Palazzo di città
Gravina torna ad essere città dei musei
Finanziato il museo dell'acqua e della pietra. Tempi stretti per il Civico.
Gravina - sabato 6 ottobre 2012
17.54
"Gravina città dei musei", recita un cartello posto all'ingresso della città.
Recuperato il finanziamento da 500.000 euro previsto nei progetti del piano strategico di area vasta per la realizzazione del sistema museale, comincia a prendere vita il museo civico gravinese. Archiviata, infatti, l'ipotesi San Sebastiano, il museo sarà a breve allestito nella sua sede originaria, ossia nelle grandi stanze dell'ex seminario diocesano. Una decisione presa in accordo con i funzionari della Regione convinti che le cellette del vecchio convento di San Sebastiano, per quanto suggestive, siano poco appropriate, sia per questioni estetiche che logistiche ad ospitare un vero e proprio museo dell'arte rupestre.
Dunque a breve le vecchie tombe dei guerrieri che tanto clamore hanno suscitato in questi anni torneranno nella loro collocazione originaria, così come pure tutte le ricostruzioni delle tombe a camera e l'immenso patrimonio che dagli anni Sessanta ad oggi ci è stato restituito dal Parco Archeologico. L'assessore Marchetti interrogata sulla tempistica per l'allestimento del museo non ha dubbi: "Subito. Dobbiamo solo aspettare i tempi tecnici del bando". Glissa però sulla gestione del futuro museo: "Per ora preoccupiamoci dell'allestimento poi rifletteremo sulla gestione"
Per il convento di San Sebastiano, invece, resta la concreta possibilità di trasformare la struttura in una scuola di alta formazione in archeologia dove tre mesi l'anno si avvicenderanno i grandi nomi dell'archeologia mondiale con l'intento di incentivare non solo le campagne di scavo, ma soprattutto la formazione degli operatori locali. E l'assessore Marchetti sta valutando la possibilità di allocare nel medesimo convento delle esposizioni permanenti sulla civiltà peuceta. Non da ultimo assume rilevanza strategica il nascituro Museo della civiltà contadina per cui la scorsa estate l'amministrazione comunale ha siglato un protocollo d'intesa con il professor Giuseppe Schinco proprietario di antichi attrezzi agricoli che ora entreranno nella disponibilità della comunità gravinese
Inoltre è notizia di queste ore l'arrivo del finanziamento provinciale di 350.000 euro per il Museo dell'acqua e della Pietra. Un museo che "nella gravina di Gravina ha il suo epicentro data la straordinaria esemplarità che in questo sito ha assunto una natura che, in se stessa, si è fatta "Mente" e un gesto architettonico che ha saputo conservare l'ecosistema naturale" scrive l'assessore Marchetti nella sua relazione. Inoltre nell'ultimo atto di giunta è stata spostata la sede dello stesso museo, inizialmente allocata presso il convento di Santa Maria, e ora spostata presso il bastione Medievale in via Fontana la Stella oggetto di un finanziamento da 140 mila euro stanziato dal Gal Murgia Più per trasformare l'imponente sede in un centro culturale con un centro visite attrezzato.
Recuperato il finanziamento da 500.000 euro previsto nei progetti del piano strategico di area vasta per la realizzazione del sistema museale, comincia a prendere vita il museo civico gravinese. Archiviata, infatti, l'ipotesi San Sebastiano, il museo sarà a breve allestito nella sua sede originaria, ossia nelle grandi stanze dell'ex seminario diocesano. Una decisione presa in accordo con i funzionari della Regione convinti che le cellette del vecchio convento di San Sebastiano, per quanto suggestive, siano poco appropriate, sia per questioni estetiche che logistiche ad ospitare un vero e proprio museo dell'arte rupestre.
Dunque a breve le vecchie tombe dei guerrieri che tanto clamore hanno suscitato in questi anni torneranno nella loro collocazione originaria, così come pure tutte le ricostruzioni delle tombe a camera e l'immenso patrimonio che dagli anni Sessanta ad oggi ci è stato restituito dal Parco Archeologico. L'assessore Marchetti interrogata sulla tempistica per l'allestimento del museo non ha dubbi: "Subito. Dobbiamo solo aspettare i tempi tecnici del bando". Glissa però sulla gestione del futuro museo: "Per ora preoccupiamoci dell'allestimento poi rifletteremo sulla gestione"
Per il convento di San Sebastiano, invece, resta la concreta possibilità di trasformare la struttura in una scuola di alta formazione in archeologia dove tre mesi l'anno si avvicenderanno i grandi nomi dell'archeologia mondiale con l'intento di incentivare non solo le campagne di scavo, ma soprattutto la formazione degli operatori locali. E l'assessore Marchetti sta valutando la possibilità di allocare nel medesimo convento delle esposizioni permanenti sulla civiltà peuceta. Non da ultimo assume rilevanza strategica il nascituro Museo della civiltà contadina per cui la scorsa estate l'amministrazione comunale ha siglato un protocollo d'intesa con il professor Giuseppe Schinco proprietario di antichi attrezzi agricoli che ora entreranno nella disponibilità della comunità gravinese
Inoltre è notizia di queste ore l'arrivo del finanziamento provinciale di 350.000 euro per il Museo dell'acqua e della Pietra. Un museo che "nella gravina di Gravina ha il suo epicentro data la straordinaria esemplarità che in questo sito ha assunto una natura che, in se stessa, si è fatta "Mente" e un gesto architettonico che ha saputo conservare l'ecosistema naturale" scrive l'assessore Marchetti nella sua relazione. Inoltre nell'ultimo atto di giunta è stata spostata la sede dello stesso museo, inizialmente allocata presso il convento di Santa Maria, e ora spostata presso il bastione Medievale in via Fontana la Stella oggetto di un finanziamento da 140 mila euro stanziato dal Gal Murgia Più per trasformare l'imponente sede in un centro culturale con un centro visite attrezzato.