Territorio
La Puglia a rischio procedura di infrazione comunitaria
Veronico: "Incompatibilità tra servitù militari e la tutela del Parco dell'Alta Murgia".
Gravina - sabato 16 maggio 2015
Bacchettate dall'Ue anche per la Puglia che rischia di finire nel vortice della procedura di infrazione comunitaria. La causa sarebbe,il mancato rispetto della direttiva Habitat della Commissione europea per la tutela della biodiversità, in merito alle esercitazioni a fuoco nelle aree protette.
La direzione generale Ambiente di Bruxelles, ha difatti confermato che le esercitazioni militari che vengono effettuate nei siti Natura 2000 italiani, avvengono senza gli indispensabili studi e valutazioni di incidenza. Le attività sono svolte senza tener conto di fauna e habitat protetti, dei cicli biologici e delle esigenze di conservazione dei siti.
"Abbiamo denunciato in ogni sede competente", commenta Cesare Veronico, presidente del Parco nazionale dell'Alta Murgia,"l'incompatibilità tra le servitù militari e le finalità di tutela e conservazione delle aree naturali protette e l'inconciliabilità tra le attività di valorizzazione turistica del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, recentemente insignito della Carta Europea per il Turismo Sostenibile, e le esercitazioni a fuoco che si tengono nel suo territorio". "Paventavamo un rischio che oggi si concretizza seriamente" continua, ricordando che, "in caso di mancato intervento immediato con le valutazioni di incidenza e strategiche necessarie, potrebbe essere avviata una procedura di infrazione con pesanti sanzioni pecuniarie per il nostro Paese".
La questione delle esercitazioni militari è stata più volte portata all'attenzione del governo nazionale, così come sottolineato ancora da Veronico: "Abbiamo ottenuto nel 2013, l'approvazione con voto unanime del direttivo di Federparchi di una mozione che sanciva i suddetti principi di incompatibilità e inconciliabilità, abbiamo aperto un'interlocuzione con il Governo nazionale, ospiti della Seconda Conferenza Nazionale sulle servitù Militari, abbiamo chiesto di avviare tutte le valutazioni ambientali delle attività militari sul territorio regionale e abbiamo chiesto al presidente della Regione Puglia di inserire tali valutazioni nel protocollo d'intesa tra Regione e Ministero della Difesa. La proposta fu accolta favorevolmente e permette oggi, alla Puglia, di essere in vantaggio di un anno rispetto alle altre regioni italiane nel lavoro per soddisfare le procedure necessarie".
La direzione generale Ambiente di Bruxelles, ha difatti confermato che le esercitazioni militari che vengono effettuate nei siti Natura 2000 italiani, avvengono senza gli indispensabili studi e valutazioni di incidenza. Le attività sono svolte senza tener conto di fauna e habitat protetti, dei cicli biologici e delle esigenze di conservazione dei siti.
"Abbiamo denunciato in ogni sede competente", commenta Cesare Veronico, presidente del Parco nazionale dell'Alta Murgia,"l'incompatibilità tra le servitù militari e le finalità di tutela e conservazione delle aree naturali protette e l'inconciliabilità tra le attività di valorizzazione turistica del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, recentemente insignito della Carta Europea per il Turismo Sostenibile, e le esercitazioni a fuoco che si tengono nel suo territorio". "Paventavamo un rischio che oggi si concretizza seriamente" continua, ricordando che, "in caso di mancato intervento immediato con le valutazioni di incidenza e strategiche necessarie, potrebbe essere avviata una procedura di infrazione con pesanti sanzioni pecuniarie per il nostro Paese".
La questione delle esercitazioni militari è stata più volte portata all'attenzione del governo nazionale, così come sottolineato ancora da Veronico: "Abbiamo ottenuto nel 2013, l'approvazione con voto unanime del direttivo di Federparchi di una mozione che sanciva i suddetti principi di incompatibilità e inconciliabilità, abbiamo aperto un'interlocuzione con il Governo nazionale, ospiti della Seconda Conferenza Nazionale sulle servitù Militari, abbiamo chiesto di avviare tutte le valutazioni ambientali delle attività militari sul territorio regionale e abbiamo chiesto al presidente della Regione Puglia di inserire tali valutazioni nel protocollo d'intesa tra Regione e Ministero della Difesa. La proposta fu accolta favorevolmente e permette oggi, alla Puglia, di essere in vantaggio di un anno rispetto alle altre regioni italiane nel lavoro per soddisfare le procedure necessarie".