Politica
La Marchetti silenziosa
Su Piperno ad Archè risponde a Forza Nuova con un "no comment". Anche il Pdl all'attacco: "Evento da cancellare".
Gravina - giovedì 5 settembre 2013
00.05
"No comment".
Sentirla parlare, al dì la come la si pensi, è sempre un piacere. Lei, filosofa e scrittrice, sa giocare bene con le parole e se non convince quanto meno insinua il dubbio nei suoi interlocutori.
Questa volta però Laura Marchetti ha deciso di non rispondere agli attacchi di Forza Nuova, limitandosi ad un secco "no comment". Alle domande dei giornalisti l'assessore alla cultura risponde col silenzio, ma si dichiara "disponibile a rispondere direttamente ai cittadini gravinesi che vorranno spiegazioni in merito". Se necessario, dice, anche "attraverso i canali di Gravinalife", per offrire chiarimenti ai cittadini dubbiosi e critici sulla possibilità di lasciare a Franco Piperno la chiusura del Festival Archè.
Piperno, noto fisico e professore della Università della Calabria è stato criticato dagli esponenti di Forza Nuova e accusato di essere "il leader di un gruppo terroristico che ha seminato terrore e sangue durante gli anni di piombo". La serata a lui dedicata, lunedì 9 settembre, è sembrata inopportuna ai forzanovisti, che hanno rivolto pesanti critiche verso l'assessore alla cultura del Comune di Gravina.
Assessore che questa volta ha scelto la discrezione. E chissà se resterà zitta anche il prossimo 9 settembre, quando Forza Nuova ha promesso di partecipare alla manifestazione "per impedire, nel rispetto delle leggi, che Piperno possa prendervi parte".
Intanto anche la politica di casa nostra si scalda sul caso Piperno. Leo Vicino, esponente del Pdl ha protocollato a Palazzo di città la richiesta per "l'immediata cancellazione della presenza del Piperno, a spese dei contribuenti gravinesi, ad un evento organizzato dall'assessorato alle politiche per l'espressione artistica e culturale del Comune di Gravina, per il solo piacere di uno sparuto gruppo di nostalgici che non vuole arrendersi alla sentenza di condanna che la storia e la democrazia gli hanno inflitto". Anche secondo Vicino, infatti, la presenza di Piperno, "che era e resta un esponente dell'estrema sinistra", sarebbe inopportuna. "Non conosciamo le competenze di Piperno in campo scientifico, anche se è senz'altro più famoso per i poco onorevoli trascorsi nell'eversione di sinistra che per lo studio delle stelle, ma ci chiediamo quale contributo culturale possa dare alla nostra città uno dei protagonisti della pagina più buia e vergognosa del dopoguerra italiano".
Ma la circostanza è buona, per l'esponente di centrodestra, anche per attaccare l'operato dell'assessore Marchetti, "distintasi fin dall'insediamento per aver speso centinaia di migliaia di euro in iniziative e manifestazioni dalle dubbie ricadute in termini di crescita del turismo e della promozione delle bellezze della nostra città, ma di chiara estrazione ideologica ultraminoritaria ed estranea al comune sentire della maggioranza dei gravinesi". L'ultima stoccata va "alle forze politiche che sostengono questa maggioranza, che si definiscono democratiche e moderate, che per storia e cultura nulla hanno a che fare con quel mondo e quella ideologia, che ancora oggi sono oggetto di attacco, chiediamo se ritengono più forte il legame con i proprio valori e principi o con la poltrona".Il
Sentirla parlare, al dì la come la si pensi, è sempre un piacere. Lei, filosofa e scrittrice, sa giocare bene con le parole e se non convince quanto meno insinua il dubbio nei suoi interlocutori.
Questa volta però Laura Marchetti ha deciso di non rispondere agli attacchi di Forza Nuova, limitandosi ad un secco "no comment". Alle domande dei giornalisti l'assessore alla cultura risponde col silenzio, ma si dichiara "disponibile a rispondere direttamente ai cittadini gravinesi che vorranno spiegazioni in merito". Se necessario, dice, anche "attraverso i canali di Gravinalife", per offrire chiarimenti ai cittadini dubbiosi e critici sulla possibilità di lasciare a Franco Piperno la chiusura del Festival Archè.
Piperno, noto fisico e professore della Università della Calabria è stato criticato dagli esponenti di Forza Nuova e accusato di essere "il leader di un gruppo terroristico che ha seminato terrore e sangue durante gli anni di piombo". La serata a lui dedicata, lunedì 9 settembre, è sembrata inopportuna ai forzanovisti, che hanno rivolto pesanti critiche verso l'assessore alla cultura del Comune di Gravina.
Assessore che questa volta ha scelto la discrezione. E chissà se resterà zitta anche il prossimo 9 settembre, quando Forza Nuova ha promesso di partecipare alla manifestazione "per impedire, nel rispetto delle leggi, che Piperno possa prendervi parte".
Intanto anche la politica di casa nostra si scalda sul caso Piperno. Leo Vicino, esponente del Pdl ha protocollato a Palazzo di città la richiesta per "l'immediata cancellazione della presenza del Piperno, a spese dei contribuenti gravinesi, ad un evento organizzato dall'assessorato alle politiche per l'espressione artistica e culturale del Comune di Gravina, per il solo piacere di uno sparuto gruppo di nostalgici che non vuole arrendersi alla sentenza di condanna che la storia e la democrazia gli hanno inflitto". Anche secondo Vicino, infatti, la presenza di Piperno, "che era e resta un esponente dell'estrema sinistra", sarebbe inopportuna. "Non conosciamo le competenze di Piperno in campo scientifico, anche se è senz'altro più famoso per i poco onorevoli trascorsi nell'eversione di sinistra che per lo studio delle stelle, ma ci chiediamo quale contributo culturale possa dare alla nostra città uno dei protagonisti della pagina più buia e vergognosa del dopoguerra italiano".
Ma la circostanza è buona, per l'esponente di centrodestra, anche per attaccare l'operato dell'assessore Marchetti, "distintasi fin dall'insediamento per aver speso centinaia di migliaia di euro in iniziative e manifestazioni dalle dubbie ricadute in termini di crescita del turismo e della promozione delle bellezze della nostra città, ma di chiara estrazione ideologica ultraminoritaria ed estranea al comune sentire della maggioranza dei gravinesi". L'ultima stoccata va "alle forze politiche che sostengono questa maggioranza, che si definiscono democratiche e moderate, che per storia e cultura nulla hanno a che fare con quel mondo e quella ideologia, che ancora oggi sono oggetto di attacco, chiediamo se ritengono più forte il legame con i proprio valori e principi o con la poltrona".Il