Politica
La maggioranza approva tutti i punti ma è ancora divisa
Rottura in casa Dc. L'opposizione all'attacco guadagna gli applausi del pubblico
Gravina - martedì 22 marzo 2011
15.53
Grande attesa ieri sera per il Consiglio comunale post crisi amministrativa. Un'aula consiliare gremita di gente attendeva di sentire la relazione del sindaco sulla chiusura della verifica politica. Divella ovviamente non ha deluso le aspettative e nel suo intervento ha spiegato quanto è stato fatto in questi 20 mesi di amministrazione e dettato tra l'altro i nuovi obiettivi che la maggioranza si è prefissata per questa ripartenza.
Subito dopo, scopre le sue carte e annuncia i nomi dei nuovi assessori che intanto si sono già schierati tra i banchi della giunta:
Avv. Antonio Masiello :Vicesindaco. Rapporti con il Consiglio Comunale. Enti e Istituzioni. Attuazione del programma. Affari generali.
Rag. Giuseppe Prezzano: Bilancio. Programmazione. Politiche finanziarie. Politiche comunitarie. Personale. Contratti e appalti.
Dott. Michele Lamuraglia: Ecologia. Ciclo e gestione dei rifiuti. Bosco e Parchi urbani. Sicurezza e Protezione Civile.
Ing. Lorenzo Tremamunno:Tutela e Assetto del Territorio. Edilizia. Valorizzazione periferie e borghi.
Avv. Marilisa Ostuni: Politiche Sociali, del lavoro, della famiglia e dell'integrazione. Pari Opportunità. Istruzione
Geom. Luigi Serangelo: Opere e lavori pubblici (Infrastrutture, Edilizia Scolastica, Manutenzione Ordinarie e Straordinaria, Pronto Intervento, Arredo e Decoro Urbano; Pubblica Illuminazione). Patrimonio.
Dott. Vincenzo Artal: Attività produttive (Commercio, Artigianato, Zona PIP, Politiche Agricole). Polizia Municipale
Il Sindaco ha trattenuto per se un nutrito gruppo di deleghe quali: cultura e turismo. Marketing Territoriale. Sport. Piano Strategico di Area Vasta. Politiche energetiche. Servizi cimiteriali. Contenzioso. Ma c'è da giurare che ben presto cederà alcune deleghe all'ottavo assessore che dovrebbe rientrare in quota Dc.
La maggioranza, presente in grande spolvero, approva i primi sette punti all'ordine del giorno ma rimanda la discussione sui debiti fuori bilancio in attesa di eleggere il nuovo Presidente dei revisori dei conti, sintomo che forse i rapporti sono ancora molto tesi. E non ci vuole molto a capire che la crisi è tutt'altro che conclusa e che soprattutto in casa Dc i mal di pancia sono molto forti. Infatti l'aula consigliare si accende dopo il rumoroso ingresso dei consiglieri Lapolla e Cappiello che dopo essersi accomodati tra i banchi dell'opposizione, dichiarano di aver nominato nuovo capogruppo il consigliere Cappiello. Imbarazzo sul fronte opposto dove sono seduti gli altri due consiglieri Ferrarese e Lupoli, capogruppo in carica che a fatica trattiene la rabbia. Mentre dai banchi della maggioranza volano sguardi imbarazzati o persi nel nulla, a riportare tra i ranghi i due ribelli ci pensa il Presidente Peragina: "Bisogna rispettare i regolamenti. Per cambiare capogruppo occorre la firma dei consiglieri e del capogruppo stesso. Non mi serve un telegramma del Senatore Pizza".
Facile invece il gioco delle opposizioni che questa volta hanno sfondato una porta vuota.
Valente parla di fallimento dell'amministrazione, Moretti li accusa di aver preparato provvedimenti al limite della legalità. Ricciardelli giudica le dimissioni del sindaco "Un grande bluf visto che non sono mai state presentate al Consiglio così come prevede il regolamento" mentre Vendola fa un intervento che, dai toni e dai tempi, sembra più una comizio pre elettorale. Carbone invece chiede di interloquire direttamente con il sindaco per ricordargli che ,come accaduto un annofa, a dividere la maggioranza non sono i giovani ma i politici navigati.
I consiglieri di maggioranza invece hanno dimenticato la lingua a casa e ascoltano le critiche dell'opposizione con l'aria di chi è consapevole di aver rubato la merendina.
Sembrano lontani i tempi in cui dai banchi della maggioranza si levavano voci in difesa del sindaco ed oggi gli applausi sono tutti per l'opposizione. Ma a salvare la barca ci pensa l'instancabile Leo Vicino che pur ammettendo una partenza poco esilarante per questa amministrazione, dovuta all'inesperienza amministrativa e anche alle lacerazioni interne, promette un cambio di marcia e soprattutto, in totale sintonia con l'intervento del sindaco, chiede più coesione ai consiglieri di maggioranza e una maggiore collaborazione da parte delle opposizioni.
