Associazioni
La Confartigianato di Gravina a Roma per dire “basta”
La crisi dell’edilizia. Oltre 250.000 posti di lavoro persi
Gravina - giovedì 2 dicembre 2010
Da Gravina il Presidente del Centro Comunale della Confartigianato Sig. Tommaso Cataldi con un nutrita delegazione di imprese di Gravina della Confartigianato ha partecipato alla manifestazione che è stata promossa dagli Stati Generali delle Costruzioni, in Piazza Montecitorio a Roma - 1 dicembre 2010.
L'iniziativa ha visto la partecipazione di tutte le Associazioni imprenditoriali e delle Organizzazioni sindacali dell'intera filiera delle costruzioni, con ANAEPA - Confartigianato in prima fila.
A un anno e mezzo dagli Stati Generali delle Costruzioni, l'evento che riunì insieme per la prima volta tutte le sigle del mondo dell'edilizia per denunciare la crisi ma anche per proporre un modello di sviluppo basato sulla qualità e la legalità dell'impresa e del lavoro, il settore è colpito da una crisi senza precedenti. Emerge un quadro di assoluta gravità: oltre 250.000 posti di lavoro persi, oltre 300% in più di utilizzo di ammortizzatori sociali, oltre il 20% medio di riduzione delle produzioni nei comparti dei materiali da costruzione, circa 70 mld in meno di valore complessivo delle produzioni, a cui si aggiunge il pesante danno causato dai ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione.
Durante tutti questi mesi, di fronte all'insufficiente politica industriale a sostegno del settore, imprese, sindacati, cooperative, artigiani e tutti gli attori della lunga filiera dell'edilizia hanno denunciato più volte - a livello nazionale e su tutto il territorio - lo stato di grande difficoltà del settore, ricercando un costante dialogo con il governo e le amministrazioni pubbliche, sollecitando un confronto, avanzando proposte concrete che hanno incontrato spesso il favore bipartisan delle forze politiche. Ma a questa azione, responsabile e propositiva, del mondo dell'edilizia non ha ancora corrisposto un'efficace azione del Governo. Dopo mesi di malcontento da parte di tutti noi imprenditori del settore, speranze disilluse dai non risultati prodotti dal Piano casa, con il quale si millantava una rapida ripresa del comparto, siamo arrivati alla resa dei conti: dobbiamo essere uniti, per dimostrare che siamo una grande forza, che siamo il settore più forte dell'intero sistema produttivo.
Quanto denunciato riveste i seguenti punti di criticità: "Dobbiamo seguire faticosi iter burocratici, stringenti normative in materia di sicurezza sul lavoro e di lotta alla mafia, subiamo una ritenuta del 10% sui compensi per lavori di ristrutturazione e risparmio energetico, dobbiamo competere contro la concorrenza sleale di imprese fantasma, ribassare i prezzi negli appalti pubblici fino a non coprire i costi sostenuti, dobbiamo attendere mesi per essere pagati, ma versare puntualmente i contributi altrimenti niente DURC. E' tempo di farsi sentire".
L'iniziativa ha visto la partecipazione di tutte le Associazioni imprenditoriali e delle Organizzazioni sindacali dell'intera filiera delle costruzioni, con ANAEPA - Confartigianato in prima fila.
A un anno e mezzo dagli Stati Generali delle Costruzioni, l'evento che riunì insieme per la prima volta tutte le sigle del mondo dell'edilizia per denunciare la crisi ma anche per proporre un modello di sviluppo basato sulla qualità e la legalità dell'impresa e del lavoro, il settore è colpito da una crisi senza precedenti. Emerge un quadro di assoluta gravità: oltre 250.000 posti di lavoro persi, oltre 300% in più di utilizzo di ammortizzatori sociali, oltre il 20% medio di riduzione delle produzioni nei comparti dei materiali da costruzione, circa 70 mld in meno di valore complessivo delle produzioni, a cui si aggiunge il pesante danno causato dai ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione.
Durante tutti questi mesi, di fronte all'insufficiente politica industriale a sostegno del settore, imprese, sindacati, cooperative, artigiani e tutti gli attori della lunga filiera dell'edilizia hanno denunciato più volte - a livello nazionale e su tutto il territorio - lo stato di grande difficoltà del settore, ricercando un costante dialogo con il governo e le amministrazioni pubbliche, sollecitando un confronto, avanzando proposte concrete che hanno incontrato spesso il favore bipartisan delle forze politiche. Ma a questa azione, responsabile e propositiva, del mondo dell'edilizia non ha ancora corrisposto un'efficace azione del Governo. Dopo mesi di malcontento da parte di tutti noi imprenditori del settore, speranze disilluse dai non risultati prodotti dal Piano casa, con il quale si millantava una rapida ripresa del comparto, siamo arrivati alla resa dei conti: dobbiamo essere uniti, per dimostrare che siamo una grande forza, che siamo il settore più forte dell'intero sistema produttivo.
Quanto denunciato riveste i seguenti punti di criticità: "Dobbiamo seguire faticosi iter burocratici, stringenti normative in materia di sicurezza sul lavoro e di lotta alla mafia, subiamo una ritenuta del 10% sui compensi per lavori di ristrutturazione e risparmio energetico, dobbiamo competere contro la concorrenza sleale di imprese fantasma, ribassare i prezzi negli appalti pubblici fino a non coprire i costi sostenuti, dobbiamo attendere mesi per essere pagati, ma versare puntualmente i contributi altrimenti niente DURC. E' tempo di farsi sentire".