
La città
L'orologio ottocentesco: Tra tempo storia e cultura.
131° anniversario della Torretta Orologio Curci
Gravina - martedì 19 dicembre 2023
9.16
"Abbiamo pensato di proporre questi tour tematici che permettono di raccontare la città non solo dal punto di vista storico, ma sentimentale, per legare i cittadini al loro patrimonio". Questo l'intento di Vincenzo Forzati con il suo blog "Viaggio a Gravina in Puglia" e Raffella Iannetti con l'associazione "Dò e Dè" avente lo scopo di trasformare tutto ciò che è turistico in culturale.
Le visite al monumentale orologio sono state programmate nell'ultimo mese dell'anno proprio per omaggiare l'anniversario del suo collaudo, avvenuto il 23 dicembre di 131 anni fa. La Torretta dell'orologio è un monumento della città apparentemente decontestualizzato, per il suo stile barocco e rinascimentale, differente dal resto della città.
"L' orologio è considerato un monumento, ma è anche un baluardo di modernità che nell' 800 faceva strizzare l'occhio a Gravina verso le città europee"- ha raccontato Raffaella Iannetti. L'orologio presenta 3 quadranti che si affacciano sulla villa comunale. In origine era un torrione che nel 1861 venne abbattuto, con la proprietà andata al comune, ma con una parte restata agli Orsini: questo condizionerà il 4 quadrante.
Alla fine del 1800 ci furono dei progetti di modernizzazione dell'Ing. Polini, che presentò il progetto della costruzione della torretta, accogliendo un suggerimento di Pellicciari.
Ad occuparsi della restaurazione, la banca popolare di Puglia e Basilicata che con Pasquale Calderoni Martini decise di costruire la torretta finanziata con soldi pubblici e di comprare la macchina e gli ingranaggi dalla ditta Curci di Napoli.
"Gli abitanti di Gravina notarono subito una bizzarria artistica, la capitura cioè l'alternanza di bianco e rosa e lo definirono una caramella, che non c'entrava con lo stile gravinese". La villa così diventò il nuovo fulcro cittadino e da qualsiasi parte si poteva guardare l'ora, con il tempo scandito dal lavoro e dalla vita civile.
È stato possibile osservare le immagini di chi ha restaurato gli ingranaggi e ha riparato le colonne tortili. "La Torretta è la metafora del tempo dei cittadini che hanno abitato questi luoghi"- ha affermato la guida.
Osservando gli ingranaggi dell'orologio neogotico ottocentesco "il ticchettio è dato dal fulcro, cioè un ancora, ed è un meccanismo a pendolo collegato direttamente ai 3 quadranti"- ha sottolineato Iannetti, spiegando come l'orologio ha 3 perni che Alfonso Tambone, l'orologiaio che se ne occupa, carica giornalmente e che hanno un'autonomia di 30 ore. L'orologiaio quindi, ogni giorno prende una manovella, la posiziona sul treno delle ore e la gira 24 volte affinché i pesi salgano. "Abbiamo più suonerie date dal battere di un martelletto sulla campana: quella di mezzanotte e mezzogiorno che ha un suono più prolungato, quella delle ore, e quella dei quarti con 5 rintocchi più uno che avrà un suono differente."
Quella ubicato su via Orsini non è l'orologio più antico della città, perché il più antico è quello sul prospetto della biblioteca Finia e coevo a questo l'orologio del comune.
Particolare poi la collocazione del quarto quadrante. "Un quadrante diverso, posto più in alto, privo di decorazioni, e non è in asse con le mura perché ricalcava una parte del bastione"- ha spiegato la guida conducendo i visitatori nella parte retrostante del prospetto principale. Quando nel 1861 fu distrutto il bastione e fu costruita la torretta, proprietà del comune, fu conservato il diritto di proprietà degli edifici dietro, in modo tale che gli Orsini non costruissero in questo luogo e impedissero di ammirare l'orologio.
"L'ambizione per il 2024 è di organizzare questi tour almeno una volta al mese per coinvolgere la cittadinanza gravinese e permettere di conoscere il suo territorio"- ha concluso Raffaella Iannetti, entusiasta e pronta a nuovi tour.
Le visite al monumentale orologio sono state programmate nell'ultimo mese dell'anno proprio per omaggiare l'anniversario del suo collaudo, avvenuto il 23 dicembre di 131 anni fa. La Torretta dell'orologio è un monumento della città apparentemente decontestualizzato, per il suo stile barocco e rinascimentale, differente dal resto della città.
"L' orologio è considerato un monumento, ma è anche un baluardo di modernità che nell' 800 faceva strizzare l'occhio a Gravina verso le città europee"- ha raccontato Raffaella Iannetti. L'orologio presenta 3 quadranti che si affacciano sulla villa comunale. In origine era un torrione che nel 1861 venne abbattuto, con la proprietà andata al comune, ma con una parte restata agli Orsini: questo condizionerà il 4 quadrante.
Alla fine del 1800 ci furono dei progetti di modernizzazione dell'Ing. Polini, che presentò il progetto della costruzione della torretta, accogliendo un suggerimento di Pellicciari.
Ad occuparsi della restaurazione, la banca popolare di Puglia e Basilicata che con Pasquale Calderoni Martini decise di costruire la torretta finanziata con soldi pubblici e di comprare la macchina e gli ingranaggi dalla ditta Curci di Napoli.
"Gli abitanti di Gravina notarono subito una bizzarria artistica, la capitura cioè l'alternanza di bianco e rosa e lo definirono una caramella, che non c'entrava con lo stile gravinese". La villa così diventò il nuovo fulcro cittadino e da qualsiasi parte si poteva guardare l'ora, con il tempo scandito dal lavoro e dalla vita civile.
È stato possibile osservare le immagini di chi ha restaurato gli ingranaggi e ha riparato le colonne tortili. "La Torretta è la metafora del tempo dei cittadini che hanno abitato questi luoghi"- ha affermato la guida.
Osservando gli ingranaggi dell'orologio neogotico ottocentesco "il ticchettio è dato dal fulcro, cioè un ancora, ed è un meccanismo a pendolo collegato direttamente ai 3 quadranti"- ha sottolineato Iannetti, spiegando come l'orologio ha 3 perni che Alfonso Tambone, l'orologiaio che se ne occupa, carica giornalmente e che hanno un'autonomia di 30 ore. L'orologiaio quindi, ogni giorno prende una manovella, la posiziona sul treno delle ore e la gira 24 volte affinché i pesi salgano. "Abbiamo più suonerie date dal battere di un martelletto sulla campana: quella di mezzanotte e mezzogiorno che ha un suono più prolungato, quella delle ore, e quella dei quarti con 5 rintocchi più uno che avrà un suono differente."
Quella ubicato su via Orsini non è l'orologio più antico della città, perché il più antico è quello sul prospetto della biblioteca Finia e coevo a questo l'orologio del comune.
Particolare poi la collocazione del quarto quadrante. "Un quadrante diverso, posto più in alto, privo di decorazioni, e non è in asse con le mura perché ricalcava una parte del bastione"- ha spiegato la guida conducendo i visitatori nella parte retrostante del prospetto principale. Quando nel 1861 fu distrutto il bastione e fu costruita la torretta, proprietà del comune, fu conservato il diritto di proprietà degli edifici dietro, in modo tale che gli Orsini non costruissero in questo luogo e impedissero di ammirare l'orologio.
"L'ambizione per il 2024 è di organizzare questi tour almeno una volta al mese per coinvolgere la cittadinanza gravinese e permettere di conoscere il suo territorio"- ha concluso Raffaella Iannetti, entusiasta e pronta a nuovi tour.