Politica
L'area archeologica e tutte le opportunità perse da Gravina
Lettera aperta di Donato Mastropietro
Gravina - mercoledì 26 aprile 2017
Si è parlato spesso degli scavi archeologici di Botromagno, ma, onestamente, nonostante averne sentito parlare anche in consiglio comunale negli anni ottanta, non sapevo di cosa si trattava.
Nei discorsi politici degli ultimi venti anni, ogni personaggio che si presentava per raccogliere consensi elettorali metteva il parco archeologico tra i suoi impegni di risoluzione.
Io, come moltissimi cittadini, ho il vago ricordo di un guerriero scoperto negli anni ottanta che ha fatto parlare tutta l'Italia e di giovani stranieri della Scuola Britannica che ogni anno vengono a studiare nel nostro territorio. Poi, quasi niente altro.
Io non sono un esperto, né un conoscitore della materia.
Sono stato un sindacalista e sono un politico: mi occupo dei problemi della gente e cerco di proporre soluzioni volte a migliorare le condizioni del singolo, così come della collettività.
Quando sento parlare di archeologia, come cittadino sono orgoglioso che il territorio in cui vivo è importante, ma come politico e sindacalista mi pongo molte domande.
Perché Botromagno è un problema da risolvere? È solo un importante area della nostra storia antica che bisogna tutelare e proteggere?
Come ho già detto sono un politico e, prima di parlare di un bisogno della città, devo capire e la cosa migliore è recarsi sul posto, magari con qualcuno che ti spiega. Così ho fatto.
Ho fatto gli itinerari che, dopo aver speso miliardi di vecchie lire negli anni passati, sono stati proposti ai turisti e che vi propongo di fare per capire tutti.
Dalla cattedrale ho percorso la panoramica via Giudice Montea, rigirandomi indietro (causa chiusura cancello) da Via Vittorio Veneto e Via Fontana La Stella, ho percorso il ponte raggiungendo la chiesa della Madonna della Stella, ho visto lo stupendo paesaggio della Gravina e poi le aree archeologiche, prima quella di Padre Eterno che costeggia il burrone verso nord ovest. Poi la stradina che porta sulla collina verso gli scavi più importanti.
Cittadini: mi sono vergognato per l'abbandono e il degrado in cui versano i monumenti che sono stati scoperti.
Mi vergogno sapendo che ogni giorno decine di turisti percorrono questi luoghi e ci giudicano con parole che farebbero arrabbiare anche i bambini!
Ma mi sono anche meravigliato di quanta ricchezza e bellezza abbiamo a disposizione e ho capito perché l'area archeologica di Botromagno è una risorsa per la città.
Il lavoro. Tutto il mondo invidia e visita le nostre bellezze monumentali, storiche, archeologiche e artistiche; milioni di stranieri vengono in Italia e fanno code di chilometri per pagare il biglietto per vedere il Colosseo, gli scavi di Pompei, e le migliaia di iniziative che pubblicizzano mostre ed eventi culturali.
L'anno passato a Pompei sono andati oltre tre milioni di visitatori che hanno visto gli scavi archeologici, che hanno alloggiato negli alberghi della zona, che hanno mangiato nei ristoranti e nelle pizzerie della città, che hanno consumato colazioni nei bar della città, che hanno comprato vestiti e oggetti nei negozi della città, che hanno comprato souvenir da portare ad amici e parenti.
Che grande affare per una città di 25.000 abitanti!
Cosa significa occupazione nell'area archeologica?
L'area archeologica di Botromagno è di oltre 430 ettari di cui solo una parte è di proprietà del comune. Le altre aree di proprietà privata sono comunque sottoposte a vincolo di PRG, della legge Galasso e della legge sui beni archeologici. Dobbiamo iniziare dallo stato attuale e, quindi, da zero e fornire un specie di base occupazionale fissa che assolva alle seguenti necessità:
-creare una direzione del parco: l'obiettivo da raggiungere è l'autonomia gestionale
-operai per la manutenzione ordinaria e custodia delle aree (lo sviluppo delle squadre e delle unità lavorative sarà proporzionale allo sviluppo delle attività).
A prescindere da questa prima base operativa di immediata necessità per proteggere il bene in quanto patrimonio della città e della popolazione, poi si svilupperà l'occupazione per soddisfare le importanti necessità di sviluppo per le quali si dovrà fare ricorso a risorse finanziarie pubbliche e comunitarie che di seguito si precisano:
- Manutenzione straordinaria delle aree di scavo per proteggere le strutture da decadimento e dagli agenti atmosferici.