Da stamattina comunque a Palazzo di città sono tutti a lavoro; ci sono appuntamenti importanti a cui non si può arrivare impreparati tra cui la Fiera e i cantieri del Piano strategico che attendono ancora di partire.
Subito dopo, scopre le sue carte e annuncia i nomi dei nuovi assessori che intanto si sono già schierati tra i banchi della giunta:
Avv. Antonio Masiello :Vicesindaco. Rapporti con il Consiglio Comunale. Enti e Istituzioni. Attuazione del programma. Affari generali.
Rag. Giuseppe Prezzano: Bilancio. Programmazione. Politiche finanziarie. Politiche comunitarie. Personale. Contratti e appalti.
Dott. Michele Lamuraglia: Ecologia. Ciclo e gestione dei rifiuti. Bosco e Parchi urbani. Sicurezza e Protezione Civile.
Ing. Lorenzo Tremamunno:Tutela e Assetto del Territorio. Edilizia. Valorizzazione periferie e borghi.
Avv. Marilisa Ostuni: Politiche Sociali, del lavoro, della famiglia e dell'integrazione. Pari Opportunità. Istruzione
Geom. Luigi Serangelo: Opere e lavori pubblici (Infrastrutture, Edilizia Scolastica, Manutenzione Ordinarie e Straordinaria, Pronto Intervento, Arredo e Decoro Urbano; Pubblica Illuminazione). Patrimonio.
Dott. Vincenzo Artal: Attività produttive (Commercio, Artigianato, Zona PIP, Politiche Agricole). Polizia Municipale
Il Sindaco ha trattenuto per se un nutrito gruppo di deleghe quali: cultura e turismo. Marketing Territoriale. Sport. Piano Strategico di Area Vasta. Politiche energetiche. Servizi cimiteriali. Contenzioso. Ma c'è da giurare che ben presto cederà alcune deleghe all'ottavo assessore che dovrebbe rientrare in quota Dc.
La maggioranza, presente in grande spolvero, approva i primi sette punti all'ordine del giorno ma rimanda la discussione sui debiti fuori bilancio in attesa di eleggere il nuovo Presidente dei revisori dei conti, sintomo che forse i rapporti sono ancora molto tesi. E non ci vuole molto a capire che la crisi è tutt'altro che conclusa e che soprattutto in casa Dc i mal di pancia sono molto forti. Infatti l'aula consigliare si accende dopo il rumoroso ingresso dei consiglieri Lapolla e Cappiello che dopo essersi accomodati tra i banchi dell'opposizione, dichiarano di aver nominato nuovo capogruppo il consigliere Cappiello. Imbarazzo sul fronte opposto dove sono seduti gli altri due consiglieri Ferrarese e Lupoli, capogruppo in carica che a fatica trattiene la rabbia. Mentre dai banchi della maggioranza volano sguardi imbarazzati o persi nel nulla, a riportare tra i ranghi i due ribelli ci pensa il Presidente Peragina: "Bisogna rispettare i regolamenti. Per cambiare capogruppo occorre la firma dei consiglieri e del capogruppo stesso. Non mi serve un telegramma del Senatore Pizza".
Facile invece il gioco delle opposizioni che questa volta hanno sfondato una porta vuota.
Valente parla di fallimento dell'amministrazione, Moretti li accusa di aver preparato provvedimenti al limite della legalità. Ricciardelli giudica le dimissioni del sindaco "Un grande bluf visto che non sono mai state presentate al Consiglio così come prevede il regolamento" mentre Vendola fa un intervento che, dai toni e dai tempi, sembra più una comizio pre elettorale. Carbone invece chiede di interloquire direttamente con il sindaco per ricordargli che ,come accaduto un annofa, a dividere la maggioranza non sono i giovani ma i politici navigati.
I consiglieri di maggioranza invece hanno dimenticato la lingua a casa e ascoltano le critiche dell'opposizione con l'aria di chi è consapevole di aver rubato la merendina.
Sembrano lontani i tempi in cui dai banchi della maggioranza si levavano voci in difesa del sindaco ed oggi gli applausi sono tutti per l'opposizione. Ma a salvare la barca ci pensa l'instancabile Leo Vicino che pur ammettendo una partenza poco esilarante per questa amministrazione, dovuta all'inesperienza amministrativa e anche alle lacerazioni interne, promette un cambio di marcia e soprattutto, in totale sintonia con l'intervento del sindaco, chiede più coesione ai consiglieri di maggioranza e una maggiore collaborazione da parte delle opposizioni.
Da stamattina comunque a Palazzo di città sono tutti a lavoro; ci sono appuntamenti importanti a cui non si può arrivare impreparati tra cui la Fiera e i cantieri del Piano strategico che attendono ancora di partire.