Territorio
In ginocchio la produzione dell'oro di Puglia
Tra malattie e furti, prezzi alle stelle. Le forze dell'ordine accanto ai produttori
Gravina - lunedì 24 novembre 2014
11.10
Stagione disastrosa per i produttori di olio extravergine. Insetti, Xylella e ladri hanno messo letteralmente in ginocchio la produzione di olio per la stagione 2014.
Ad aiutare i produttori nella difficile impresa di salvare i raccolti si sono schierati anche i militari dell'Arma dei carabinieri e gli agenti della Polizia di Stato che in queste ultime settimane hanno intensificato i controlli nelle campagne e organizzato delle vere e proprie scorte per i tir lungo le strade più a rischio. Nell'ultima settimana sono stati 5 gli arresti, due le denunce e 20 i quintali di prodotto recuperato dai carabinieri solo nelle province di Bari e Bat nell'ultima settimana.
"Nella Conca barese coltivatori e produttori non ne possono più. Negli ultimi mesi i casi di furti a opera di predoni sono decuplicati. E l'ingresso in campo dei vigilantes privati per proteggere gli uliveti e i raccolti non è bastato a fermare il fenomeno, anche perché, dicono in Coldiretti Puglia - le bande di predoni sono sempre più specializzate, in grado di rubare anche decine di chili di olive nel giro di pochi minuti. Merce preziosa, soprattutto in questo periodo in cui la produzione di olio d'oliva in Italia è crollata a causa di maltempo e attacchi della mosca olearia".
"Il calo della produzione - spiega Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia - è stato del 35 per cento con punte fino al 50 per cento e il prezzo dell'olio ha raggiunto i 7 euro al litro, il più alto da 15 anni". La resa è di gran lunga inferiore rispetto alle scorse annate. Da un quintale di olio si ricava il 13-14 per cento di prodotto, contro il 20-22 per cento delle stagioni precedenti. La scarsità di olio di buona qualità sul mercato rende la merce ancora più preziosa e alimenta le razzie indiscriminate nelle campagne. Le più colpite sono, oltre ad alcune aree del Foggiano, soprattutto le zone tra Grumo, Bitonto, Palo del Colle, Terlizzi e Andria. Paesi che delimitano la cosiddetta Conca barese, area nota per la produzione di olio extravergine di alta qualità. "Un fenomeno gravissimo - denuncia Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia - i produttori segnalano raid di squadre organizzate per rubare sacchi di olive e attrezzature".
Di qui la decisione di rivolgersi alle Forze dell'ordine inviando una richiesta di aiuto alle prefetture di Barletta e Bari e convocando l'Orsa, comitato sulla sicurezza in agricoltura, per attivare una cabina di regia. La richiesta di aiuto non è caduta nel vuoto e dall'incontro con le prefetture è scaturito un piano di sicurezza che prevede due misure: il pattugliamento delle strade più sensibili per proteggere il transito di tir con a bordo cisterne di olio extravergine e una più massiccia presenza di forze dell'ordine nelle campagne.
Misure che però erano già state adottate nei mesi scorsi senza successo. Per questo ora si studia una nuova mossa. Tra qualche giorno Prefettura di Bari e Camera di commercio potrebbero firmare un protocollo di intesa per l'installazione di videocamere sul territorio rurale.
Ad aiutare i produttori nella difficile impresa di salvare i raccolti si sono schierati anche i militari dell'Arma dei carabinieri e gli agenti della Polizia di Stato che in queste ultime settimane hanno intensificato i controlli nelle campagne e organizzato delle vere e proprie scorte per i tir lungo le strade più a rischio. Nell'ultima settimana sono stati 5 gli arresti, due le denunce e 20 i quintali di prodotto recuperato dai carabinieri solo nelle province di Bari e Bat nell'ultima settimana.
"Nella Conca barese coltivatori e produttori non ne possono più. Negli ultimi mesi i casi di furti a opera di predoni sono decuplicati. E l'ingresso in campo dei vigilantes privati per proteggere gli uliveti e i raccolti non è bastato a fermare il fenomeno, anche perché, dicono in Coldiretti Puglia - le bande di predoni sono sempre più specializzate, in grado di rubare anche decine di chili di olive nel giro di pochi minuti. Merce preziosa, soprattutto in questo periodo in cui la produzione di olio d'oliva in Italia è crollata a causa di maltempo e attacchi della mosca olearia".
"Il calo della produzione - spiega Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia - è stato del 35 per cento con punte fino al 50 per cento e il prezzo dell'olio ha raggiunto i 7 euro al litro, il più alto da 15 anni". La resa è di gran lunga inferiore rispetto alle scorse annate. Da un quintale di olio si ricava il 13-14 per cento di prodotto, contro il 20-22 per cento delle stagioni precedenti. La scarsità di olio di buona qualità sul mercato rende la merce ancora più preziosa e alimenta le razzie indiscriminate nelle campagne. Le più colpite sono, oltre ad alcune aree del Foggiano, soprattutto le zone tra Grumo, Bitonto, Palo del Colle, Terlizzi e Andria. Paesi che delimitano la cosiddetta Conca barese, area nota per la produzione di olio extravergine di alta qualità. "Un fenomeno gravissimo - denuncia Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia - i produttori segnalano raid di squadre organizzate per rubare sacchi di olive e attrezzature".
Di qui la decisione di rivolgersi alle Forze dell'ordine inviando una richiesta di aiuto alle prefetture di Barletta e Bari e convocando l'Orsa, comitato sulla sicurezza in agricoltura, per attivare una cabina di regia. La richiesta di aiuto non è caduta nel vuoto e dall'incontro con le prefetture è scaturito un piano di sicurezza che prevede due misure: il pattugliamento delle strade più sensibili per proteggere il transito di tir con a bordo cisterne di olio extravergine e una più massiccia presenza di forze dell'ordine nelle campagne.
Misure che però erano già state adottate nei mesi scorsi senza successo. Per questo ora si studia una nuova mossa. Tra qualche giorno Prefettura di Bari e Camera di commercio potrebbero firmare un protocollo di intesa per l'installazione di videocamere sul territorio rurale.