Palazzo di città
Le preferenze ottenute dai candidati al consiglio comunale
Arrivano i dati dell'ufficio elettorale centrale. Ritardi accumulati.
Gravina - giovedì 21 giugno 2012
12.38
30 giorni di lavoro prima che l'ufficio elettorale centrale rendesse note le preferenze ottenute da ciascun candidato al consiglio comunale.
Per conoscere i voti dei candidati visita lo Speciale Elezioni. Cliccando su ogni singola lista compariranno i nomi dei candidati e i voti ottenuti.
Rispetto alla composizione del consiglio comunale già nota da qualche settimana, le uniche novità riguardano i candidati che subentreranno ai consiglieri eletti, ma nominati assessori.
Al posto di Gino Lorusso (UDC) e Nicola Lagreca (PD), siederanno in consiglio comunale rispettivamente Giovanni Carbone e Domenico Cardascia.
15 scranni alla maggioranza, 9 all'opposizione.
Dibattuta la ripartizione dei seggi, come ha dichiarato il dott. Errede, Presidente dell'Ufficio elettorale centrale. Non si escludono ricorsi, come è già stato anticipato dai partiti politici interessati. Probabilmente sarà proprio quella giurisdizionale, la sede ideale per sollecitare un'interpretazione autentica del legislatore o quanto meno un pronunciamento uniforme del Consiglio di Stato.
Oltre alla scelta del criterio di ripartizione, a far parlare in queste settimane è stata la lungaggine dei tempi e i notevoli ritardi accumulati. Molti dei quali non ancora motivati.
Per conoscere i voti dei candidati visita lo Speciale Elezioni. Cliccando su ogni singola lista compariranno i nomi dei candidati e i voti ottenuti.
Rispetto alla composizione del consiglio comunale già nota da qualche settimana, le uniche novità riguardano i candidati che subentreranno ai consiglieri eletti, ma nominati assessori.
Al posto di Gino Lorusso (UDC) e Nicola Lagreca (PD), siederanno in consiglio comunale rispettivamente Giovanni Carbone e Domenico Cardascia.
15 scranni alla maggioranza, 9 all'opposizione.
Dibattuta la ripartizione dei seggi, come ha dichiarato il dott. Errede, Presidente dell'Ufficio elettorale centrale. Non si escludono ricorsi, come è già stato anticipato dai partiti politici interessati. Probabilmente sarà proprio quella giurisdizionale, la sede ideale per sollecitare un'interpretazione autentica del legislatore o quanto meno un pronunciamento uniforme del Consiglio di Stato.
Oltre alla scelta del criterio di ripartizione, a far parlare in queste settimane è stata la lungaggine dei tempi e i notevoli ritardi accumulati. Molti dei quali non ancora motivati.