La città
La biblioteca Finia luogo di storie illustri
Mons. Giuseppe Russo: “Una conoscenza umile della storia insegna a essere saggi, sapienti, sobri discreti, delicati”
Gravina - lunedì 26 febbraio 2024
10.18
Presso la Biblioteca Finia, lo scorso venerdì si è svolta una giornata di presentazione "Seminari di arte e cultura di Gravina" dedicata a 6 diversi incontri di studio, tenuti da esperti e docenti, che si svolgeranno a partire dal 1° marzo fino al 19 aprile di quest'anno. Ad organizzare il tutto il Capitolo Cattedrale di Gravina con il supporto dell'organizzazione "Dò e Dè" di Raffaella Iannetti e di "Viaggio a Gravina in Puglia" di Vincenzo Forzati.
Alla presenza del nuovo vescovo della diocesi di Altamura, Gravina, Acquaviva delle Fonti, Mons. Giuseppe Russo, ad aprire l'incontro è stato don Giacomo Lorusso, che ha introdotto la presentazione del ciclo di incontri, chiamando il presidente del capitolo Don Saverio Paternoster. "La biblioteca non è un patrimonio della chiesa, è un patrimonio di tutti" ha detto Don Saverio, sottolineando come la ricchezza della biblioteca del 1700 possa essere riferimento non solo di cultura ecclesiastica, ma anche di cultura civile, sociale e scientifica.
Nel riprendere la parola, Don Giacomo ha sviluppato un breve excursus storico, poi ha descritto gli argomenti su cui verteranno gli incontri del seminario, definendo le specificità delle personalità che verranno narrate, tutte caratterizzate da una grande umiltà, che si sono distinte in vari settori come le arti, la cultura, la medicina, l'artigianato e tanto altro.
Dei relatori che si avvicenderanno nella serie di incontri, erano presenti il professor Liborio Dibattista, medico e filosofo, già docente di storia e filosofia dell'Università degli Studi di Bari "A. Moro" e l'avvocato Girolamo Giancaspro, già consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Bari e componente del Consiglio Distrettuale di Disciplina di Bari, Foggia e Trani.
Dibattista ha parlato della biblioteca definendola "gioiello della cultura gravinese", mentre Giancaspro nel suo seminario parlerà di esponenti gravinesi della storia del diritto, poiché- ha detto- "riscoprendo queste personalità ci potremo rendere conto di quello che è il diritto, di come nasce e di come si è sviluppato".
Durante il dibattito, S.E. Monsignor Giuseppe Russo ha voluto ringraziare Don Saverio Paternoster e Don Giacomo Lorusso per la dedizione e l'impegno dimostrato. "Raccontare una città attraverso i suoi volti, le sue espressioni umanistiche nel tempo, una operazione urgente, per dare un senso al presente e a un territorio" – ha commentato il vescovo che ha posto l'attenzione alla storia come elemento cardine per il futuro: "quella storia non rimanga una cosa del passato, importante quanto quella storia sia capace di incidere, sull'oggi, sul futuro, quando noi siamo realmente disponibili a modellare quella storia". Poi l'alto prelato ha parlato del concetto di tradizione e innovazione di papa Ratzinger: "Benedetto XVI ci ricordava che la tradizione va vissuta e perpetuata nella continuità, ma anche nel cambiamento, il cambiamento è vita, la storia è vita certo, ma svoltando, se quella storia attiva un processo fecondo del nuovo, di novità. -continua il vescovo- La narrazione può avvenire in forma diacronica e anche sincronica. Non ci dobbiamo scandalizzare del nuovo, dobbiamo contribuire a creare e diffondere ciò che di bello oggi noi possiamo realizzare e conoscere e far conoscere". Appassionato l'intervento di Mons. Russo che ha voluto rimarcare il giusto rapporto con la storia, con umiltà. "Rischiamo come alcuni hanno rischiato di avere una visione parziale e di scivolare in posizioni estremistiche. Gli estremismi hanno preso una parte della storia e l'hanno mitizzata. Una conoscenza umile della storia insegna a essere saggi, sapienti, sobri discreti, delicati. La storia è una cosa fragile. La storia ci consente di recuperare la bellezza"- ha concluso il vescovo, ricordando alcune parole chiave come: radici, continuità e rinnovamento.
