Politica
Gravina non è una proprietà personale
Comunicato di "GravinainMovimento". Lettera aperta al sig. Divella
Gravina - lunedì 21 marzo 2011
10.09
Lettera aperta al sig. Divella
Egregio Sig. Divella,
sentiamo il dovere come movimento politico cittadino, di esprimere la nostra opinione circa il ruolo che lei attualmente occupa in qualità di primo cittadino. Crediamo di poterlo fare per dare voce a tutti quei cittadini che si sentono abbandonati, emarginati, derisi, discriminati; sono gli stessi che tempo fa le hanno conferito mandato. Ci piace ricordarglielo perché riteniamo che lei lo abbia dimenticato; ci piace ricordarglielo perchè lei non è stato investito da Dio ma dai Gravinesi ed è a questi ultimi che deve rispondere.
Il tempo trascorre inesorabile ed in maniera altrettanto inesorabile la nostra amata Gravina muore, deperisce, sprofonda, si sporca….
Parafrasando ciò che Lei affermò in sede di presentazione della coalizione che doveva sostenerlo, il paziente anestetizzato (la città) sta per morire perché, ironia della sorte, l'anestetista (il Sindaco ) non si è impegnato molto per rianimarlo.
Gravina, Sig. Divella, non è sua, non è una sua personale proprietà; Gravina non è neanche proprietà delle persone a lei vicine che dovrebbero amministrarla. Gravina Sig. Divella non è un club privato nel quale i servizi sono erogati solo e soltanto a pochi intimi: i soci; lo status per ottenere servizi, Sig. Divella era, sarà e continuerà ad essere quello di cittadino e non quello di iscritto al club.
Da quando è stato eletto continua a gestire una infinita crisi, continua cinicamente a mettere insieme cocci di vetro che le stanno succhiando la dignità, quella che un tempo le era propria.
Cocci di vetro che hanno dato forma, sul nascere, ad un soggetto politico amorfo, ad un sistema di partiti e di persone completamente diversi fra loro, ad una accozzaglia di esseri, animati da un solo fine: la gestione dei propri interessi.
Quando poi gli interessi sono variegati, eterogenei, per poterli fare propri, si scatena la cultura del ricatto, quello dei partiti e delle persone. E lei, Sig. Divella, da quando è stato eletto, sta unicamente gestendo la cultura del ricatto posta in essere da arraffoni animati dal patronato delle cariche, dallo spoil system, da vampiri che per tenere in piedi il sistema, il proprio, succhiano sangue a Gravina e ai Gravinesi.
Lei Sig. Divella si è chiuso in un silenzio assordante.
Bisogna dedurre che non ha mai avuto un buon rapporto con la politica e con la comunicazione; ma evidentemente non viene nemmeno consigliato o, peggio, viene consigliato male.
Probabilmente ci sono dei meccanismi che ai più sfuggono e che invece giustificano un tale atteggiamento, anche a costo di mettere in gioco la propria dignità ed il rispetto di persona perbene che anni di vita e di onesto lavoro erano serviti per guadagnarselo.
Ma la situazione in cui versa Gravina è anche frutto di una opposizione che non c'è o, se c'è, non è efficace: lo testimoniano i vari comunicati fatti dalle organizzazioni sindacali, rimasti inascoltati, e soprattutto il comunicato del 10 marzo 2011 ad opera della CGIL in cui si parla di "una minoranza che, in un momento di forte criticità, stenta a dire la propria"; ciò, detto da una organizzazione sindacale che si potrebbe definire organica al maggiore partito di opposizione, suona come un allarme da non sottovalutare.
C'è, pertanto, una opposizione che non funziona e un governo cittadino che non governa.
Perché tutto questo????? Perché nessuno vuole andare a casa, ed allora bisogna accontentare tutti, partiti, amministratori, consiglieri; ed ecco discussioni, litigi, accomodamenti, rimpasti. Si è disposti a tutto pur di arrivare a 16 o 17 adducendo al rilancio della città. Strano però, il rilancio della città si vuol operare con le stesse persone che avendo fallito, hanno furbescamente presentato le dimissioni; si vuol dar corso al rilancio crocifiggendo qualcuno che sino a 20 venti giorni prima faceva parte della stessa casta; si vuole rilanciare Gravina piegandosi al ricatto di qualche personaggio che tempo addietro ha messo in discussione tutta l'amministrazione ed appena ha ottenuto qualche assessorato in più si è taciuto.
Probabilmente, Sig. Divella, anche questa volta riuscirà a ricomporre i cocci di vetro; non sappiamo per quanto tempo il collante reggerà, certo è che così facendo la cultura del ricatto ancora una volta prevarrà sugli interessi della comunità Gravinese.
