Politica
La maggioranza scarica l’Udc
I centristi chiedono l’azzeramento della giunta ma il coro è unanime: no
Gravina - giovedì 17 ottobre 2013
12.21
La maggioranza targata Valente torna a riunirsi all'indomani della nomina dei due nuovi assessori, Cristian Divella e Francesco Santomasi, e soprattutto dopo i clamorosi colpi di scena registrati in casa socialista e futurista.
L'ennesima riunione di maggioranza, convocata e più volte rinviata, si è aperta con il rientro di Giacinto Lupoli in Futuro e libertà, partito dal quale il presidente del consiglio si era "allontanato" ma mai "dissociato".
In realtà si tratta di un doppio rimpatrio visto che mercoledì sera, dinanzi a tutti i partiti di maggioranza, è stato anche ufficializzato il ritorno di fiamma tra lo stesso Lupoli e Aldo Dibattista, già amici di partito nella Democrazia cristiana. Dal canto suo lo stesso Dibattista, a tre anni dalla rovinosa caduta dell'amministrazione Divella, è tornato al municipio in pompa magna, in qualità di segretario di Fli che in un solo colpo ha portato a casa l'assessorato ai lavori pubblici con la nomina di Francesco Santomasi, e un bel gruppo consiliare formato dai Maria Ariani, Giuseppe Mazzilli e l'ex assessore Lorenzo Carbone.
Accantonati però gli amori ritrovati e gli auguri di rito, l'incontro si è fatto subito scontro, almeno stando al racconto dei presenti, quando l'Udc è tornato a chiedere la verifica politica al fine di ridare slancio all'azione amministrativa.
Verifica che secondo Stefano Valente e Giovanni Carbone, rispettivamente segretario e capogruppo dei centristi, dovrebbe concretizzarsi innanzitutto attraverso l'azzeramento della giunta comunale per poi passare a rivedere l'intero programma amministrativo, dando nuovi obiettivi e nuove scadenze alla maggioranza.
In un secondo momento, sempre secondo la ricetta anti-crisi proposta dagli uomini dell'Udc, bisognerebbe ripensare ad una nuova squadra di governo, all'interno della quale dovrebbero sedere non uno, ma due assessori che siano espressione dell'Udc.
Una proposta bocciata seduta stante, tanto dal resto dei partiti di maggioranza quanto dallo stesso sindaco Alesio Valente, presente alla riunione e determinato non solo a difendere il lavoro della sua amministrazione ma soprattutto a mantenere saldi i nuovi equilibri politici sbocciati all'indomani della nomina dei due nuovi assessori.
Con una giunta che dopo mesi torna a contare 8 assessori, dunque, non ha senso riaprire una verifica politica, avrebbe spiegato il sindaco Valente incassando il sostegno di tutti i rappresentanti degli altri partiti.
E non è tutto. Sempre secondo i beni informati, dopo il niet del primo cittadino, i centristi avrebbero rincarato la dose presentando una lista, una sorta di elenco dei fallimenti, con la quale avrebbero bocciato l'azione amministrativa e accusato Valente di immobilismo. Tutte accuse che avrebbero scatenato il contrattacco del primo cittadino, il quale avrebbe invitato l'Udc a fare autocritica visto che nella giunta comunale, l'Udc è rappresentato dal vice sindaco Gino Lorusso "che oltre ad essere vice sindaco detiene anche deleghe importanti".
E proprio Gino Lorusso sarebbe bersaglio, in queste ore, del fuoco incrociato derivante tanto dai partiti di maggioranza quanto dai big del suo stesso partito, i quali avrebbero invitato il vice sindaco a fare un passo indietro.
Una vicenda che al momento non trova conferme ufficiali e del resto il cellulare di Lorusso da giorni squilla invano.
Bocche cucite tra gli altri esponenti centristi. All'indomani della riunione, infatti, le parole si fanno poche e molto prudenti. Il capogruppo Carbone, per telefono, si limita a spiegare che "dopo la riunione di maggioranza devo confrontarmi con gli altri amici di partito, ora non posso dire nulla".
