Eventi
L'inconscio e la coscienza
Un dibattito sull'opera del filosofo gravinese Giuseppe Tarantino. L'iniziativa promossa dal liceo scientifico.
Gravina - domenica 24 marzo 2013
11.35
Docenti e filosofi hanno tenuto venerdì scorso presso l'auditorium del liceo scientifico un convegno sul tema "L'inconscio e la coscienza". Le conversazioni filosofico-scientifiche vertevano sull'opera "Saggi filosofici" del noto filosofo gravinese Giuseppe Tarantino, che dà il nome all'istituto.
Il preside del liceo, Giacomo Manfredi, ha aperto il secondo incontro che il liceo dedica alla memoria del filosofo: "Possa questo appuntamento sollecitare e portare a conoscenza degli alunni chi era Giuseppe Tarantino, approfondendo lo studio delle sue opere. Abbiamo il compito, attraverso docenti e studiosi, di trasmettere l'amore, accendere la curiosità e stimolare gli studenti al fine di continuare l'opera di Tarantino."
Rosalba Pappalardi, docente di storia e filosofia al liceo, ha analizzato gli ultimi capitoli della prima pubblicazione del Tarantino, "Saggi filosofici", intitolati appunto "L'inconscio e la coscienza". Ha dimostrato con la sua relazione la similarità tra il filosofo gravinese e il padre della psicanalisi Sigmund Freud. L'accostamento può sembrare azzardato, ma non lo è. Come ha spiegato Pappalardi, "le ragioni sono di carattere biografico, i due sono contemporanei ma Freud pubblica i suoi primi lavori agli inizi del '900, mentre Tarantino pubblica già "Saggi filosofici" nel 1885".
Tarantino, quind,i non ha letto Freud, ma essi hanno respirato lo stesso clima culturale, filosofico e sociale, hanno utilizzato lo stesso materiale, le stesse ricerche e sono pervenuti, anche se da angolazioni diverse, a dottrine e analisi in parte dissimili, in parte affini.
Angelo Recchia Luciani, docente dell'università della Basilicata, ha parlato, dal canto suo, di coscienza come processo evolutivo in un'ottica evoluzionistica, muovendo il suo intervento dal concetto di materia, elaborato già dai presocratici, al concetto di energia e alla definizione di informazione. A seguire il dottor Liborio Dibattista, dell'università di Bari, ha posto al pubblico un grande quesito: "Dove abita la mente?". Ha cercato però prima di spiegare cosa sia la mente.
In chiusura, Filippo Tarantino, presidente dell'istituto italiano per gli studi filosofici e scientifici, ha ribadito il bisogno di approfondire la conoscenza su Giuseppe Tarantino: "Tarantino cercava di far incontrare la ricerca filosofica con la ricerca scientifica, ma purtroppo non ha avuto il successo che meritava a causa dell'idealismo che ha bloccato molto gli studi filosofico-scientifici" ha affermato. Con la sua relazione ha parlato di identità e frammentazioni: "Non costruiamo la nostra intera identità solo da soli, ma anche attraverso le attribuzioni degli altri. Basta un niente e perdiamo la padronanza di noi stessi, l'identità di colpo si frantuma.E' allora necessario un tu, un qualcuno che ci riconosca, dia atto di chi noi siamo e ci restituisca noi stessi". Ed ha chiuso con un auspicio: "Mi auguro che l'appuntamento sia ripetuto negli anni prossimi, per riprendere gli scritti di questo grande filosofo, leggerne qualche pagina e per far conoscere a tutti la filosofia, una scienza al servizio degli altri".
Il preside del liceo, Giacomo Manfredi, ha aperto il secondo incontro che il liceo dedica alla memoria del filosofo: "Possa questo appuntamento sollecitare e portare a conoscenza degli alunni chi era Giuseppe Tarantino, approfondendo lo studio delle sue opere. Abbiamo il compito, attraverso docenti e studiosi, di trasmettere l'amore, accendere la curiosità e stimolare gli studenti al fine di continuare l'opera di Tarantino."
Rosalba Pappalardi, docente di storia e filosofia al liceo, ha analizzato gli ultimi capitoli della prima pubblicazione del Tarantino, "Saggi filosofici", intitolati appunto "L'inconscio e la coscienza". Ha dimostrato con la sua relazione la similarità tra il filosofo gravinese e il padre della psicanalisi Sigmund Freud. L'accostamento può sembrare azzardato, ma non lo è. Come ha spiegato Pappalardi, "le ragioni sono di carattere biografico, i due sono contemporanei ma Freud pubblica i suoi primi lavori agli inizi del '900, mentre Tarantino pubblica già "Saggi filosofici" nel 1885".
Tarantino, quind,i non ha letto Freud, ma essi hanno respirato lo stesso clima culturale, filosofico e sociale, hanno utilizzato lo stesso materiale, le stesse ricerche e sono pervenuti, anche se da angolazioni diverse, a dottrine e analisi in parte dissimili, in parte affini.
Angelo Recchia Luciani, docente dell'università della Basilicata, ha parlato, dal canto suo, di coscienza come processo evolutivo in un'ottica evoluzionistica, muovendo il suo intervento dal concetto di materia, elaborato già dai presocratici, al concetto di energia e alla definizione di informazione. A seguire il dottor Liborio Dibattista, dell'università di Bari, ha posto al pubblico un grande quesito: "Dove abita la mente?". Ha cercato però prima di spiegare cosa sia la mente.
In chiusura, Filippo Tarantino, presidente dell'istituto italiano per gli studi filosofici e scientifici, ha ribadito il bisogno di approfondire la conoscenza su Giuseppe Tarantino: "Tarantino cercava di far incontrare la ricerca filosofica con la ricerca scientifica, ma purtroppo non ha avuto il successo che meritava a causa dell'idealismo che ha bloccato molto gli studi filosofico-scientifici" ha affermato. Con la sua relazione ha parlato di identità e frammentazioni: "Non costruiamo la nostra intera identità solo da soli, ma anche attraverso le attribuzioni degli altri. Basta un niente e perdiamo la padronanza di noi stessi, l'identità di colpo si frantuma.E' allora necessario un tu, un qualcuno che ci riconosca, dia atto di chi noi siamo e ci restituisca noi stessi". Ed ha chiuso con un auspicio: "Mi auguro che l'appuntamento sia ripetuto negli anni prossimi, per riprendere gli scritti di questo grande filosofo, leggerne qualche pagina e per far conoscere a tutti la filosofia, una scienza al servizio degli altri".