Territorio
Inquinamento torrente Jesce, Puglia e Basilicata a lavoro per i depuratori
Tra gli interventi analisi nel torrente Gravina
Gravina - martedì 14 marzo 2017
Un tavolo congiunto per trovare soluzioni contro l'inquinamento del torrente Jesce.
Regione Basilicata e Regione Puglia, con i rispettivi enti competenti sui due territori, si sono finalmente confrontate sulle questioni ambientali che investono il corso d'acqua situato nell'area protetta, affrontando, peraltro, anche le problematiche che afferiscono il torrente Gravina.
"È stato fatto il punto sullo stato di avanzamento delle opere - ha spiegato il presidente dell' Ente Parco della Murgia materana, Pierfrancesco Pellecchia - e, per quanto concerne il versante barese l'Acquedotto Pugliese ha confermato che l'impianto di depurazione di Gravina in Puglia e che scarica nel Gravina di Picciano, è praticamente in fase di collaudo e dovrebbe essere funzionante nel giro di un mese, un mese e mezzo. Per quanto riguarda l'impianto di depurazione di Altamura, invece, è in fase di completamento e, una volta effettuato il collaudo dovrebbe essere operativo entro il prossimo giugno e quindi dare una risposta concreta alle criticità degli scarichi che finiscono nello Jesce nel tratto della Puglia".
Tra le questioni al centro del dibattito anche quella degli scarichi anomali dopo una serie di campionamenti eseguiti dall'Arpab in località Tre Ponti, con cui sono stati riscontrati fosforo totale e tensioattivi con elevato inquinamento organico.
Per risolvere le tante criticità dalla Regione Basilicata è arrivato l'impegno di investire 10 milioni di euro per i tre depuratori di Matera.
"La questione dell'inquinamento Jesce è nota da anni – ha affermato l'assessore all'Ambiente e Territorio della Regione Basilicata Francesco Pietrantuono – ma siamo prossimi alla risoluzione. La Regione Puglia dovrebbe partire a breve con l'affidamento dei lavori nel Comune di Altamura. La Regione Basilicata è impegnata a sua volta nella validazione dei progetti: fra un mese riusciremo a mettere a gara gli interventi sui tre depuratori di Matera. E considerando i tempi tecnici delle procedure, prevediamo per la fine del 2018 la conclusione dei lavori. Nel 2019 Matera dovrebbe poter contare su un torrente Jesce finalmente non inquinato. I dati attualmente in nostro possesso ci fanno essere cautamente ottimisti. Ovviamente rimane la necessità di imprimere il massimo della velocità agli interventi previsti. Le relazioni con la Puglia sono buone – ha proseguito Pietrantuono - c'è la volontà rafforzare i progetti con la città di Matera e abbiamo un proficuo collegamento con le Forze dell'Ordine. Con l'incontro di oggi, abbiamo fatto il punto sulle vicende legate ai depuratori, c'è la disponibilità a effettuare interventi che la Regione Basilicata può finanziare con progetti aggiuntivi e, se necessario, con un lavoro di controllo sul territorio".
Sul versante pugliese, l'assessore alle risorse idriche e tutela delle acque della Regione Puglia, Giovanni Giannini, ha assunto l'impegno di predisporre con gli organi di Polizia Ambientale un monitoraggio degli scarichi in territorio pugliese con particolare riferimento alle aziende zootecniche che operano nella zona. Stesso impegno del quale si è fatto carico l'assessore Pietrantuono, potendo contare anche sul supporto della Provincia di Matera.
La Regione Puglia, per la sistemazione del torrente Jesce, ha messo in campo 9 milioni di euro oltre agli interventi che afferiscono il depuratore di Altamura. I lavori riguardano un tratto di circa 9 chilometri. Proprio il tratto centrale di circa 4,3 chilometri, è quello maggiormente attenzionato dagli ambientalisti. In quel punto, infatti, è prevista un intervento di sagomatura con cemento e pietra calcarea che aveva destato le riserve delle associazioni.
C'è poi la questione sempre aperta del tratto del torrente Gravina nel territorio lucano. «Acquedotto Lucano - ha detto il presidente dell'Ente Parco della Murgia - è in forte ritardo sull'intervento finanziato dalla Regione Basilicata con 9 milioni di euro per la riqualificazione funzionale degli impianti di depurazione Pantano, Serra e Lamione. A queste problematiche si aggiungono quelle degli scarichi a cielo aperto nei Sassi». Intanto l'assessore alla Pianificazione strategica Vincenzo Acito, presente all'incontro di ieri con l'assessore Antonella Prete, ha annunciato che «all'interno dei Fondi Strutturali erogati dalla Regione Basilicata al Comune, sono stati destinati 4 milioni di euro per gli interventi del disinquinamento della Gravina attraverso la regimentazione delle acque».
