Politica
“La Puglia per Vendola” rivendica autonomia e si smarca dalla sinistra
A rappresentare il movimento nelle trattative elettorali, Lino Viola
Gravina - giovedì 19 gennaio 2012
12.50
La chiarezza s'impone. Specie quando la confusione regna sovrana. Il caso del giorno riguarda "La Puglia per Vendola", movimento vicino alle posizioni del governatore Nichi Vendola, sorto in occasione delle elezioni regionali del 2010 e poi consolidatosi un po' in tutta la Puglia. Non a Gravina, però, dove la presenza del movimento non è mai stata riscontrata ufficialmente se non da qualche settimana a questa parte: c'è chi i pugliesi vendoliani li segnala al tavolo delle trattative con Sel e Pdci e chi li avvista, neppure un minuto dopo, al confronto tra il Pd e le forze del Terzo Polo.
Dove sta la verità? Soprattutto, con chi sta, a Gravina, "La Puglia per Vendola"? E chi la rappresenta ufficialmente? Sole certezze: in città, dove non è radicato, il movimento non ha portavoce ufficiali. Insomma, nessuno è abilitato a spenderne il nome. Nessuno, tranne il rappresentante territoriale, il barese Lino Viola. Che nel suo primo intervento pubblico smentisce di aver sottoscritto l'appello all'unità del centrosinistra lanciato da Sel e Pdci. "Non siamo tra i firmatari di quel documento – precisa infatti Viola – e ne smentiamo categoricamente la forma e la sostanza. Non condividiamo il linguaggio in esso contenuto, in contrasto con lo spirito del nostro movimento che è teso a costruire consensi, idee e progetti attorno unicamente allo sviluppo delle forze buone della comunità gravinese".
Poco importa che Sel e Pdci, alla notizia delle parole di Viola, giurino e spergiurino che quel documento fosse stato comunque concordato proprio con "La Puglia per Vendola". Addirittura su loro richiesta. Resta il dato. Incontrovertibile: carta canta. E dice che i pugliesi vendoliani rivendicano la propria autonomia e che per loro l'unico abilitato a sedersi al tavolo delle trattative è Lino Viola da Bari.
Dove sta la verità? Soprattutto, con chi sta, a Gravina, "La Puglia per Vendola"? E chi la rappresenta ufficialmente? Sole certezze: in città, dove non è radicato, il movimento non ha portavoce ufficiali. Insomma, nessuno è abilitato a spenderne il nome. Nessuno, tranne il rappresentante territoriale, il barese Lino Viola. Che nel suo primo intervento pubblico smentisce di aver sottoscritto l'appello all'unità del centrosinistra lanciato da Sel e Pdci. "Non siamo tra i firmatari di quel documento – precisa infatti Viola – e ne smentiamo categoricamente la forma e la sostanza. Non condividiamo il linguaggio in esso contenuto, in contrasto con lo spirito del nostro movimento che è teso a costruire consensi, idee e progetti attorno unicamente allo sviluppo delle forze buone della comunità gravinese".
Poco importa che Sel e Pdci, alla notizia delle parole di Viola, giurino e spergiurino che quel documento fosse stato comunque concordato proprio con "La Puglia per Vendola". Addirittura su loro richiesta. Resta il dato. Incontrovertibile: carta canta. E dice che i pugliesi vendoliani rivendicano la propria autonomia e che per loro l'unico abilitato a sedersi al tavolo delle trattative è Lino Viola da Bari.