consiglio comunale
consiglio comunale
Politica

Centrodestra nel caos

Intanto, la coalizione Vendola apre a Nuova Dc ed a "Gravina nel cuore". E il Prc attacca: "Abusivo l'utilizzo del nostro simbolo"

Dal caos nacque l'ordine.

S'affida a questa speranza dal sapore vagamente biblico il centrodestra gravinese, che dopo aver formalizzato la nascita della coalizione è piombato nella paralisi: sul tavolo giace da settimane una sola candidatura a sindaco, quella di Michele Laddaga. Tutti sarebbero pronti a cementare l'unità nel suo nome, col risultato di riuscire ad aggregare alla coalizione anche qualche lista civica, ma al momento nessun passo formale è stato compiuto in tal senso. E ciò a testimonianza delle incertezze che, al di là delle dichiarazioni di facciata, attraversano lo schieramento, reso ancor più incerto dall'emergere, ai suoi margini, della candidatura di Matteo Demarinis. Messo in pista dai "Cristiani per servire Gravina", mediaticamente capitanati da Nicola Derosa, e giovedì sceso in campo personalmente ad annunciare urbi et orbi d'essere pronto ad accettare l'investitura. Sempre che, naturalmente, qualcuno sia disposto ad offrirgliela. Perchè nel centrodestra che ancora non sceglie, al silenzio sulla nomination di Laddaga si somma quello che fa da corona all'ipotesi Demarinis: tacciono i vertici del Pdl, si affidano al "no comment" quelli del Movimento Schittulli, anche se qualcuno tra i dirigenti di primo piano si spinge a far sapere, eloquentemente, "non essere stato ancora fatto il punto della situazione: essendo un partito, dobbiamo discuterne con la segreteria provinciale e con quella regionale. Siamo però fiduciosi: stiamo per arrivare ad una soluzione".

L'attenzione si sposta allora sull'asse Gravina-Bari, particolarmente battuta, in queste ore, dai colonnelli del centrodestra. Vertici, incontri bilaterali e riunioni si susseguono alla velocità della luce, mutando di minuto in minuto lo scenario. Con Laddaga, sussurrano fonti attendibili, determinato ad andare avanti, ma pronto a tirarsi fuori dalla mischia nel caso in cui il tira e molla dovesse varcare i confini temporali della settimana che volge al termine.

Intanto, sul fronte avversario, prova a guadagnare alleati la coalizione capeggiata dall'ex sindaco Rino Vendola. I contatti avviati nei giorni scorsi con la Nuova Dc di Aldo Dibattista e "Gravina nel cuore" di Cocco Cornacchia non avrebbero portato ancora ad alcun risultato concreto: le trattative con i neodemocristiani si sarebbero impantanate nell'orgogliosa rivendicazione, da parte di questi ultimi, della facoltà di utilizzare un simbolo, quello dello scudocrociato, di cui gli altri partiti farebbero volentieri a meno, anche per spezzare facili rimandi all'amministrazione a guida Divella. Il confronto con i Cornacchia boys sarebbe invece in fase di stallo. Spinto su un binario morto dalle assenze di "Gravina nel cuore" agli incontri programmati. E tutto mentre la segreteria provinciale e quella regionale di Rifondazione comunista (guidate rispettivamente da Sabino De Razza e Nicola Cesaria) ai Comunisti italiani loro condòmini nella Federazione della Sinistra ed a tutte le forze a sostegno di Rino Vendola mandano a dire che "illegittimo risulta essere l'utilizzo del simbolo della Federazione della sinistra", utilizzato in un manifesto di recente fattura come in tutti gli altri elaborati grafici dello schieramento, "dal momento che il Partito della rifondazione comunista non fa parte della coalizione che appoggia il candidato sindaco Rino Vendola".
© 2001-2024 Edilife. Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo sito può essere riprodotta senza il permesso scritto dell'editore. Tecnologia: GoCity Urban Platform.
GravinaLife funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.