GravinaLife
L’alcol: un piacere e un rischio per la salute
Bere sì, ma in quantità controllate. E soprattutto occhio alle calorie.
Gravina - lunedì 29 aprile 2013
10.37
Da sempre le bevande alcoliche fanno parte dell'alimentazione mediterranea e della cultura dell'uomo, con il vino che la fa da padrone accompagnando normalmente i pasti e rendendo più piacevole una serata in compagnia. Il consumo di alcol, però, se in quantità eccessive, è dannoso per l'organismo ed è una delle principali cause di malattie. Cerchiamo di capire il perchè.
Le bevande alcoliche per la maggior parte sono costituite da acqua, e per la restante parte da alcol etilico (o etanolo); una quota minima è rappresentata da altre sostanze, sia naturalmente presenti che aggiunte durante la preparazione, come i composti aromatici, coloranti, antiossidanti, vitamine. L'etanolo (alcol) è una sostanza estranea all'organismo, per questo motivo non può essere depositato ma deve essere rapidamente metabolizzato. Questa trasformazione dell'etanolo avviene ad opera di enzimi specifici, presenti sia a livello gastrico che in quello epatico e in modeste proporzioni anche nella bocca.
Quanto alcol si può assumere senza arrecare danni alla salute?
Il corpo umano è per lo più in grado di sopportare l'etanolo senza evidenti danni, a patto che si rimanga entro i limiti di quello che si intende oggi come consumo moderato. Il limite viene espresso in unità alcolica (U.A.). Le linee guida dell'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) riportano che un'unità alcolica (U.A.) corrisponde a circa 12 grammi di etanolo. Una tale quantità è contenuta in un bicchiere piccolo (125 ml) di vino di media gradazione, o in una lattina di birra (330 ml) di media gradazione o in una dose da bar (40 ml) di superalcolico. L'equivalente calorico di un grammo di alcol è pari a 7 kcal. Pur non essendo un nutriente, l'etanolo apporta una cospicua quantità di calorie che si sommano a quelle apportate dagli alimenti e quindi attenzione perché questi possono contribuire a farci ingrassare.
La concentrazione dell'etanolo nel sangue non dipende solo dalla quota di alcol ingerito in grammi. Dipende anche dalle modalità di assunzione, se a digiuno o durante i pasti. È preferibile bere alcolici a stomaco pieno, per non favorire l'assorbimento dell'etanolo, riducendo la quantità che entra nel circolo sanguigno. Tuttavia, se l'alcol è associato a bevande arricchite con anidride carbonica e zucchero (soda, spumanti e altre bevande frizzanti), l'assorbimento è accelerato. Dunque, fate attenzione a non sottovalutare le bollicine!
L'abuso cronico di alcol è in grado di provocare una serie di danni a vari sistemi, nonché gravi squilibri nutritivi e seri rischi di malnutrizione, intaccando il sistema nervoso, l'apparato digerente e l'apparato cardiovascolare. La dose quotidiana di alcol che una persona in buona salute può concedersi senza incorrere in gravi danni non può essere stabilita oggettivamente, poiché le variabili individuali sono davvero tante: quella che è considerata una dose moderata per un individuo può essere eccessiva invece per un altro. L'assorbimento di alcol dipende anche da fattori genetici, dal peso corporeo, dal sesso, dall'età e dall'abitudine all'alcol. Per l'uomo, un consumo moderato, da considerarsi durante assunzione dei pasti, può essere indicato entro il limite di 2-3 U.A. al giorno (pari a circa 2-3 bicchieri di vino), di 1-2 U.A per la donna e non più di 1 U.A. per gli anziani.
Bisogna in ogni caso fare in modo che non siano superate le capacità del fegato di metabolizzare l'alcol. Tali capacità, ad esempio in un uomo in buona salute di 70 chilogrammi di peso, non superano i 6 grammi l'ora. Ciò vuol dire, ad esempio, che per smaltire l'alcol contenuto in 1 bicchiere di vino (12 grammi di alcol) sono necessarie circa 2 ore. Nell'infanzia e nell'adolescenza occorre evitare del tutto l'uso di bevande alcoliche, sia per una non perfetta capacità di trasformare l'alcol, sia per il fatto che più precoce è il primo contatto con l'alcol, maggiore è il rischio di abuso. Le donne in gravidanza e in allattamento dovrebbero astenersi completamente dal consumo di alcolici, o comunque diminuire drasticamente le dosi (1U.A. una volta o al massimo due volte la settimana). L'alcol infatti si distribuisce in tutti i fluidi e le secrezioni e quindi arriva al feto, attraversando la barriera placentare, e al bambino, tramite il latte, rischiando di provocare seri danni.
