Politica
Laddaga conferma: "Non ho accettato la candidatura"
E spiega: "Parte del Pdl e Movimento Schittulli hanno remato contro". Ma dietro le quinte già si lavora a nuovi scenari
Gravina - giovedì 22 marzo 2012
15.13
"Ho pazientato, atteso, ingoiato rospi. Ho persino mandato giù il sondaggio commissionato da alcuni esponenti del Pdl per verificare se i gravinesi gradissero più la mia candidatura o quella di de Marinis. Però a tutto c'è un limite".
E quel limite è stato oltrepassato. Lo dice senza giri di parole Michele Laddaga, confermando le indiscrezioni anticipate da Gravinalife: la sua candidatura non esiste più. Spazzata via dall'atteggiamento ondivago delle liste civiche, ma pure dall'ostracismo di parte del Pdl e, soprattutto, dal morbido niet del Movimento Schittulli.
Professore, fino a ieri candidato a sindaco in pectore, oggi in partenza per Roma, per un fine settimana in famiglia, lontano dal vortice e dai veleni della politica.
"Mi creda: mi sarebbe piaciuto disdire questo viaggio, rinviarlo, non avere tempo se non per discutere di programmi e per lavorare alla composizione delle liste e della coalizione. Avvertivo il dovere di profondere tutto il mio impegno per Gravina, per l'affermazione del bene comune. Sembrava possibile costruire un'alternativa reale e credibile. Non è stato possibile".
Chi non glielo ha permesso?
"Al mio rientro ne riparleremo con calma. Diamoci appuntamento per un'intervista".
Va bene, Professore. Intervista fissata. Però qualcosa bisogna pur dirla...
"Sì, è vero: sento il dovere di ringraziare di cuore e sinceramente quanti in questi giorni hanno creduto nella mia candidatura e nel progetto ad essa legato".
Scriva una cartolina alla coalizione che avrebbe dovuto candidarla.
"Riconosco ed elogio la coerenza del coordinatore del Pdl, Leo Vicino. Ha creduto nella mia candidatura, probabilmente anche a costo di sfidare una parte del suo stesso partito".
E alle liste civiche che per prime avevano proposto il suo nome, salvo poi eclissarsi?
"Sinceramente, non le ho capite. Movimento civico gravinese e Gravinainmovimento si presentavano come il motore del cambiamento, ma si sono avvitate su se stesse, in una sorta di balletto autolesionistico. Mi riesce difficile conciliare questo atteggiamento col rinnovamento professato".
Scriviamo pure al Movimento Schittulli. Che dice prima nì, poi forse, quindi annuncia l'intenzione di non presentare alcuna lista alle prossime elezioni...
"Mi preme ricordare solo un episodio: due settimane fa il presidente della Provincia, Francesco Schittulli, ha voluto incontrarmi. Sono andato a Bari, ci siamo visti, abbiamo parlato. Mi ha incoraggiato ad andare avanti, perchè loro sarebbero stati al mio fianco. Perchè poi abbiano agito diversamente, sfibrando la coalizione, io non l'ho ancora compreso. Credo debbano qualche spiegazione all'elettorato".
Su tutte queste cartoline mettiamo un bel francobollo: qual è stato il momento in cui ha iniziato a pensare di tornare al suo lavoro, ai suoi libri, alla sua famiglia?
"Il giorno in cui ho appreso del sondaggio. A metà marzo un ex amministratore, dirigente del Pdl, mi invita ad un incontro nel suo studio e mi informa della genialata. E' stato in quel momento che ho appreso che parte del Pdl aveva commissionato un sondaggio per verificare chi, tra me e de Marinis, fosse più gradito ai gravinesi, anche se nessuno aveva ancora ben capito neppure da chi fosse stato candidato de Marinis. Ma dico: come si fa? Come si può pensare che la dignità delle persone possa essere così allegramente calpestata?"