- Manutenzione straordinaria della viabilità e dei muretti a secco e recinzioni.
- Sviluppo della ricerca storica e archeologica per completare la conoscenza dell'antica città e per rendere visibili abitazioni, templi, edifici pubblici che nonostante siano stati individuati in passato sono poi stati interrati per evitarne il degrado.
- Sviluppo turistico integrato con la pubblicazione delle notizie e delle scoperte storiche utilizzando tutte le forme mediatiche moderne per stimolare la visita degli scavi a popolazioni nazionali ed estere in grado di coprire i costi di gestione del personale e il suo sviluppo. Occorrono guide culturali, promoter, pubblicisti, broker, operatori multimediali.
- Sviluppo dell'imprenditoria privata per stimolare la creazione di strutture ricettive in grado di ospitare i flussi di turismo qualificato che si attiveranno con appositi interventi pubblicitari. Significa alberghi, ristoranti, pizzerie e similari con i loro dipendenti.
- Sviluppo del turismo scolastico che consenta di portare gli studenti di ogni ordine e grado a visitare gli scavi ed offrire loro la conoscenza anche multimediale dei luoghi.
- Creazione e sviluppo di un'attività artigianale che offra ai turisti anche in forma di souvenir oggetti replicanti delle scoperte archeologiche.
- Sviluppo delle attività museali non solo archeologiche ma di tutte le realtà tradizionali ed enogastronomiche del territorio per valorizzare i prodotti tipici locali.
Certo, non sono cose che si realizzano in brevissimo tempo, ma abbiamo esempi che si possono copiare che ci faranno crescere progressivamente sino a raggiungere obiettivi occupazionali che non si possono immaginare.
È importante dare inizio a quella che può sembrare un'avventura ma che è una realtà, dobbiamo pensare a noi cittadini di Gravina, ma, soprattutto ai nostri figli che scappano via e alle generazioni future.
Cittadini, indipendentemente dal vostro orientamento di voto del prossimo 11 giugno, vi invito a non perdervi la prossima passeggiata nella storia, programmata per domenica 7 maggio, alle ore 8,30, con partenza da piazza della repubblica.
Vedrete con i vostri occhi e, sentirete con le vostre orecchie le opportunità, ad oggi, mancate.
Nei discorsi politici degli ultimi venti anni, ogni personaggio che si presentava per raccogliere consensi elettorali metteva il parco archeologico tra i suoi impegni di risoluzione.
Io, come moltissimi cittadini, ho il vago ricordo di un guerriero scoperto negli anni ottanta che ha fatto parlare tutta l'Italia e di giovani stranieri della Scuola Britannica che ogni anno vengono a studiare nel nostro territorio. Poi, quasi niente altro.
Io non sono un esperto, né un conoscitore della materia.
Sono stato un sindacalista e sono un politico: mi occupo dei problemi della gente e cerco di proporre soluzioni volte a migliorare le condizioni del singolo, così come della collettività.
Quando sento parlare di archeologia, come cittadino sono orgoglioso che il territorio in cui vivo è importante, ma come politico e sindacalista mi pongo molte domande.
Perché Botromagno è un problema da risolvere? È solo un importante area della nostra storia antica che bisogna tutelare e proteggere?
Come ho già detto sono un politico e, prima di parlare di un bisogno della città, devo capire e la cosa migliore è recarsi sul posto, magari con qualcuno che ti spiega. Così ho fatto.
Ho fatto gli itinerari che, dopo aver speso miliardi di vecchie lire negli anni passati, sono stati proposti ai turisti e che vi propongo di fare per capire tutti.
Dalla cattedrale ho percorso la panoramica via Giudice Montea, rigirandomi indietro (causa chiusura cancello) da Via Vittorio Veneto e Via Fontana La Stella, ho percorso il ponte raggiungendo la chiesa della Madonna della Stella, ho visto lo stupendo paesaggio della Gravina e poi le aree archeologiche, prima quella di Padre Eterno che costeggia il burrone verso nord ovest. Poi la stradina che porta sulla collina verso gli scavi più importanti.
Cittadini: mi sono vergognato per l'abbandono e il degrado in cui versano i monumenti che sono stati scoperti.
Mi vergogno sapendo che ogni giorno decine di turisti percorrono questi luoghi e ci giudicano con parole che farebbero arrabbiare anche i bambini!