Regione Basilicata e Regione Puglia, con i rispettivi enti competenti sui due territori, si sono finalmente confrontate sulle questioni ambientali che investono il corso d'acqua situato nell'area protetta, affrontando, peraltro, anche le problematiche che afferiscono il torrente Gravina.
"È stato fatto il punto sullo stato di avanzamento delle opere - ha spiegato il presidente dell' Ente Parco della Murgia materana, Pierfrancesco Pellecchia - e, per quanto concerne il versante barese l'Acquedotto Pugliese ha confermato che l'impianto di depurazione di Gravina in Puglia e che scarica nel Gravina di Picciano, è praticamente in fase di collaudo e dovrebbe essere funzionante nel giro di un mese, un mese e mezzo. Per quanto riguarda l'impianto di depurazione di Altamura, invece, è in fase di completamento e, una volta effettuato il collaudo dovrebbe essere operativo entro il prossimo giugno e quindi dare una risposta concreta alle criticità degli scarichi che finiscono nello Jesce nel tratto della Puglia".
Tra le questioni al centro del dibattito anche quella degli scarichi anomali dopo una serie di campionamenti eseguiti dall'Arpab in località Tre Ponti, con cui sono stati riscontrati fosforo totale e tensioattivi con elevato inquinamento organico.
Per risolvere le tante criticità dalla Regione Basilicata è arrivato l'impegno di investire 10 milioni di euro per i tre depuratori di Matera.
"La questione dell'inquinamento Jesce è nota da anni – ha affermato l'assessore all'Ambiente e Territorio della Regione Basilicata Francesco Pietrantuono – ma siamo prossimi alla risoluzione. La Regione Puglia dovrebbe partire a breve con l'affidamento dei lavori nel Comune di Altamura. La Regione Basilicata è impegnata a sua volta nella validazione dei progetti: fra un mese riusciremo a mettere a gara gli interventi sui tre depuratori di Matera. E considerando i tempi tecnici delle procedure, prevediamo per la fine del 2018 la conclusione dei lavori. Nel 2019 Matera dovrebbe poter contare su un torrente Jesce finalmente non inquinato. I dati attualmente in nostro possesso ci fanno essere cautamente ottimisti. Ovviamente rimane la necessità di imprimere il massimo della velocità agli interventi previsti. Le relazioni con la Puglia sono buone – ha proseguito Pietrantuono - c'è la volontà rafforzare i progetti con la città di Matera e abbiamo un proficuo collegamento con le Forze dell'Ordine. Con l'incontro di oggi, abbiamo fatto il punto sulle vicende legate ai depuratori, c'è la disponibilità a effettuare interventi che la Regione Basilicata può finanziare con progetti aggiuntivi e, se necessario, con un lavoro di controllo sul territorio".
Sul versante pugliese, l'assessore alle risorse idriche e tutela delle acque della Regione Puglia, Giovanni Giannini, ha assunto l'impegno di predisporre con gli organi di Polizia Ambientale un monitoraggio degli scarichi in territorio pugliese con particolare riferimento alle aziende zootecniche che operano nella zona. Stesso impegno del quale si è fatto carico l'assessore Pietrantuono, potendo contare anche sul supporto della Provincia di Matera.
La Regione Puglia, per la sistemazione del torrente Jesce, ha messo in campo 9 milioni di euro oltre agli interventi che afferiscono il depuratore di Altamura. I lavori riguardano un tratto di circa 9 chilometri. Proprio il tratto centrale di circa 4,3 chilometri, è quello maggiormente attenzionato dagli ambientalisti. In quel punto, infatti, è prevista un intervento di sagomatura con cemento e pietra calcarea che aveva destato le riserve delle associazioni.
C'è poi la questione sempre aperta del tratto del torrente Gravina nel territorio lucano. «Acquedotto Lucano - ha detto il presidente dell'Ente Parco della Murgia - è in forte ritardo sull'intervento finanziato dalla Regione Basilicata con 9 milioni di euro per la riqualificazione funzionale degli impianti di depurazione Pantano, Serra e Lamione. A queste problematiche si aggiungono quelle degli scarichi a cielo aperto nei Sassi». Intanto l'assessore alla Pianificazione strategica Vincenzo Acito, presente all'incontro di ieri con l'assessore Antonella Prete, ha annunciato che «all'interno dei Fondi Strutturali erogati dalla Regione Basilicata al Comune, sono stati destinati 4 milioni di euro per gli interventi del disinquinamento della Gravina attraverso la regimentazione delle acque».