Eventi
"Incapaci" commuove Gravina
Grande successo per lo spettacolo dedicato a Falcone e Borsellino. Braia: "Torniamo a parlare di legalità".
Gravina - lunedì 15 luglio 2013
17.10
"Questo meccanismo si può inceppare".
E' questa la farse più significativa di "Incapaci", lo spettacolo portato in scena domenica sera al chiostro di San Domenico da Raffalele Braia e Franco Ferrante per la regia di Michele Bia.
Lo spettacolo, prodotto da "Skenè produzioni", offerto dalla Provincia di Bari e dedicato alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, è un grido di speranza per una comunità rassegnata alla precarietà non solo lavorativa ma soprattutto civile.
I due protagonisti, Giovanni e Paolo, nomi che immediatamente riportano ai due magistrati uccisi dalla mafia, sono stati scelti dalla organizzazione criminale a cui appartengono per far saltare un treno sul quale viaggia una persona importante, "un personaggio scomodo alla loro organizzazione". Durante l'attesa, i due chiacchierano, discutono e si scontrano in un crescendo di immagini, parole e riflessioni che porteranno i due a ragionare sulla loro esistenza, a chiedersi il perché di questo terribile gesto che sono stati chiamati a compiere. Con l'avanzare della scena le loro certezze si dissipano tra dubbi e sospetti che li condurranno a prendere l'unica e irrinunciabile decisione. "Giovanni e Paolo, sono l'esempio di quel cambiamento che Falcone e Borsellino hanno avviato, inculcando nel pensiero collettivo un senso di giustizia e di legalità che per tanto, tantissimo tempo è mancato e continua a mancare nella nostra bella Italia", dice Raffaele Braia uno dei protagonisti.
Un lavoro sostenuto da Libera Puglia e Teatro Civile Network, che sta portando in giro la "necessità di ritornare a parlare di legalità - continua Braia - e soprattutto ad avviare una seria riflessione sulla precarietà della nostre vite". Non a caso alla rappresentazione è seguito un lungo dibattito a cui hanno preso parte attori e pubblico per riflettere sulle figure dei due magistrati e sulla necessità di ritornare a promuovere il rispetto delle regole, a tutti i livelli. Una necessità raccolta come un invito dal pubblico presente insala e che sta dando tante soddisfazioni ai protagonisti dell'iniziativa tanto che "siamo stati contattata dall'Istituto Italia-Germania per portare lo spettacolo in bassa Sassonia questo autunno", commenta Braia soddisfatto.
E' questa la farse più significativa di "Incapaci", lo spettacolo portato in scena domenica sera al chiostro di San Domenico da Raffalele Braia e Franco Ferrante per la regia di Michele Bia.
Lo spettacolo, prodotto da "Skenè produzioni", offerto dalla Provincia di Bari e dedicato alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, è un grido di speranza per una comunità rassegnata alla precarietà non solo lavorativa ma soprattutto civile.
I due protagonisti, Giovanni e Paolo, nomi che immediatamente riportano ai due magistrati uccisi dalla mafia, sono stati scelti dalla organizzazione criminale a cui appartengono per far saltare un treno sul quale viaggia una persona importante, "un personaggio scomodo alla loro organizzazione". Durante l'attesa, i due chiacchierano, discutono e si scontrano in un crescendo di immagini, parole e riflessioni che porteranno i due a ragionare sulla loro esistenza, a chiedersi il perché di questo terribile gesto che sono stati chiamati a compiere. Con l'avanzare della scena le loro certezze si dissipano tra dubbi e sospetti che li condurranno a prendere l'unica e irrinunciabile decisione. "Giovanni e Paolo, sono l'esempio di quel cambiamento che Falcone e Borsellino hanno avviato, inculcando nel pensiero collettivo un senso di giustizia e di legalità che per tanto, tantissimo tempo è mancato e continua a mancare nella nostra bella Italia", dice Raffaele Braia uno dei protagonisti.
Un lavoro sostenuto da Libera Puglia e Teatro Civile Network, che sta portando in giro la "necessità di ritornare a parlare di legalità - continua Braia - e soprattutto ad avviare una seria riflessione sulla precarietà della nostre vite". Non a caso alla rappresentazione è seguito un lungo dibattito a cui hanno preso parte attori e pubblico per riflettere sulle figure dei due magistrati e sulla necessità di ritornare a promuovere il rispetto delle regole, a tutti i livelli. Una necessità raccolta come un invito dal pubblico presente insala e che sta dando tante soddisfazioni ai protagonisti dell'iniziativa tanto che "siamo stati contattata dall'Istituto Italia-Germania per portare lo spettacolo in bassa Sassonia questo autunno", commenta Braia soddisfatto.