La città
La Confcommercio suona la sveglia all’assessore Artal
“Noi imprenditori non possiamo più aspettare”. Capone si esprime
Gravina - venerdì 27 maggio 2011
Il silenzio della Confcommercio cominciava a destare qualche preoccupazione e in tanti avevano sollevato alcuni sospetti: saranno mica diventati improvvisamente muti? Per sbaragliare ogni sospetto il presidente di Confcommercio è tornato a far sentire la sua voce rivolgendosi al neo assessore alle attività produttive Vincenzo Artal la cui nomina era stata in un primo momento accolta favorevolmente.
"Confermando la nostra convinzione che lo sviluppo economico, sociale e culturale di una comunità passa prima di tutto dalla ricchezza che in questa equamente si distribuisce, gradiamo sottolineare con forza l'immobilismo che si è venuto a creare anche con il suo mandato amministravo".
Capone ricorda all'assessore che all'indomani del suo insediamento le associazioni di categoria avevano messo a sua disposizione una sorta di promemoria, evidenziando tutte le emergenze del sistema produttivo locale quali, ad esempio, i cambi di destinazione di uso in zona PIP e la modifica delle N.T.A.
del Piano regolatore, affiche si consentisse la divisibilità degli opifici con lotti e locali inferiori a 1.500 mq.
Ed invece: "Questa settimana si e' consumato il Consiglio Comunale tanto atteso e ad oggi nulla di tutto questo e' stato affrontato. Le imprese cittadine che hanno la necessità di diversificare le loro attività- lamenta Capone- non possono ancora programmare i loro investimenti in attività commerciali. Altre imprese commerciali all'ingrosso che intendono insediarsi in zona PIP restano negli inadeguati locali urbani generando innumerevoli problemi al loro sviluppo ed ai cittadini residenti coinvolti in condizioni di traffico medio e pesante ingiustificato. Inoltre gli imprenditori che hanno la necessità di dividere i loro opifici in zona PIP, per avviare altre iniziative imprenditoriali, vedono bloccati i loro progetti"
Dunque a detta di Capone, una situazione insostenibile che aggrava di giorno in giorno le già precarie condizioni economiche dell'intera comunità
"Caro assessore Artal – conclude Capone - se qualcuno ti impedisce di operare nell'ambio del mandato che hai ricevuto e, nonostante tutto hai accettato, dillo ora e non dopo che non farai più l'Assessore. Se noi imprenditori possiamo fare qualcosa per aiutarti a centrare l'obiettivo comune di supportare il mondo produttivo locale, chiedicelo"
Non resta che vedere se Artal avrà accettato l'invito!
"Confermando la nostra convinzione che lo sviluppo economico, sociale e culturale di una comunità passa prima di tutto dalla ricchezza che in questa equamente si distribuisce, gradiamo sottolineare con forza l'immobilismo che si è venuto a creare anche con il suo mandato amministravo".
Capone ricorda all'assessore che all'indomani del suo insediamento le associazioni di categoria avevano messo a sua disposizione una sorta di promemoria, evidenziando tutte le emergenze del sistema produttivo locale quali, ad esempio, i cambi di destinazione di uso in zona PIP e la modifica delle N.T.A.
del Piano regolatore, affiche si consentisse la divisibilità degli opifici con lotti e locali inferiori a 1.500 mq.
Ed invece: "Questa settimana si e' consumato il Consiglio Comunale tanto atteso e ad oggi nulla di tutto questo e' stato affrontato. Le imprese cittadine che hanno la necessità di diversificare le loro attività- lamenta Capone- non possono ancora programmare i loro investimenti in attività commerciali. Altre imprese commerciali all'ingrosso che intendono insediarsi in zona PIP restano negli inadeguati locali urbani generando innumerevoli problemi al loro sviluppo ed ai cittadini residenti coinvolti in condizioni di traffico medio e pesante ingiustificato. Inoltre gli imprenditori che hanno la necessità di dividere i loro opifici in zona PIP, per avviare altre iniziative imprenditoriali, vedono bloccati i loro progetti"
Dunque a detta di Capone, una situazione insostenibile che aggrava di giorno in giorno le già precarie condizioni economiche dell'intera comunità
"Caro assessore Artal – conclude Capone - se qualcuno ti impedisce di operare nell'ambio del mandato che hai ricevuto e, nonostante tutto hai accettato, dillo ora e non dopo che non farai più l'Assessore. Se noi imprenditori possiamo fare qualcosa per aiutarti a centrare l'obiettivo comune di supportare il mondo produttivo locale, chiedicelo"
Non resta che vedere se Artal avrà accettato l'invito!