È bene non consumare bevande alcoliche se devi metterti alla guida di autoveicoli o devi far uso di apparecchiature delicate o pericolose per te o per gli altri, e quindi hai bisogno di conservare intatte attenzione, autocritica e coordinazione motoria. Se si assumono farmaci (compresi molti farmaci che non richiedono la prescrizione medica), è necessario evitare o ridurre il consumo di alcol, a meno che non si abbia ottenuto esplicita autorizzazione da parte del medico curante. Si consiglia inoltre anche la riduzione o l'eliminazione di bevande alcoliche in caso di sovrappeso od obesità o se si presenta una familiarità per diabete, obesità, ipertrigliceridemia.
È giusto però anche ricordare che, a quanto risulta da numerose ricerche, sembra che le persone abituate ad un regolare e moderato consumo di bevande a bassa gradazione alcolica (vino e birra) tendono a presentare una minore incidenza di alcune malattie croniche rispetto a chi non beve o a chi lo fa in maniera eccessiva. In particolare, il vino sembra esercitare un ruolo protettivo maggiore di quello della birra, che a sua volta avrebbe un effetto protettivo superiore a quello degli altri alcolici, per il considerevole contenuto di polifenoli e di antiossidanti. Chi, per vari motivi, non beve vino o birra, non deve cominciare a farlo in virtù dei ricordati effetti protettivi. Le sostanze antiossidanti e comunque protettive in questione, si trovano infatti in una grandissima varietà di prodotti ortofrutticoli.
FALSE CREDENZE SULL'ALCOL (fonte INRAN)
1. Non è vero che l'alcol aiuti la digestione; al contrario, la rallenta e produce ipersecrezione gastrica con alterato svuotamento dello stomaco.
2. Non è vero che il vino faccia buon sangue; è vero invece che un abuso di alcol può essere responsabile di varie forme di anemia e di un aumento dei grassi presenti nel sangue.
3. Non è vero che le bevande alcoliche dissetino ma, al contrario, disidratano: l'alcol richiede una maggior quantità di acqua per il suo metabolismo, e in più aumenta le perdite di acqua attraverso le urine, in quanto provoca un blocco dell'ormone antidiuretico.
4. Non è del tutto vero che l'alcol ci riscaldi. In realtà la vasodilatazione di cui è responsabile produce soltanto una momentanea e ingannevole sensazione di calore che in breve tempo, comporta un ulteriore raffreddamento e in un ambiente non riscaldato, aumenta
il rischio di assideramento.
5. Non è vero che l'alcol aiuti a riprendersi da uno shock: al contrario, provocando vasodilatazione periferica, rallenta l'afflusso di sangue agli organi interni e soprattutto al cervello.
6. Non è vero che l'alcol rende più forti. Essendo un sedativo produce soltanto una diminuzione del senso di affaticamento e di dolore. Inoltre solo una parte delle calorie da alcol possono essere utilizzate per il lavoro muscolare.
Le bevande alcoliche per la maggior parte sono costituite da acqua, e per la restante parte da alcol etilico (o etanolo); una quota minima è rappresentata da altre sostanze, sia naturalmente presenti che aggiunte durante la preparazione, come i composti aromatici, coloranti, antiossidanti, vitamine. L'etanolo (alcol) è una sostanza estranea all'organismo, per questo motivo non può essere depositato ma deve essere rapidamente metabolizzato. Questa trasformazione dell'etanolo avviene ad opera di enzimi specifici, presenti sia a livello gastrico che in quello epatico e in modeste proporzioni anche nella bocca.
Quanto alcol si può assumere senza arrecare danni alla salute?
Il corpo umano è per lo più in grado di sopportare l'etanolo senza evidenti danni, a patto che si rimanga entro i limiti di quello che si intende oggi come consumo moderato. Il limite viene espresso in unità alcolica (U.A.). Le linee guida dell'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) riportano che un'unità alcolica (U.A.) corrisponde a circa 12 grammi di etanolo. Una tale quantità è contenuta in un bicchiere piccolo (125 ml) di vino di media gradazione, o in una lattina di birra (330 ml) di media gradazione o in una dose da bar (40 ml) di superalcolico. L'equivalente calorico di un grammo di alcol è pari a 7 kcal. Pur non essendo un nutriente, l'etanolo apporta una cospicua quantità di calorie che si sommano a quelle apportate dagli alimenti e quindi attenzione perché questi possono contribuire a farci ingrassare.
La concentrazione dell'etanolo nel sangue non dipende solo dalla quota di alcol ingerito in grammi. Dipende anche dalle modalità di assunzione, se a digiuno o durante i pasti. È preferibile bere alcolici a stomaco pieno, per non favorire l'assorbimento dell'etanolo, riducendo la quantità che entra nel circolo sanguigno. Tuttavia, se l'alcol è associato a bevande arricchite con anidride carbonica e zucchero (soda, spumanti e altre bevande frizzanti), l'assorbimento è accelerato. Dunque, fate attenzione a non sottovalutare le bollicine!