La domanda, retorica, resta senza risposta pratica. E mentre Laddaga rinvia ogni ulteriore approfondimento ai prossimi giorni, come nulla fosse nel centrodestra ricominciano le grandi manovre. E già s'avanzano nuove candidature. Ipotesi? Portano tutte al Movimento Schittulli...
E quel limite è stato oltrepassato. Lo dice senza giri di parole Michele Laddaga, confermando le indiscrezioni anticipate da Gravinalife: la sua candidatura non esiste più. Spazzata via dall'atteggiamento ondivago delle liste civiche, ma pure dall'ostracismo di parte del Pdl e, soprattutto, dal morbido niet del Movimento Schittulli.
Professore, fino a ieri candidato a sindaco in pectore, oggi in partenza per Roma, per un fine settimana in famiglia, lontano dal vortice e dai veleni della politica.
"Mi creda: mi sarebbe piaciuto disdire questo viaggio, rinviarlo, non avere tempo se non per discutere di programmi e per lavorare alla composizione delle liste e della coalizione. Avvertivo il dovere di profondere tutto il mio impegno per Gravina, per l'affermazione del bene comune. Sembrava possibile costruire un'alternativa reale e credibile. Non è stato possibile".
Chi non glielo ha permesso?
"Al mio rientro ne riparleremo con calma. Diamoci appuntamento per un'intervista".
Va bene, Professore. Intervista fissata. Però qualcosa bisogna pur dirla...
"Sì, è vero: sento il dovere di ringraziare di cuore e sinceramente quanti in questi giorni hanno creduto nella mia candidatura e nel progetto ad essa legato".
Scriva una cartolina alla coalizione che avrebbe dovuto candidarla.
"Riconosco ed elogio la coerenza del coordinatore del Pdl, Leo Vicino. Ha creduto nella mia candidatura, probabilmente anche a costo di sfidare una parte del suo stesso partito".
E alle liste civiche che per prime avevano proposto il suo nome, salvo poi eclissarsi?
"Sinceramente, non le ho capite. Movimento civico gravinese e Gravinainmovimento si presentavano come il motore del cambiamento, ma si sono avvitate su se stesse, in una sorta di balletto autolesionistico. Mi riesce difficile conciliare questo atteggiamento col rinnovamento professato".
Scriviamo pure al Movimento Schittulli. Che dice prima nì, poi forse, quindi annuncia l'intenzione di non presentare alcuna lista alle prossime elezioni...
"Mi preme ricordare solo un episodio: due settimane fa il presidente della Provincia, Francesco Schittulli, ha voluto incontrarmi. Sono andato a Bari, ci siamo visti, abbiamo parlato. Mi ha incoraggiato ad andare avanti, perchè loro sarebbero stati al mio fianco. Perchè poi abbiano agito diversamente, sfibrando la coalizione, io non l'ho ancora compreso. Credo debbano qualche spiegazione all'elettorato".
Su tutte queste cartoline mettiamo un bel francobollo: qual è stato il momento in cui ha iniziato a pensare di tornare al suo lavoro, ai suoi libri, alla sua famiglia?
"Il giorno in cui ho appreso del sondaggio. A metà marzo un ex amministratore, dirigente del Pdl, mi invita ad un incontro nel suo studio e mi informa della genialata. E' stato in quel momento che ho appreso che parte del Pdl aveva commissionato un sondaggio per verificare chi, tra me e de Marinis, fosse più gradito ai gravinesi, anche se nessuno aveva ancora ben capito neppure da chi fosse stato candidato de Marinis. Ma dico: come si fa? Come si può pensare che la dignità delle persone possa essere così allegramente calpestata?"
La domanda, retorica, resta senza risposta pratica. E mentre Laddaga rinvia ogni ulteriore approfondimento ai prossimi giorni, come nulla fosse nel centrodestra ricominciano le grandi manovre. E già s'avanzano nuove candidature. Ipotesi? Portano tutte al Movimento Schittulli...