoltre si cercherà di migliorare l'inclusione socio-lavorativa degli stranieri cercando di sviscerare i problemi sociali e burocratici e attivarsi a pieno ritmo.
Per cercare di monitorare il flusso migratorio le regioni interessate rafforzeranno gli strumenti di controllo continuo e discuterne in base al territorio. In effetti gli esecutivi di Puglia, Campania, Calabria e Sicilia hanno in mente di realizzare studi e ricerche, singolarmente o congiuntamente, nonché di seminari formativi e informativi, scambi d'esperienze e buone prassi interregionali e transnazionali, oltre che visite guidate nei luoghi dove ci sono maggiori problematiche e critiche dal punto di vista sociale.
Dal punto di vista della governance operativa l'accordo interregionale prevede un coordinamento che opererà attraverso un Comitato di Pilotaggio formato da dirigenti e funzionari competenti nel settore, rappresentati di ogni amministrazione facente parte ed eventuali esperti nelle competenze specifiche.
Il tutto è stato accordato secondo le normative e direttive vigenti a livello delle singole regioni, dello Stato e dell'Unione europea.
L'accordo, che è stato sottoscritto dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, prevede una collaborazione interregionale in materia di inclusione sociale e lavorativa della popolazione straniera. In effetti il programma consiste in un piano di sviluppo di un sistema di interventi finalizzati a favorire l'integrazione sociale e l'inserimento nel mondo del lavoro dei migranti regolarmente presenti sul territorio italiano. A partire da ciò serve poi rafforzare e consolidare una politica di governance tra le regioni del Sud, che maggiormente sono colpite dal flusso migratorio soprattutto dal mar Mediterraneo, enti locali e Stato.
L'accordo non comporterà oneri finanziari aggiuntivi per le Regioni e decorrerà dalla data di sottoscrizione e ha validità triennale con possibilità di essere rinnovato fino all'intera Programmazione 2014-2020.
Le quattro regioni firmatarie dell'accordo insieme programmeranno operazioni innovative per incrementare le capacità istituzionali tenendo in considerazione il coinvolgimento anche di soggetti interessati in un'iniziativa economica. Inoltre si cercherà di migliorare l'inclusione socio-lavorativa degli stranieri cercando di sviscerare i problemi sociali e burocratici e attivarsi a pieno ritmo.
Per cercare di monitorare il flusso migratorio le regioni interessate rafforzeranno gli strumenti di controllo continuo e discuterne in base al territorio. In effetti gli esecutivi di Puglia, Campania, Calabria e Sicilia hanno in mente di realizzare studi e ricerche, singolarmente o congiuntamente, nonché di seminari formativi e informativi, scambi d'esperienze e buone prassi interregionali e transnazionali, oltre che visite guidate nei luoghi dove ci sono maggiori problematiche e critiche dal punto di vista sociale.
Dal punto di vista della governance operativa l'accordo interregionale prevede un coordinamento che opererà attraverso un Comitato di Pilotaggio formato da dirigenti e funzionari competenti nel settore, rappresentati di ogni amministrazione facente parte ed eventuali esperti nelle competenze specifiche.
Il tutto è stato accordato secondo le normative e direttive vigenti a livello delle singole regioni, dello Stato e dell'Unione europea.