Eventi
In pericolo il Cristo Pantocratore?
L'assessore Marchetti chiede aiuto all'Istituto per il restauro. Sollecitate indagini diagnostiche sugli affreschi.
Gravina - giovedì 18 ottobre 2012
18.35
Il Cristo Pantocratore all'esame dell'Istituto superiore del restauro.
E' partita pochi giorni fa la richiesta formale da parte dell'assessore alla cultura Laura Marchetti e indirizzata al direttore dell'Istituto superiore per la conservazione e il restauro di Roma con cui si chiede di effettuare "un intervento diagnostico-conoscitivo" sugli affreschi appartenenti alla cripta di San Vito Vecchio, attualmente allocati nelle sale della Fondazione Pomarici Santomasi, dove è stata interamente ricostruita una fedelissima copia della cripta originale.
All'istituto del restauro l'amministrazione comunale ha richiesto di effettuare "tecniche di indagine non distruttive e non invasive" quali la termografia, che consente di rilevare la temperatura delle strutture murarie e di verificare che le stesse siano adeguatamente isolate e impermeabilizzate per scongiurare il degrado dovuto all'umidità dei luoghi e scoprire eventuali infiltrazioni di acqua unitamente alle indagini multispettrali sulle decorazioni parietali che consento di verificare lo stato di conservazione degli affreschi.
Un'iniziativa intrapresa a seguito della presentazione delle ricerche sul patrimonio rupestre effettuate dall'equipe italo-giapponesi guidata dal professor Takaharu Miyashita nell'ambito del progetto internazionale di ricerca diagnostica e di documentazione sulla tecnica esecutiva e sullo stato di conservazione delle pitture murali del Mezzogiorno d'Italia, con particolare riguardo al periodo bizantino e altomedievale.
Gli esami richiesti, che saranno effettuati direttamente dall'Istituto superiore del restauro, sono finalizzati a "tenere sotto controllo l'intero patrimonio artistico della città di Gravina", sottolinea l'assessore Marchetti. Che dopo aver offerto rassicurazioni in ordine allo stato di salute dell'affresco, ricorda che le indagini da effettuarsi saranno successivamente estese all'intero patrimonio culturale gravinese e non comporteranno nessun esborso di denaro alla civica amministrazione.
Per la serie: prevenire è sempre meglio che curare.
E' partita pochi giorni fa la richiesta formale da parte dell'assessore alla cultura Laura Marchetti e indirizzata al direttore dell'Istituto superiore per la conservazione e il restauro di Roma con cui si chiede di effettuare "un intervento diagnostico-conoscitivo" sugli affreschi appartenenti alla cripta di San Vito Vecchio, attualmente allocati nelle sale della Fondazione Pomarici Santomasi, dove è stata interamente ricostruita una fedelissima copia della cripta originale.
All'istituto del restauro l'amministrazione comunale ha richiesto di effettuare "tecniche di indagine non distruttive e non invasive" quali la termografia, che consente di rilevare la temperatura delle strutture murarie e di verificare che le stesse siano adeguatamente isolate e impermeabilizzate per scongiurare il degrado dovuto all'umidità dei luoghi e scoprire eventuali infiltrazioni di acqua unitamente alle indagini multispettrali sulle decorazioni parietali che consento di verificare lo stato di conservazione degli affreschi.
Un'iniziativa intrapresa a seguito della presentazione delle ricerche sul patrimonio rupestre effettuate dall'equipe italo-giapponesi guidata dal professor Takaharu Miyashita nell'ambito del progetto internazionale di ricerca diagnostica e di documentazione sulla tecnica esecutiva e sullo stato di conservazione delle pitture murali del Mezzogiorno d'Italia, con particolare riguardo al periodo bizantino e altomedievale.
Gli esami richiesti, che saranno effettuati direttamente dall'Istituto superiore del restauro, sono finalizzati a "tenere sotto controllo l'intero patrimonio artistico della città di Gravina", sottolinea l'assessore Marchetti. Che dopo aver offerto rassicurazioni in ordine allo stato di salute dell'affresco, ricorda che le indagini da effettuarsi saranno successivamente estese all'intero patrimonio culturale gravinese e non comporteranno nessun esborso di denaro alla civica amministrazione.
Per la serie: prevenire è sempre meglio che curare.