Territorio
La Regione pensa al nuovo piano per i rifiuti
Nicastro punta alla raccolta differenziata. Gravina tra i comuni meno virtuosi.
Gravina - lunedì 1 luglio 2013
13.10
In Regione si discute del piano dei rifiuti con un occhio particolare alla differenziata.
Sono in corso in questi giorni le audizioni con tutti i soggetti del partenariato coinvolti nella stesura del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani. Audizioni che si concluderanno il prossimo 15 luglio per poi consentire alle commissioni e al consiglio di preparare l'atto conclusivo che si preannuncia "un cambio culturale ed una assunzione di grande responsabilità" annuncia il presidente della quinta Commissione regionale pugliese, Donato Pentassuglia.
"Le politiche comunitarie e nazionali in materia di gestione di rifiuti- ha spiegato Pantasuglia - si sono orientate nella direzione di rispettare la "gerarchia delle azioni" che prevede di favorire, in ordine di priorità, la prevenzione, la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio, il recupero di altro tipo, lo smaltimento". Sulla stessa scia anche l'assessore all'ambiente Lorenzo Nicastro, secondo cui "il piano di gestione dei rifiuti urbani della Regione fonda la sua radice nel convincimento di rafforzare lo sforzo adottato dalle politiche europee, riflettendo sullo stesso termine "rifiuti" sino ad ora caratterizzato da una connotazione negativa, di rigetto e di disconoscimento".
Gli obiettivi del Piano sono chiari: fino al 10% di riduzione della produzione per effetto delle politiche di prevenzione sperando di raggiungere la soglia regionale del 65% di raccolta differenziata. Per Nicastro gestire in questo modo la gran parte dei rifiuti vorrà dire "mettere le basi per la società del riciclo che veda protagonista la filiera del trattamento, l'uomo e i suoi comportamenti: i cittadini, che dovranno essere sempre più virtuosi nella gestione delle raccolte differenziate e gli operatori della raccolta, che con i sistemi domiciliari integrati (porta a porta) saranno i protagonisti, con il loro lavoro, della nuova gestione".
Obiettivi importanti per una Puglia che da anni vive una vera e propria emergenza rifiuti e dove gli ultimi dati di maggio 2013 sulla raccolta differenziata fermi al 19,71% nell'intera regione, con Gravina che certifica appena il 7% di raccolta differenziata e resta stabilmente tra i comuni meno virtuosi, non fanno ben sperare.
Sono in corso in questi giorni le audizioni con tutti i soggetti del partenariato coinvolti nella stesura del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani. Audizioni che si concluderanno il prossimo 15 luglio per poi consentire alle commissioni e al consiglio di preparare l'atto conclusivo che si preannuncia "un cambio culturale ed una assunzione di grande responsabilità" annuncia il presidente della quinta Commissione regionale pugliese, Donato Pentassuglia.
"Le politiche comunitarie e nazionali in materia di gestione di rifiuti- ha spiegato Pantasuglia - si sono orientate nella direzione di rispettare la "gerarchia delle azioni" che prevede di favorire, in ordine di priorità, la prevenzione, la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio, il recupero di altro tipo, lo smaltimento". Sulla stessa scia anche l'assessore all'ambiente Lorenzo Nicastro, secondo cui "il piano di gestione dei rifiuti urbani della Regione fonda la sua radice nel convincimento di rafforzare lo sforzo adottato dalle politiche europee, riflettendo sullo stesso termine "rifiuti" sino ad ora caratterizzato da una connotazione negativa, di rigetto e di disconoscimento".
Gli obiettivi del Piano sono chiari: fino al 10% di riduzione della produzione per effetto delle politiche di prevenzione sperando di raggiungere la soglia regionale del 65% di raccolta differenziata. Per Nicastro gestire in questo modo la gran parte dei rifiuti vorrà dire "mettere le basi per la società del riciclo che veda protagonista la filiera del trattamento, l'uomo e i suoi comportamenti: i cittadini, che dovranno essere sempre più virtuosi nella gestione delle raccolte differenziate e gli operatori della raccolta, che con i sistemi domiciliari integrati (porta a porta) saranno i protagonisti, con il loro lavoro, della nuova gestione".
Obiettivi importanti per una Puglia che da anni vive una vera e propria emergenza rifiuti e dove gli ultimi dati di maggio 2013 sulla raccolta differenziata fermi al 19,71% nell'intera regione, con Gravina che certifica appena il 7% di raccolta differenziata e resta stabilmente tra i comuni meno virtuosi, non fanno ben sperare.