Politica
Le liste civiche pronte all'accordo col centrodestra
La candidatura Laddaga guadagna terreno. Pdl e Movimento Schittulli prendono tempo
Gravina - lunedì 27 febbraio 2012
23.44
Il centrodestra non ha ancora un candidato sindaco, però allarga i suoi confini. Ma se il centrodestra che non ha ancora un sindaco non dovesse unirsi attorno a quello che è ormai il suo candidato in pectore, potrebbe perdere molti pezzi.
Più che uno scioglilingua, è il riassunto di una lunga riunione che ha visto le forze alla destra del centro riunirsi per cimentarsi nell'impresa di far quadrare il cerchio. Ovvero provare ad imboccare la via dell'unità e dell'apertura alle liste civiche per riprendersi Palazzo di città dopo averlo mirabilmente conquistato ed altrettanto rovinosamente e repentinamente perduto nel giro di due anni o poco più. La magia, attesa già giovedì scorso, era stata poi rinviata a lunedì, per gli impegni congressuali pidiellini del fine settimana. Ieri sera, tuttavia, il confronto s'è concluso con una fumata grigia. Che se da un lato segnala l'emergere di novità importanti, dall'altro testimonia il serpeggiare di qualche perplessità proprio tra le fila dei grandi della coalizione.
E dalle novità si parte: al termine dell'incontro sarebbe stato infatti assunto un formale impegno a dar vita ad un rassemblement inedito. Con Pdl e Movimento Schittulli affiancati da Io Sud e Forza Sud, ma pure da "Gravina nel cuore", "La Puglia prima di tutto" e da tre isole dell'arcipelago civico: "Gravina Sviluppo", "Gravinainmovimento" e "Movimento civico gravinese". Tutte, stando alle indiscrezioni, pronte a correre solo con la garanzia di un candidato sindaco loro gradito: Michele Laddaga. "Noi ci saremo se ci sarà lui", si sarebbe spinto a dichiarare più d'uno, incassando la "piena disponibilità" ma non ancora il sì di pidiellini e schittulliani. Che invece avrebbero richiesto qualche giorno di tempo in omaggio ai riti della politica: discutere all'interno dei direttivi le nuove alleanze e la candidatura già sul tavolo prima di ufficializzare la propria posizione. Atteggiamento che scatena scommettitori ed esegeti, solleticati dai misteri (e dalle insidie) che nel diluirsi dei tempi potrebbero nascondersi.
Tuttavia, chi conosce la liturgia partitica si spinge ad ipotizzare che difficilmente il direttore delle poste gravinesi, ben visto negli ambienti cattolici e persino tra le fila centriste degli schieramenti già in campo, ai quali potrebbe sottrarre facilmente qualche elemento e consensi, con il Terzo Polo indicato come possibile terreno di caccia, potrà essere eventualmente stoppato senza pagar dazio: troppo avanzato pare essere l'iter che porta alla sua discesa in campo per lasciar ragionevolmente ipotizzare una scelta contraria di Pdl e Movimento Schittulli.
Insomma, troppo avanti per poter tornare indietro, ma non ancora abbastanza avanti per poter considerare superato il guado. Mercoledì, intanto, nuovo appuntamento, e non manca chi indica nella giornata di venerdì il termine ultimo per le decisioni e le scelte non ancora prese: andare oltre potrebbe significare far saltare il banco. E ricominciare tutto daccapo, a trentotto giorni dall'inizio della campagna elettorale.