L'abuso cronico di alcol è in grado di provocare una serie di danni a vari sistemi, nonché gravi squilibri nutritivi e seri rischi di malnutrizione, intaccando il sistema nervoso, l'apparato digerente e l'apparato cardiovascolare. La dose quotidiana di alcol che una persona in buona salute può concedersi senza incorrere in gravi danni non può essere stabilita oggettivamente, poiché le variabili individuali sono davvero tante: quella che è considerata una dose moderata per un individuo può essere eccessiva invece per un altro. L'assorbimento di alcol dipende anche da fattori genetici, dal peso corporeo, dal sesso, dall'età e dall'abitudine all'alcol. Per l'uomo, un consumo moderato, da considerarsi durante assunzione dei pasti, può essere indicato entro il limite di 2-3 U.A. al giorno (pari a circa 2-3 bicchieri di vino), di 1-2 U.A per la donna e non più di 1 U.A. per gli anziani.
Bisogna in ogni caso fare in modo che non siano superate le capacità del fegato di metabolizzare l'alcol. Tali capacità, ad esempio in un uomo in buona salute di 70 chilogrammi di peso, non superano i 6 grammi l'ora. Ciò vuol dire, ad esempio, che per smaltire l'alcol contenuto in 1 bicchiere di vino (12 grammi di alcol) sono necessarie circa 2 ore. Nell'infanzia e nell'adolescenza occorre evitare del tutto l'uso di bevande alcoliche, sia per una non perfetta capacità di trasformare l'alcol, sia per il fatto che più precoce è il primo contatto con l'alcol, maggiore è il rischio di abuso. Le donne in gravidanza e in allattamento dovrebbero astenersi completamente dal consumo di alcolici, o comunque diminuire drasticamente le dosi (1U.A. una volta o al massimo due volte la settimana). L'alcol infatti si distribuisce in tutti i fluidi e le secrezioni e quindi arriva al feto, attraversando la barriera placentare, e al bambino, tramite il latte, rischiando di provocare seri danni.
È bene non consumare bevande alcoliche se devi metterti alla guida di autoveicoli o devi far uso di apparecchiature delicate o pericolose per te o per gli altri, e quindi hai bisogno di conservare intatte attenzione, autocritica e coordinazione motoria. Se si assumono farmaci (compresi molti farmaci che non richiedono la prescrizione medica), è necessario evitare o ridurre il consumo di alcol, a meno che non si abbia ottenuto esplicita autorizzazione da parte del medico curante. Si consiglia inoltre anche la riduzione o l'eliminazione di bevande alcoliche in caso di sovrappeso od obesità o se si presenta una familiarità per diabete, obesità, ipertrigliceridemia.
È giusto però anche ricordare che, a quanto risulta da numerose ricerche, sembra che le persone abituate ad un regolare e moderato consumo di bevande a bassa gradazione alcolica (vino e birra) tendono a presentare una minore incidenza di alcune malattie croniche rispetto a chi non beve o a chi lo fa in maniera eccessiva. In particolare, il vino sembra esercitare un ruolo protettivo maggiore di quello della birra, che a sua volta avrebbe un effetto protettivo superiore a quello degli altri alcolici, per il considerevole contenuto di polifenoli e di antiossidanti. Chi, per vari motivi, non beve vino o birra, non deve cominciare a farlo in virtù dei ricordati effetti protettivi. Le sostanze antiossidanti e comunque protettive in questione, si trovano infatti in una grandissima varietà di prodotti ortofrutticoli.
FALSE CREDENZE SULL'ALCOL (fonte INRAN)
1. Non è vero che l'alcol aiuti la digestione; al contrario, la rallenta e produce ipersecrezione gastrica con alterato svuotamento dello stomaco.
2. Non è vero che il vino faccia buon sangue; è vero invece che un abuso di alcol può essere responsabile di varie forme di anemia e di un aumento dei grassi presenti nel sangue.
3. Non è vero che le bevande alcoliche dissetino ma, al contrario, disidratano: l'alcol richiede una maggior quantità di acqua per il suo metabolismo, e in più aumenta le perdite di acqua attraverso le urine, in quanto provoca un blocco dell'ormone antidiuretico.
4. Non è del tutto vero che l'alcol ci riscaldi. In realtà la vasodilatazione di cui è responsabile produce soltanto una momentanea e ingannevole sensazione di calore che in breve tempo, comporta un ulteriore raffreddamento e in un ambiente non riscaldato, aumenta
il rischio di assideramento.
5. Non è vero che l'alcol aiuti a riprendersi da uno shock: al contrario, provocando vasodilatazione periferica, rallenta l'afflusso di sangue agli organi interni e soprattutto al cervello.
6. Non è vero che l'alcol rende più forti. Essendo un sedativo produce soltanto una diminuzione del senso di affaticamento e di dolore. Inoltre solo una parte delle calorie da alcol possono essere utilizzate per il lavoro muscolare.