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Lavoro: la Uil lancia l'allarme

Nel 2013 persi 133 posti di lavoro al giorno

"I numeri della disoccupazione sono allarmanti. Dalla fine del 2012 sono andati perduti quasi 50 mila posti di lavoro: ogni giorno, in Puglia, 133 persone perdono il proprio posto di lavoro: una fabbrica della disoccupazione che va fermata prima che sia troppo tardi".

Numeri preoccupanti e scenari allarmanti sono stati disegnati da Aldo Pugliese, segretario generale della Uil di Puglia, nel corso del Consiglio Confederale regionale in cui ha tracciato il bilancio del 2013 e le prospettive per il nuovo anno.
La mappa della crisi disegnata dalla Uil, e basata sulle chiusure delle aziende con più di 130 dipendenti, segnala da Foggia a Lecce una Puglia martoriata. A cominciare dal capoluogo della regione. Secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio nel terzo trimestre del 2013 in provincia di Bari sono nate 177 nuove aziende, ma contemporaneamente altre 309 hanno chiuso i battenti.

"Da gennaio a novembre 2013 — ha sottolineato Pugliese — sono state autorizzate 53 milioni di ore di cassa integrazione, rispetto alle 59 milioni del 2012, sintomo di una situazione di crisi galoppante che sta obbligando tante imprese, specialmente le più piccole, alla chiusura. Una strage silenziosa che sta mettendo in ginocchio l'economia regionale, che paga un sensibile calo delle esportazioni e dei consumi in generale, ovvia conseguenza di un mercato occupazionale asfittico, che non risparmia il pubblico impiego, penalizzato da organici ridotti, dal turnover bloccato, il tutto a discapito dei lavoratori, costretti a convivere con uno stato di precariato diffuso, e della qualità dei servizi, inadatta alle emergenze che stanno travolgendo il territorio regionale. Le istituzioni sono chiamate ad assumersi le proprie responsabilità, abbandonando l'immobilismo e intervenendo con tempestività per tutelare le classi sociali più in difficoltà, investendo sullo stato sociale, invece ancora una volta penalizzato nel bilancio regionale, riducendo la tassazione sul lavoro e la pressione fiscale in generale ad ogni livello, mettendo la parola fine ai tanti sprechi e ai troppi eccessi, creando così i presupposti per un rinnovato processo di crescita e sviluppo".

"Il 2013 - ha concluso Pugliese - si chiude su un bilancio estremamente negativo: non c'è più tempo per gli indugi, il 2014 deve essere contraddistinto da misure forti e coraggiose in grado di cambiare la drammatica inerzia che si è radicata e che sta minando la tenuta socio-economica del territorio regionale".
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