Insomma l'Udc ha incassato il colpo ma è ovvio che la battaglia non è finita. Ed è lo stesso Carbone a confermarlo: "Ci risentiamo tra un paio di giorni".
L'ennesima riunione di maggioranza, convocata e più volte rinviata, si è aperta con il rientro di Giacinto Lupoli in Futuro e libertà, partito dal quale il presidente del consiglio si era "allontanato" ma mai "dissociato".
In realtà si tratta di un doppio rimpatrio visto che mercoledì sera, dinanzi a tutti i partiti di maggioranza, è stato anche ufficializzato il ritorno di fiamma tra lo stesso Lupoli e Aldo Dibattista, già amici di partito nella Democrazia cristiana. Dal canto suo lo stesso Dibattista, a tre anni dalla rovinosa caduta dell'amministrazione Divella, è tornato al municipio in pompa magna, in qualità di segretario di Fli che in un solo colpo ha portato a casa l'assessorato ai lavori pubblici con la nomina di Francesco Santomasi, e un bel gruppo consiliare formato dai Maria Ariani, Giuseppe Mazzilli e l'ex assessore Lorenzo Carbone.
Accantonati però gli amori ritrovati e gli auguri di rito, l'incontro si è fatto subito scontro, almeno stando al racconto dei presenti, quando l'Udc è tornato a chiedere la verifica politica al fine di ridare slancio all'azione amministrativa.
Verifica che secondo Stefano Valente e Giovanni Carbone, rispettivamente segretario e capogruppo dei centristi, dovrebbe concretizzarsi innanzitutto attraverso l'azzeramento della giunta comunale per poi passare a rivedere l'intero programma amministrativo, dando nuovi obiettivi e nuove scadenze alla maggioranza.
In un secondo momento, sempre secondo la ricetta anti-crisi proposta dagli uomini dell'Udc, bisognerebbe ripensare ad una nuova squadra di governo, all'interno della quale dovrebbero sedere non uno, ma due assessori che siano espressione dell'Udc.
Una proposta bocciata seduta stante, tanto dal resto dei partiti di maggioranza quanto dallo stesso sindaco Alesio Valente, presente alla riunione e determinato non solo a difendere il lavoro della sua amministrazione ma soprattutto a mantenere saldi i nuovi equilibri politici sbocciati all'indomani della nomina dei due nuovi assessori.
Con una giunta che dopo mesi torna a contare 8 assessori, dunque, non ha senso riaprire una verifica politica, avrebbe spiegato il sindaco Valente incassando il sostegno di tutti i rappresentanti degli altri partiti.
E non è tutto. Sempre secondo i beni informati, dopo il niet del primo cittadino, i centristi avrebbero rincarato la dose presentando una lista, una sorta di elenco dei fallimenti, con la quale avrebbero bocciato l'azione amministrativa e accusato Valente di immobilismo. Tutte accuse che avrebbero scatenato il contrattacco del primo cittadino, il quale avrebbe invitato l'Udc a fare autocritica visto che nella giunta comunale, l'Udc è rappresentato dal vice sindaco Gino Lorusso "che oltre ad essere vice sindaco detiene anche deleghe importanti".
E proprio Gino Lorusso sarebbe bersaglio, in queste ore, del fuoco incrociato derivante tanto dai partiti di maggioranza quanto dai big del suo stesso partito, i quali avrebbero invitato il vice sindaco a fare un passo indietro.
Una vicenda che al momento non trova conferme ufficiali e del resto il cellulare di Lorusso da giorni squilla invano.
Bocche cucite tra gli altri esponenti centristi. All'indomani della riunione, infatti, le parole si fanno poche e molto prudenti. Il capogruppo Carbone, per telefono, si limita a spiegare che "dopo la riunione di maggioranza devo confrontarmi con gli altri amici di partito, ora non posso dire nulla".
Insomma l'Udc ha incassato il colpo ma è ovvio che la battaglia non è finita. Ed è lo stesso Carbone a confermarlo: "Ci risentiamo tra un paio di giorni".