Eventi
La Basilica Cattedrale torna a risplendere
Presentato il volume che racconta i segreti del restauro. Monsignor Paciello: "Rammarico solo per la rampa per disabili".
Gravina - sabato 11 maggio 2013
11.50
Una perla nella collana delle cattedrali pugliesi, simbolo di un'arte ispirata dalla fede.
La definizione della Basilica gravinese data da Giacomo Martines, docente al Politecnico di Bari, nel corso della presentazione della fine dei lavori di restauro, in un convegno tenutosi presso l'episcopio, sintetizza l'identità della chiesa matrice gravinese, tornata a risplendere in tutta la sua complessa ricchezza di particolari decorativi.
Ai saluti istituzionali del sindaco Alesio Valente e del consigliere regionale Michele Ventricelli (in rappresentanza dell'assessore Angela Barbanente, assente per sopravvenuti impegni istituzionali), hanno fatto seguito quelli del direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia, Gregorio Angelini, e di Marta Ragozzino, soprintendente ai beni storici, artistici ed etno-antropologici. Quindi, la parola è passata a Vito Barozzi, che da patron della Cobar, l'impresa che ha eseguito i lavori, ha dato testimonianza di due anni di intenso lavoro.
Entrando nel vivo della manifestazione, coordinata dal direttore editoriale di Gravinalife, Gianpaolo Iacobini, l'architetto Annamaria Lucarelli e la restauratrice Maria Macchitella hanno illustrato nei dettagli, con l'aiuto di immagini, le operazioni di recupero delle strutture portanti, degli elementi lignei e dei dipinti murali della Cattedrale. Quindi la parola è passata a Martines, che ha illustrato in sintesi i diversi capitoli del libro "La Basilica Cattedrale di Gravina nel tempo", curato da Giacomo Lorusso, Lorena Calculli e Marica Clemente. L'opera, in distribuzione in tutte le migliori librerie pugliesi insieme ad una raccolta di immagini delle operazioni di restauro, vede la luce per consegnare all'eterno la storia ed i dettagli di un restauro che consente alla comunità gravinese, e più in generale alla cristianità ed al mondo dell'arte, di continuare a fruire di un bene di inestimabile valore spirituale, culturale e architettonico, senza perderne per strada neppure un pezzo. Inoltre, essa sarà sicuro sussidio per gli amanti dell'arte come per gli studiosi: suddivisa in una parte documentaria e storica ed in un'altra incentrata sugli aspetti squisitamente tecnici, racchiude tante curiosità e gli elementi iconografici ritornati alla luce dopo i lavori, a testimonianza dell'importanza nei secoli di una Cattedrale che era fulcro della città vecchia.
A conclusione della serata, l'intervento del vescovo, monsignor Mario Paciello, che è suonato anche come un saluto per la comunità dei fedeli gravinesi: "Temevo di concludere il mio ministero episcopale – ha dichiarato il Presule – senza vedere ultimati i lavori di restauro della Cattedrale. Ringrazio la ditta Cobar per questo segno di amore verso la diocesi, già dimostrato con il restauro della biblioteca Fynia, e gli autori di questo libro che spero farà venire ai gravinesi il desiderio di guardare con occhi nuovi la Basilica, che rappresenta le nostre radici ed il nostro passato". Infine, un rapido accenno alla vicenda della rampa di accesso per i disabili, quasi un tocco di amarezza nel commiato: "Esprimo la mia sofferenza per non essere riuscito a risolvere il problema delle barriere architettoniche, ma spero e prego che esso possa trovare rapidamente soluzione e che Gravina torni a essere una città nobile, gentile ed accogliente".
La serata si è conclusa con una visita guidata alla Cattedrale, a cura dell'associazione "Benedetto XIII".
La definizione della Basilica gravinese data da Giacomo Martines, docente al Politecnico di Bari, nel corso della presentazione della fine dei lavori di restauro, in un convegno tenutosi presso l'episcopio, sintetizza l'identità della chiesa matrice gravinese, tornata a risplendere in tutta la sua complessa ricchezza di particolari decorativi.
Ai saluti istituzionali del sindaco Alesio Valente e del consigliere regionale Michele Ventricelli (in rappresentanza dell'assessore Angela Barbanente, assente per sopravvenuti impegni istituzionali), hanno fatto seguito quelli del direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia, Gregorio Angelini, e di Marta Ragozzino, soprintendente ai beni storici, artistici ed etno-antropologici. Quindi, la parola è passata a Vito Barozzi, che da patron della Cobar, l'impresa che ha eseguito i lavori, ha dato testimonianza di due anni di intenso lavoro.
Entrando nel vivo della manifestazione, coordinata dal direttore editoriale di Gravinalife, Gianpaolo Iacobini, l'architetto Annamaria Lucarelli e la restauratrice Maria Macchitella hanno illustrato nei dettagli, con l'aiuto di immagini, le operazioni di recupero delle strutture portanti, degli elementi lignei e dei dipinti murali della Cattedrale. Quindi la parola è passata a Martines, che ha illustrato in sintesi i diversi capitoli del libro "La Basilica Cattedrale di Gravina nel tempo", curato da Giacomo Lorusso, Lorena Calculli e Marica Clemente. L'opera, in distribuzione in tutte le migliori librerie pugliesi insieme ad una raccolta di immagini delle operazioni di restauro, vede la luce per consegnare all'eterno la storia ed i dettagli di un restauro che consente alla comunità gravinese, e più in generale alla cristianità ed al mondo dell'arte, di continuare a fruire di un bene di inestimabile valore spirituale, culturale e architettonico, senza perderne per strada neppure un pezzo. Inoltre, essa sarà sicuro sussidio per gli amanti dell'arte come per gli studiosi: suddivisa in una parte documentaria e storica ed in un'altra incentrata sugli aspetti squisitamente tecnici, racchiude tante curiosità e gli elementi iconografici ritornati alla luce dopo i lavori, a testimonianza dell'importanza nei secoli di una Cattedrale che era fulcro della città vecchia.
A conclusione della serata, l'intervento del vescovo, monsignor Mario Paciello, che è suonato anche come un saluto per la comunità dei fedeli gravinesi: "Temevo di concludere il mio ministero episcopale – ha dichiarato il Presule – senza vedere ultimati i lavori di restauro della Cattedrale. Ringrazio la ditta Cobar per questo segno di amore verso la diocesi, già dimostrato con il restauro della biblioteca Fynia, e gli autori di questo libro che spero farà venire ai gravinesi il desiderio di guardare con occhi nuovi la Basilica, che rappresenta le nostre radici ed il nostro passato". Infine, un rapido accenno alla vicenda della rampa di accesso per i disabili, quasi un tocco di amarezza nel commiato: "Esprimo la mia sofferenza per non essere riuscito a risolvere il problema delle barriere architettoniche, ma spero e prego che esso possa trovare rapidamente soluzione e che Gravina torni a essere una città nobile, gentile ed accogliente".
La serata si è conclusa con una visita guidata alla Cattedrale, a cura dell'associazione "Benedetto XIII".