Vincenzo Forzati di "Viaggio a Gravina in Puglia", ha raccontato la sua esperienza, riuscendo di fatto a coinvolgere numerose persone, portandoli a conoscere molti luoghi della città, spesso non conosciuti; mentre ha parlato di meraviglia e stupore dei visitatori la guida turistica Raffaella Iannetti dell'organizzazione "Dò e Dè".
Alla presenza del nuovo vescovo della diocesi di Altamura, Gravina, Acquaviva delle Fonti, Mons. Giuseppe Russo, ad aprire l'incontro è stato don Giacomo Lorusso, che ha introdotto la presentazione del ciclo di incontri, chiamando il presidente del capitolo Don Saverio Paternoster. "La biblioteca non è un patrimonio della chiesa, è un patrimonio di tutti" ha detto Don Saverio, sottolineando come la ricchezza della biblioteca del 1700 possa essere riferimento non solo di cultura ecclesiastica, ma anche di cultura civile, sociale e scientifica.
Nel riprendere la parola, Don Giacomo ha sviluppato un breve excursus storico, poi ha descritto gli argomenti su cui verteranno gli incontri del seminario, definendo le specificità delle personalità che verranno narrate, tutte caratterizzate da una grande umiltà, che si sono distinte in vari settori come le arti, la cultura, la medicina, l'artigianato e tanto altro.
Dei relatori che si avvicenderanno nella serie di incontri, erano presenti il professor Liborio Dibattista, medico e filosofo, già docente di storia e filosofia dell'Università degli Studi di Bari "A. Moro" e l'avvocato Girolamo Giancaspro, già consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Bari e componente del Consiglio Distrettuale di Disciplina di Bari, Foggia e Trani.
Dibattista ha parlato della biblioteca definendola "gioiello della cultura gravinese", mentre Giancaspro nel suo seminario parlerà di esponenti gravinesi della storia del diritto, poiché- ha detto- "riscoprendo queste personalità ci potremo rendere conto di quello che è il diritto, di come nasce e di come si è sviluppato".
Durante il dibattito, S.E. Monsignor Giuseppe Russo ha voluto ringraziare Don Saverio Paternoster e Don Giacomo Lorusso per la dedizione e l'impegno dimostrato. "Raccontare una città attraverso i suoi volti, le sue espressioni umanistiche nel tempo, una operazione urgente, per dare un senso al presente e a un territorio" – ha commentato il vescovo che ha posto l'attenzione alla storia come elemento cardine per il futuro: "quella storia non rimanga una cosa del passato, importante quanto quella storia sia capace di incidere, sull'oggi, sul futuro, quando noi siamo realmente disponibili a modellare quella storia". Poi l'alto prelato ha parlato del concetto di tradizione e innovazione di papa Ratzinger: "Benedetto XVI ci ricordava che la tradizione va vissuta e perpetuata nella continuità, ma anche nel cambiamento, il cambiamento è vita, la storia è vita certo, ma svoltando, se quella storia attiva un processo fecondo del nuovo, di novità. -continua il vescovo- La narrazione può avvenire in forma diacronica e anche sincronica. Non ci dobbiamo scandalizzare del nuovo, dobbiamo contribuire a creare e diffondere ciò che di bello oggi noi possiamo realizzare e conoscere e far conoscere". Appassionato l'intervento di Mons. Russo che ha voluto rimarcare il giusto rapporto con la storia, con umiltà. "Rischiamo come alcuni hanno rischiato di avere una visione parziale e di scivolare in posizioni estremistiche. Gli estremismi hanno preso una parte della storia e l'hanno mitizzata. Una conoscenza umile della storia insegna a essere saggi, sapienti, sobri discreti, delicati. La storia è una cosa fragile. La storia ci consente di recuperare la bellezza"- ha concluso il vescovo, ricordando alcune parole chiave come: radici, continuità e rinnovamento.
Vincenzo Forzati di "Viaggio a Gravina in Puglia", ha raccontato la sua esperienza, riuscendo di fatto a coinvolgere numerose persone, portandoli a conoscere molti luoghi della città, spesso non conosciuti; mentre ha parlato di meraviglia e stupore dei visitatori la guida turistica Raffaella Iannetti dell'organizzazione "Dò e Dè".