Ma mi sono anche meravigliato di quanta ricchezza e bellezza abbiamo a disposizione e ho capito perché l'area archeologica di Botromagno è una risorsa per la città.
Il lavoro. Tutto il mondo invidia e visita le nostre bellezze monumentali, storiche, archeologiche e artistiche; milioni di stranieri vengono in Italia e fanno code di chilometri per pagare il biglietto per vedere il Colosseo, gli scavi di Pompei, e le migliaia di iniziative che pubblicizzano mostre ed eventi culturali.
L'anno passato a Pompei sono andati oltre tre milioni di visitatori che hanno visto gli scavi archeologici, che hanno alloggiato negli alberghi della zona, che hanno mangiato nei ristoranti e nelle pizzerie della città, che hanno consumato colazioni nei bar della città, che hanno comprato vestiti e oggetti nei negozi della città, che hanno comprato souvenir da portare ad amici e parenti.
Che grande affare per una città di 25.000 abitanti!
Cosa significa occupazione nell'area archeologica?
L'area archeologica di Botromagno è di oltre 430 ettari di cui solo una parte è di proprietà del comune. Le altre aree di proprietà privata sono comunque sottoposte a vincolo di PRG, della legge Galasso e della legge sui beni archeologici. Dobbiamo iniziare dallo stato attuale e, quindi, da zero e fornire un specie di base occupazionale fissa che assolva alle seguenti necessità:
-creare una direzione del parco: l'obiettivo da raggiungere è l'autonomia gestionale
-operai per la manutenzione ordinaria e custodia delle aree (lo sviluppo delle squadre e delle unità lavorative sarà proporzionale allo sviluppo delle attività).
A prescindere da questa prima base operativa di immediata necessità per proteggere il bene in quanto patrimonio della città e della popolazione, poi si svilupperà l'occupazione per soddisfare le importanti necessità di sviluppo per le quali si dovrà fare ricorso a risorse finanziarie pubbliche e comunitarie che di seguito si precisano:
- Manutenzione straordinaria delle aree di scavo per proteggere le strutture da decadimento e dagli agenti atmosferici.
- Manutenzione straordinaria della viabilità e dei muretti a secco e recinzioni.
- Sviluppo della ricerca storica e archeologica per completare la conoscenza dell'antica città e per rendere visibili abitazioni, templi, edifici pubblici che nonostante siano stati individuati in passato sono poi stati interrati per evitarne il degrado.
- Sviluppo turistico integrato con la pubblicazione delle notizie e delle scoperte storiche utilizzando tutte le forme mediatiche moderne per stimolare la visita degli scavi a popolazioni nazionali ed estere in grado di coprire i costi di gestione del personale e il suo sviluppo. Occorrono guide culturali, promoter, pubblicisti, broker, operatori multimediali.
- Sviluppo dell'imprenditoria privata per stimolare la creazione di strutture ricettive in grado di ospitare i flussi di turismo qualificato che si attiveranno con appositi interventi pubblicitari. Significa alberghi, ristoranti, pizzerie e similari con i loro dipendenti.
- Sviluppo del turismo scolastico che consenta di portare gli studenti di ogni ordine e grado a visitare gli scavi ed offrire loro la conoscenza anche multimediale dei luoghi.
- Creazione e sviluppo di un'attività artigianale che offra ai turisti anche in forma di souvenir oggetti replicanti delle scoperte archeologiche.
- Sviluppo delle attività museali non solo archeologiche ma di tutte le realtà tradizionali ed enogastronomiche del territorio per valorizzare i prodotti tipici locali.
Certo, non sono cose che si realizzano in brevissimo tempo, ma abbiamo esempi che si possono copiare che ci faranno crescere progressivamente sino a raggiungere obiettivi occupazionali che non si possono immaginare.
È importante dare inizio a quella che può sembrare un'avventura ma che è una realtà, dobbiamo pensare a noi cittadini di Gravina, ma, soprattutto ai nostri figli che scappano via e alle generazioni future.
Cittadini, indipendentemente dal vostro orientamento di voto del prossimo 11 giugno, vi invito a non perdervi la prossima passeggiata nella storia, programmata per domenica 7 maggio, alle ore 8,30, con partenza da piazza della repubblica.
Vedrete con i vostri occhi e, sentirete con le vostre orecchie le opportunità, ad oggi, mancate.