La città
Le “slot vampiro” che succhiano soldi ai più deboli
Il consigliere Moretti chiede al sindaco Divella di vietare le slot machines. "Ci sono persone che spendono al gioco 500/600 Euro al mese"
Gravina - martedì 30 novembre 2010
11.54
Durante il Consiglio Comunale di ieri sera, una nuova proposta di "ordine del giorno" è stata rivolta al Sindaco Divella dal consigliere Moretti: di slot machine e di macchinette si tratta. Una vera dipendenza senza droga, quando si trasforma in patologia.
"Ci sono famiglie che chiedono sussistenza sociale tramite l'assistente sociale. Purtroppo cosa succede? Spesso e volentieri all'interno di queste famiglie ci sono persone che spendono al gioco delle macchinette qualcosa come 500/600 Euro al mese, allora ci siamo posti questo interrogativo: "Non è il caso di far fermare questo cane che si morde la coda?". Perché è vero che lo Stato prende dei soldi dalle macchinette, è anche vero che poi lo Stato deve dare dei sussidi sociali a persone che effettivamente ne hanno necessità", queste le parole del consigliere Moretti, in un comunicato pervenutoci questa mattina.
L'invasione di poker-machines, l'allarme sociale sulle problematiche legate al gioco d'azzardo riflette la diffusa percezione della crescente gravità del problema. L'enorme crescita dell'offerta di possibilità legali di scommettere (lotto e super-enalotto, "gratta e vinci" , scommesse sull'ippica, centri scommesse della Snai) alimenta le speranze illusorie di molti , e sappiamo che il secondo tempo della speranza spesso si chiama delusione. I numeri non sono rincuoranti: "Tenete presente che in Italia ci sono qualcosa come 700 mila persone che soffrono di ludopatia e il 40% di loro, pertanto 280 mila persone, spendono più di 500 Euro al mese in queste macchinette, l'entità di una finanziaria. Forse è il caso di decidere veramente cosa si vuole fare, anche perché effettivamente le persone che giocano con queste macchinette sono persone più deboli o meglio, a me piace definirle meno attente…La cosa è improponibile, ingiustificabile ed è il caso che di dire "Basta!" a questo sperpero di denaro. Oltretutto è uno sperpero di denaro che si ripercuote su tutte le casse: comunali, dei cittadini e dello Stato. Signor Sindaco, ricordiamoci che lo Stato non è il Sindaco o il palazzo comunale o i dipendenti comunali, ma lo Stato siamo tutti noi, forse è il caso di prendere il toro per le corna e dire "Basta, voltiamo pagina!". "
Quello che il consigliere chiede al sindaco Divella è "di studiare un'ordinanza con la collaborazione dell'ufficio legale che possa porre fine all'utilizzo delle macchinette sul territorio del Comune di Gravina, è un'ordinanza di non facile promulgazione anche perché si va a ledere parzialmente quella che è una legge dello Stato, però si pensa che tramite un'ordinanza di ordine pubblico, piuttosto che di salute, dedicata proprio alle persone meno attente, si possa riuscire a evitare che nel Comune di Gravina queste macchinette siano utilizzate da tutti indifferentemente".
"Ci sono famiglie che chiedono sussistenza sociale tramite l'assistente sociale. Purtroppo cosa succede? Spesso e volentieri all'interno di queste famiglie ci sono persone che spendono al gioco delle macchinette qualcosa come 500/600 Euro al mese, allora ci siamo posti questo interrogativo: "Non è il caso di far fermare questo cane che si morde la coda?". Perché è vero che lo Stato prende dei soldi dalle macchinette, è anche vero che poi lo Stato deve dare dei sussidi sociali a persone che effettivamente ne hanno necessità", queste le parole del consigliere Moretti, in un comunicato pervenutoci questa mattina.
L'invasione di poker-machines, l'allarme sociale sulle problematiche legate al gioco d'azzardo riflette la diffusa percezione della crescente gravità del problema. L'enorme crescita dell'offerta di possibilità legali di scommettere (lotto e super-enalotto, "gratta e vinci" , scommesse sull'ippica, centri scommesse della Snai) alimenta le speranze illusorie di molti , e sappiamo che il secondo tempo della speranza spesso si chiama delusione. I numeri non sono rincuoranti: "Tenete presente che in Italia ci sono qualcosa come 700 mila persone che soffrono di ludopatia e il 40% di loro, pertanto 280 mila persone, spendono più di 500 Euro al mese in queste macchinette, l'entità di una finanziaria. Forse è il caso di decidere veramente cosa si vuole fare, anche perché effettivamente le persone che giocano con queste macchinette sono persone più deboli o meglio, a me piace definirle meno attente…La cosa è improponibile, ingiustificabile ed è il caso che di dire "Basta!" a questo sperpero di denaro. Oltretutto è uno sperpero di denaro che si ripercuote su tutte le casse: comunali, dei cittadini e dello Stato. Signor Sindaco, ricordiamoci che lo Stato non è il Sindaco o il palazzo comunale o i dipendenti comunali, ma lo Stato siamo tutti noi, forse è il caso di prendere il toro per le corna e dire "Basta, voltiamo pagina!". "
Quello che il consigliere chiede al sindaco Divella è "di studiare un'ordinanza con la collaborazione dell'ufficio legale che possa porre fine all'utilizzo delle macchinette sul territorio del Comune di Gravina, è un'ordinanza di non facile promulgazione anche perché si va a ledere parzialmente quella che è una legge dello Stato, però si pensa che tramite un'ordinanza di ordine pubblico, piuttosto che di salute, dedicata proprio alle persone meno attente, si possa riuscire a evitare che nel Comune di Gravina queste macchinette siano utilizzate da tutti indifferentemente".