La città
"La Ricostruzione a Gravina in Puglia (1943-1947)", conoscere ieri per affrontare il domani
Ai microfoni di GravinaLife, l'autore Michele Gismundo e il professor Pietro Elia
Gravina - martedì 18 luglio 2017
9.25
La Storia è maestra di vita. Di questo sono convinti Michele Gismundo, autore del libro "La Ricostruzione a Gravina in Puglia (1943-1947)", e il docente emerito di Storia Pietro Elia, che ne ha curato la Prefazione.
Un interessante volume di storia politica e sindacale dei primi anni del secondo dopoguerra, frutto di anni di studio e ricerca storica, che racconta di sofferenze indicibili, di tumulti di piazza e di lotta per la sopravvivenza dei lavoratori di Gravina, una delle punte avanzate di combattivi movimenti contadini della Puglia.
L'opera rievoca il grido di una popolazione affamata di "pane, lavoro e libertà", attraverso il ricordo delle lotte, del ruolo della Politica e della Chiesa, e con dovizia di particolari espone alcuni fatti luttuosi accaduti durante gli scioperi del '47 a Gravina.
"Il testo - afferma il prof. Pietro Elia - è rivolto in particolar modo ai giovani e a quanti hanno a cuore le sorti della città, perché quelle storie ci interpellano ancora oggi. Ci dicono che è possibile dire no alla sopraffazione, alla violenza, alla miseria, allo sfruttamento, alle disuguaglianze, all'apatia e alla paura. Quei fatti ci ribadiscono che esistono grandi ideali e sogni da realizzare, per cui vale la pena battersi e che vi sono buone cause da far trionfare".
Diversi sono gli spunti di riflessione lanciati da questo libro: perché è mancato lo sviluppo tanto atteso per questo nostro territorio, immerso in una condizione di debolezza strutturale ed economica rispetto alle aree più forti della Provincia e della Regione? Perché la disoccupazione - non solo giovanile - non accenna a diminuire e molti sono costretti a fare i pendolari dal Sud verso il Nord o a trovare qui un'occupazione precaria non adeguatamente retribuita? Perché oggi, a differenza dei nostri antenati, c'è tanto disinteresse, tanta assuefazione, apatia, scarsa partecipazione alla vita politica della città?
"E' necessario - conclude Elia - un risveglio della coscienza civica e un controllo permanente sull'azione politica e amministrativa di chi governa la città. Il risveglio della coscienza civica deve servire a far sviluppare una classe dirigente che sappia operare meglio, in maniera disinteressata e per il bene della città".
Di seguito, l'intervista ai microfoni di GravinaLife.
Un interessante volume di storia politica e sindacale dei primi anni del secondo dopoguerra, frutto di anni di studio e ricerca storica, che racconta di sofferenze indicibili, di tumulti di piazza e di lotta per la sopravvivenza dei lavoratori di Gravina, una delle punte avanzate di combattivi movimenti contadini della Puglia.
L'opera rievoca il grido di una popolazione affamata di "pane, lavoro e libertà", attraverso il ricordo delle lotte, del ruolo della Politica e della Chiesa, e con dovizia di particolari espone alcuni fatti luttuosi accaduti durante gli scioperi del '47 a Gravina.
"Il testo - afferma il prof. Pietro Elia - è rivolto in particolar modo ai giovani e a quanti hanno a cuore le sorti della città, perché quelle storie ci interpellano ancora oggi. Ci dicono che è possibile dire no alla sopraffazione, alla violenza, alla miseria, allo sfruttamento, alle disuguaglianze, all'apatia e alla paura. Quei fatti ci ribadiscono che esistono grandi ideali e sogni da realizzare, per cui vale la pena battersi e che vi sono buone cause da far trionfare".
Diversi sono gli spunti di riflessione lanciati da questo libro: perché è mancato lo sviluppo tanto atteso per questo nostro territorio, immerso in una condizione di debolezza strutturale ed economica rispetto alle aree più forti della Provincia e della Regione? Perché la disoccupazione - non solo giovanile - non accenna a diminuire e molti sono costretti a fare i pendolari dal Sud verso il Nord o a trovare qui un'occupazione precaria non adeguatamente retribuita? Perché oggi, a differenza dei nostri antenati, c'è tanto disinteresse, tanta assuefazione, apatia, scarsa partecipazione alla vita politica della città?
"E' necessario - conclude Elia - un risveglio della coscienza civica e un controllo permanente sull'azione politica e amministrativa di chi governa la città. Il risveglio della coscienza civica deve servire a far sviluppare una classe dirigente che sappia operare meglio, in maniera disinteressata e per il bene della città".
Di seguito, l'intervista ai microfoni di GravinaLife.