La città
A Gravina chiudono sempre piu' negozi
Ma è boom di nuove attività commerciali online. I dati della crisi del commercio tradizionale.
Gravina - domenica 3 febbraio 2013
09.50
"Annus horribilis" per il commercio. Solo nel 2012, hanno cessato l'attività quarantuno esercizi commerciali. Altri quarantaquattro nel 2011. Un settore in recessione, fatto salvo per il commercio elettronico. Tutt'altro che in perdita. Almeno a Gravina.
È boom di aperture di forme di vendita a mezzo di apparecchi automatici. Con sede legale o operativa in città. E senza che mai acquirente e venditore si incontrino fisicamente. Stando ai dati forniti dall'Ufficio comunale per il commercio, dodici attività di commercio elettronico hanno aperto battenti nell'ultimo anno. Altre quattordici hanno tagliato il nastro nell'anno precedente e dodici nel 2010. Qualcuna già c'era. Per un totale che si avvicina alle cinquanta unità. E nel paese dove resistono alla crisi centodiciannove negozi di abbigliamento, sessantotto ristoranti, settantanove bar, quarantasei macellerie, cinquanta "negozi" on line made in Gravina non sono pochi.
Forse perché dal punto di vista burocratico il meccanismo è meno farraginoso. Poi il risparmio di spesa tra una piattaforma virtuale e un locale commerciale non è cosa da sottovalutare. In più, grazie alla massiccia connessione al web tramite dispositivi mobili, smartphone e tablet, di grande appeal per i consumatori, l'acquisto si può effettuare dovunque. Per i più pigri, anche comodamente da casa. Foto e caratteristiche dettagliate guidano l'acquirente. Un click per aggiungere al carrello l'acquisto. Ed entro pochi giorni la consegna della merce. E a mezzo del "web locale" si vende di tutto: telefonini, televisori, elettrodomestici, mobili e tanto altro.
In uno scenario economico stagnante, mentre scendono in piazza i commercianti, piccoli e medi, tira dritto sulla strada della ascesa il commercio elettronico. E Gravina e i gravinesi sembrano già ben attrezzati.
È boom di aperture di forme di vendita a mezzo di apparecchi automatici. Con sede legale o operativa in città. E senza che mai acquirente e venditore si incontrino fisicamente. Stando ai dati forniti dall'Ufficio comunale per il commercio, dodici attività di commercio elettronico hanno aperto battenti nell'ultimo anno. Altre quattordici hanno tagliato il nastro nell'anno precedente e dodici nel 2010. Qualcuna già c'era. Per un totale che si avvicina alle cinquanta unità. E nel paese dove resistono alla crisi centodiciannove negozi di abbigliamento, sessantotto ristoranti, settantanove bar, quarantasei macellerie, cinquanta "negozi" on line made in Gravina non sono pochi.
Forse perché dal punto di vista burocratico il meccanismo è meno farraginoso. Poi il risparmio di spesa tra una piattaforma virtuale e un locale commerciale non è cosa da sottovalutare. In più, grazie alla massiccia connessione al web tramite dispositivi mobili, smartphone e tablet, di grande appeal per i consumatori, l'acquisto si può effettuare dovunque. Per i più pigri, anche comodamente da casa. Foto e caratteristiche dettagliate guidano l'acquirente. Un click per aggiungere al carrello l'acquisto. Ed entro pochi giorni la consegna della merce. E a mezzo del "web locale" si vende di tutto: telefonini, televisori, elettrodomestici, mobili e tanto altro.
In uno scenario economico stagnante, mentre scendono in piazza i commercianti, piccoli e medi, tira dritto sulla strada della ascesa il commercio elettronico. E Gravina e i gravinesi sembrano già ben attrezzati.