Libri
La tragedia di Ciccio e Tore in un libro
“Il ricordo è un cane che ti azzanna”. L'autore è il giornalista barese Alessio Viola
Gravina - giovedì 7 ottobre 2010
18.00
Meno di 24 ore fa si perdeva la speranza di ritrovare viva Sarah Scazzi, la sedicenne di Avetrana scomparsa più di 40 giorni fa, uccisa e violentata dallo zio, secondo la confessione dello stesso uomo ieri sera intorno alle 23.00.
La cisterna, la tenera età e tanti altri particolari hanno indubbiamente fatto assimilare la vicenda della piccola Sarah a quella di Ciccio e Tore, la cui memoria è tutt'ora viva nei nostri cuori. Ognuno ricorda i fratellini Pappalardi a suo modo…Alessio Viola mette per iscritto le sensazioni suscitate dalla terribile vicenda di cronaca gravinese nel libro "Il ricordo è un cane che ti azzanna".
Il ricordo di un gioco tragico ti può azzannare alla gola e non lasciarti per tutta la vita. Come accade al protagonista di questa storia, testimone oculare dei giochi di bambini che danzano intorno a un cisternone. Storia di giochi ma anche di grandi crudeltà e di omertà incrollabili. E di adulti incapaci di comprendere, osservare, ascoltare. Storia troppo vicina nel tempo e nello spazio, una ferita troppo fresca da trattare secondo i canoni del racconto di cronaca. La vita diventa, per il protagonista, l'impossibile puzzle per ricostruire i ricordi e le emozioni in un percorso possibile della crescita di quel gruppo di bambini. Che diventano adulti, attraversano la linea d'ombra della maturità portando sulle spalle il fardello di una tragedia. Le loro vite si leggono così come una storia unica, ma si prestano anche a una lettura come piccole storie di ragazzi, di giovani, di uomini adulti, percorso generazionale quanto mai. Il ricordo che prende le sfumature del rimorso, della colpa, dell'espiazione. Ma anche della sfrontatezza di una gioventù vissuta senza risparmio, a grandi sorsi, against the wind. Il passato si nasconde nelle storie delle persone, in agguato, pronto a colpire in ogni momento. Imparare a conviverci è un esorcismo per la sopravvivenza. Soccombere ai rimorsi, un modo per riscattarsi dalla colpa, forse. Questo il libro pubblicato
Alessio Viola è nato a Troia nel 1952, vive a Bari, è sposato ed ha un figlio. Laureato in storia e filosofia, ha fatto l'operaio, l'oste, il professore. Tra i fondatori della Taverna del Maltese, non è al suo primo libro. Giornalista, ha collaborato con "la Repubblica" di Bari ed è attualmente editorialista del "Corriere del Mezzogiorno".
La cisterna, la tenera età e tanti altri particolari hanno indubbiamente fatto assimilare la vicenda della piccola Sarah a quella di Ciccio e Tore, la cui memoria è tutt'ora viva nei nostri cuori. Ognuno ricorda i fratellini Pappalardi a suo modo…Alessio Viola mette per iscritto le sensazioni suscitate dalla terribile vicenda di cronaca gravinese nel libro "Il ricordo è un cane che ti azzanna".
Il ricordo di un gioco tragico ti può azzannare alla gola e non lasciarti per tutta la vita. Come accade al protagonista di questa storia, testimone oculare dei giochi di bambini che danzano intorno a un cisternone. Storia di giochi ma anche di grandi crudeltà e di omertà incrollabili. E di adulti incapaci di comprendere, osservare, ascoltare. Storia troppo vicina nel tempo e nello spazio, una ferita troppo fresca da trattare secondo i canoni del racconto di cronaca. La vita diventa, per il protagonista, l'impossibile puzzle per ricostruire i ricordi e le emozioni in un percorso possibile della crescita di quel gruppo di bambini. Che diventano adulti, attraversano la linea d'ombra della maturità portando sulle spalle il fardello di una tragedia. Le loro vite si leggono così come una storia unica, ma si prestano anche a una lettura come piccole storie di ragazzi, di giovani, di uomini adulti, percorso generazionale quanto mai. Il ricordo che prende le sfumature del rimorso, della colpa, dell'espiazione. Ma anche della sfrontatezza di una gioventù vissuta senza risparmio, a grandi sorsi, against the wind. Il passato si nasconde nelle storie delle persone, in agguato, pronto a colpire in ogni momento. Imparare a conviverci è un esorcismo per la sopravvivenza. Soccombere ai rimorsi, un modo per riscattarsi dalla colpa, forse. Questo il libro pubblicato
Alessio Viola è nato a Troia nel 1952, vive a Bari, è sposato ed ha un figlio. Laureato in storia e filosofia, ha fatto l'operaio, l'oste, il professore. Tra i fondatori della Taverna del Maltese, non è al suo primo libro. Giornalista, ha collaborato con "la Repubblica" di Bari ed è attualmente editorialista del "Corriere del Mezzogiorno".