Politica
Laddaga ai suoi: "Sempre più a rischio le condizioni per la mia candidatura"
E nel centrodestra si consuma lo strappo col Movimento Schittulli. Chiesto l'intervento delle segreterie provinciali
Gravina - lunedì 19 marzo 2012
14.57
"Se ho accettato la candidatura? No. Non ho ancora sciolto la riserva".
Di più, il giorno dopo, Michele Laddaga non dice. E per lui il giorno dopo è quello seguìto ad un fine settimana da psicodramma, sfociato in un documento che dovrebbe servire a rilanciare l'unità del centrodestra ma che in realtà, se inquadrato nella cornice del week end da paura appena trascorso, ne lascia trasparire le ansie e le divisioni. Ora anche ufficiali. Perchè tra le firme apposte a sostegno della candidatura del Professore non c'è quella del Movimento Schittulli, che sabato sera, nel corso dell'ultima riunione della coalizione, aveva chiesto ai colleghi un'altra pausa di riflessione. "Prima di poter esprimere la nostra posizione ufficiale", avevano spiegato un pò imbarazzati i referenti locali dell'area Schittulli, "ci servono altri quattro giorni, al massimo cinque". Tanti, a due settimane dalla presentazione delle liste. Troppi per Laddaga. Che di fronte all'ennesimo rinvio, suonato come l'ennesimo ceffone, dopo aver porto per giorni prima una guancia poi l'altra domenica mattina s'è chiuso in conclave coi vertici del centrodestra gravinese per annunciare che la corda s'è spezzata. Perchè lo stringersi dei tempi rende ogni giorno più difficile preparare adeguatamente un'impegnativa campagna elettorale, e soprattutto perchè i giorni che passano si portano via pezzi consistenti dell'originario progetto politico, già orfano di alcuni dei movimenti civici che avevano lanciato per primi la nomination e penalizzato dall'incapacità di scelte unanimi e rapide da parte del resto dello schieramento.
S'arriva così al documento del lunedì. Sottoscritto da Pdl, Forza Sud, "Gravina Sviluppo", "Puglia prima di tutto", Io Sud e dalla "Lista per Laddaga". Il cappello introduttivo è tutto per il centrosinistra che, sebbene diviso a metà e qui e là irrobustito da interi partiti e singoli protagonisti dell'esperienza Divella, è da settimane in azione. "Lo scenario politico - sostengono le sei forze centrodestrorse - dimostra che la sinistra gravinese è presa solo da lotte di potere che ne hanno determinato la spaccatura in più parti, a dimostrazione dell'assenza di un progetto comune per la città che tanto è stato decantato negli ultimi due anni e della presenza di velleità personali che nulla hanno a che vedere con l'interesse comune". Quindi, richiamata la volontà "di costruire un programma di sviluppo e rilancio mettendo al centro il cittadino come persona da valorizzare", arriva l'investitura: "Individuiamo nella persona del dottor Michele Laddaga il candidato sindaco della coalizione di centrodestra, figura capace di aggregare la maggioranza moderata del popolo gravinese e rappresentare le istanze della nostra comunità". Tutto però viene subordinato alla ratifica del tavolo delle segreterie provinciali "dei partiti e movimenti della nostra area politica", invitati "a condividere la scelta del territorio, con l'auspicio di poter garantire unità e condivisione, condizioni imprescindibili per offrire alla città una reale, valida e credibile alternativa".
Altro giro altra corsa: la discussione si sposta a Bari. E forse non sarà un caso che anche dopo aver preso lettura del documento che lo riguarda, Laddaga continui ad osservare la regola del silenzio ed a trincerarsi cortese e irremovibile dietro la cortina del no comment.
Il candidato sindaco del centrodestra? Ad oggi ancora non c'è. Si prega di ripassare.
Di più, il giorno dopo, Michele Laddaga non dice. E per lui il giorno dopo è quello seguìto ad un fine settimana da psicodramma, sfociato in un documento che dovrebbe servire a rilanciare l'unità del centrodestra ma che in realtà, se inquadrato nella cornice del week end da paura appena trascorso, ne lascia trasparire le ansie e le divisioni. Ora anche ufficiali. Perchè tra le firme apposte a sostegno della candidatura del Professore non c'è quella del Movimento Schittulli, che sabato sera, nel corso dell'ultima riunione della coalizione, aveva chiesto ai colleghi un'altra pausa di riflessione. "Prima di poter esprimere la nostra posizione ufficiale", avevano spiegato un pò imbarazzati i referenti locali dell'area Schittulli, "ci servono altri quattro giorni, al massimo cinque". Tanti, a due settimane dalla presentazione delle liste. Troppi per Laddaga. Che di fronte all'ennesimo rinvio, suonato come l'ennesimo ceffone, dopo aver porto per giorni prima una guancia poi l'altra domenica mattina s'è chiuso in conclave coi vertici del centrodestra gravinese per annunciare che la corda s'è spezzata. Perchè lo stringersi dei tempi rende ogni giorno più difficile preparare adeguatamente un'impegnativa campagna elettorale, e soprattutto perchè i giorni che passano si portano via pezzi consistenti dell'originario progetto politico, già orfano di alcuni dei movimenti civici che avevano lanciato per primi la nomination e penalizzato dall'incapacità di scelte unanimi e rapide da parte del resto dello schieramento.
S'arriva così al documento del lunedì. Sottoscritto da Pdl, Forza Sud, "Gravina Sviluppo", "Puglia prima di tutto", Io Sud e dalla "Lista per Laddaga". Il cappello introduttivo è tutto per il centrosinistra che, sebbene diviso a metà e qui e là irrobustito da interi partiti e singoli protagonisti dell'esperienza Divella, è da settimane in azione. "Lo scenario politico - sostengono le sei forze centrodestrorse - dimostra che la sinistra gravinese è presa solo da lotte di potere che ne hanno determinato la spaccatura in più parti, a dimostrazione dell'assenza di un progetto comune per la città che tanto è stato decantato negli ultimi due anni e della presenza di velleità personali che nulla hanno a che vedere con l'interesse comune". Quindi, richiamata la volontà "di costruire un programma di sviluppo e rilancio mettendo al centro il cittadino come persona da valorizzare", arriva l'investitura: "Individuiamo nella persona del dottor Michele Laddaga il candidato sindaco della coalizione di centrodestra, figura capace di aggregare la maggioranza moderata del popolo gravinese e rappresentare le istanze della nostra comunità". Tutto però viene subordinato alla ratifica del tavolo delle segreterie provinciali "dei partiti e movimenti della nostra area politica", invitati "a condividere la scelta del territorio, con l'auspicio di poter garantire unità e condivisione, condizioni imprescindibili per offrire alla città una reale, valida e credibile alternativa".
Altro giro altra corsa: la discussione si sposta a Bari. E forse non sarà un caso che anche dopo aver preso lettura del documento che lo riguarda, Laddaga continui ad osservare la regola del silenzio ed a trincerarsi cortese e irremovibile dietro la cortina del no comment.
Il candidato sindaco del centrodestra? Ad oggi ancora non c'è. Si prega di ripassare.