Territorio
Italia Viva: stop al deposito nucleare
Accolto con favore il documento di opposizione della Regione Puglia
Gravina - martedì 20 aprile 2021
10.06
Italia Viva Gravina esprime soddisfazione per il documento prodotto dalla regione Puglia in risposta alla mappa della Cnapi (Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee) che ipotizza, tra i luoghi adatti ad ospitare il deposito unico nazionale di scorie radiottive, alcuni siti collocati in Puglia nei comuni di Laterza, Altamura e Gravina.
Il pool di esperti messo in piedi dal Governo regionale - affermano i renziani- "smonta inesorabilmente" l'analisi della Sogin, confermando il netto rifiuto dei territori della Murgia Barese e Tarantina ad ospitare il deposito di scorie nucleari ed il relativo Parco Tecnologico. Un pericolo maggiore di quanto non sia stato detto. Con il passare dei giorni, infatti, sono emersi particolari e tante "verità celate di una gravità sconcertante" - dicono dalla locale sezione di Italia Viva. Ci si riferisce a ciò che sarebbe previsto all'interno del sito, chiamato ad ospitare "un vero e proprio deposito 'matrioska' che avrebbe accolto per almeno 3 secoli materiali ad attività media e bassa (specchietto per le allodole), ma anche materiale micidiale come il plutonio per almeno mezzo secolo". Il tutto in aree geografiche come la Murgia, notoriamente di natura carsica.
Un rischio che la Regione Puglia e le comunità dei territori interessati non intendono correre, ribadendo il proprio perentorio diniego.
"Quando la politica va a braccetto con la scienza e ascolta i territori si raccolgono sempre buoni frutti" - è il commento di IV Gravina, ricordando di aver già espresso in passato il proprio dissenso rispetto alla Cnapi. "Sappiamo che la strada è ancora lunga e perciò bisognerà continuare ad affermare le nostre ragioni restando uniti" - è il commento finale dei renziani gravinesi.
Il pool di esperti messo in piedi dal Governo regionale - affermano i renziani- "smonta inesorabilmente" l'analisi della Sogin, confermando il netto rifiuto dei territori della Murgia Barese e Tarantina ad ospitare il deposito di scorie nucleari ed il relativo Parco Tecnologico. Un pericolo maggiore di quanto non sia stato detto. Con il passare dei giorni, infatti, sono emersi particolari e tante "verità celate di una gravità sconcertante" - dicono dalla locale sezione di Italia Viva. Ci si riferisce a ciò che sarebbe previsto all'interno del sito, chiamato ad ospitare "un vero e proprio deposito 'matrioska' che avrebbe accolto per almeno 3 secoli materiali ad attività media e bassa (specchietto per le allodole), ma anche materiale micidiale come il plutonio per almeno mezzo secolo". Il tutto in aree geografiche come la Murgia, notoriamente di natura carsica.
Un rischio che la Regione Puglia e le comunità dei territori interessati non intendono correre, ribadendo il proprio perentorio diniego.
"Quando la politica va a braccetto con la scienza e ascolta i territori si raccolgono sempre buoni frutti" - è il commento di IV Gravina, ricordando di aver già espresso in passato il proprio dissenso rispetto alla Cnapi. "Sappiamo che la strada è ancora lunga e perciò bisognerà continuare ad affermare le nostre ragioni restando uniti" - è il commento finale dei renziani gravinesi.