Noi come movimento politico pur stigmatizzando i motivi che ormai da quasi due anni tengono bloccata la nostra città, e pur avendo forti dubbi sulle capacità di chi oggi la amministra, consapevoli che una eventuale caduta dell'amministrazione porterebbe ad un commissariamento, invitiamo la maggioranza e l'opposizione, ognuna nei ruoli che gli competono, ad operare seriamente per il bene della città attraverso il coinvolgimento attivo delle forze civiche, sociali e di categoria che possono dare un contributo determinante per perseguire un cammino virtuoso da intraprendere per lo sviluppo della città.
Noi come movimento saremo responsabili e ci muoveremo con spirito costruttivo ma saremo anche determinati ed inflessibili se vedremo prevalere l'interesse personale su quello collettivo.
La casualità ha voluto che GravinainMovimento nascesse alla vigilia di un cambio di stagione. Si approssima la primavera che, meglio di tutte, rappresenta il "risveglio" e la "rinascita".
Noi ci auguriamo che questa casualità rappresenti, per Gravina e i gravinesi, l'occasione per l'inizio di una "Primavera di Libertà" perché "Libertà è Partecipazione" e "Partecipazione è Sviluppo".
Noi ci crediamo. Buona fortuna, Sig. Divella.
Il Presidente
Michele Marchetti
Egregio Sig. Divella,
sentiamo il dovere come movimento politico cittadino, di esprimere la nostra opinione circa il ruolo che lei attualmente occupa in qualità di primo cittadino. Crediamo di poterlo fare per dare voce a tutti quei cittadini che si sentono abbandonati, emarginati, derisi, discriminati; sono gli stessi che tempo fa le hanno conferito mandato. Ci piace ricordarglielo perché riteniamo che lei lo abbia dimenticato; ci piace ricordarglielo perchè lei non è stato investito da Dio ma dai Gravinesi ed è a questi ultimi che deve rispondere.
Il tempo trascorre inesorabile ed in maniera altrettanto inesorabile la nostra amata Gravina muore, deperisce, sprofonda, si sporca….
Parafrasando ciò che Lei affermò in sede di presentazione della coalizione che doveva sostenerlo, il paziente anestetizzato (la città) sta per morire perché, ironia della sorte, l'anestetista (il Sindaco ) non si è impegnato molto per rianimarlo.
Gravina, Sig. Divella, non è sua, non è una sua personale proprietà; Gravina non è neanche proprietà delle persone a lei vicine che dovrebbero amministrarla. Gravina Sig. Divella non è un club privato nel quale i servizi sono erogati solo e soltanto a pochi intimi: i soci; lo status per ottenere servizi, Sig. Divella era, sarà e continuerà ad essere quello di cittadino e non quello di iscritto al club.
Da quando è stato eletto continua a gestire una infinita crisi, continua cinicamente a mettere insieme cocci di vetro che le stanno succhiando la dignità, quella che un tempo le era propria.
Cocci di vetro che hanno dato forma, sul nascere, ad un soggetto politico amorfo, ad un sistema di partiti e di persone completamente diversi fra loro, ad una accozzaglia di esseri, animati da un solo fine: la gestione dei propri interessi.
Quando poi gli interessi sono variegati, eterogenei, per poterli fare propri, si scatena la cultura del ricatto, quello dei partiti e delle persone. E lei, Sig. Divella, da quando è stato eletto, sta unicamente gestendo la cultura del ricatto posta in essere da arraffoni animati dal patronato delle cariche, dallo spoil system, da vampiri che per tenere in piedi il sistema, il proprio, succhiano sangue a Gravina e ai Gravinesi.
Lei Sig. Divella si è chiuso in un silenzio assordante.
Bisogna dedurre che non ha mai avuto un buon rapporto con la politica e con la comunicazione; ma evidentemente non viene nemmeno consigliato o, peggio, viene consigliato male.
Probabilmente ci sono dei meccanismi che ai più sfuggono e che invece giustificano un tale atteggiamento, anche a costo di mettere in gioco la propria dignità ed il rispetto di persona perbene che anni di vita e di onesto lavoro erano serviti per guadagnarselo.
Ma la situazione in cui versa Gravina è anche frutto di una opposizione che non c'è o, se c'è, non è efficace: lo testimoniano i vari comunicati fatti dalle organizzazioni sindacali, rimasti inascoltati, e soprattutto il comunicato del 10 marzo 2011 ad opera della CGIL in cui si parla di "una minoranza che, in un momento di forte criticità, stenta a dire la propria"; ciò, detto da una organizzazione sindacale che si potrebbe definire organica al maggiore partito di opposizione, suona come un allarme da non sottovalutare.
C'è, pertanto, una opposizione che non funziona e un governo cittadino che non governa.
Perché tutto questo????? Perché nessuno vuole andare a casa, ed allora bisogna accontentare tutti, partiti, amministratori, consiglieri; ed ecco discussioni, litigi, accomodamenti, rimpasti. Si è disposti a tutto pur di arrivare a 16 o 17 adducendo al rilancio della città. Strano però, il rilancio della città si vuol operare con le stesse persone che avendo fallito, hanno furbescamente presentato le dimissioni; si vuol dar corso al rilancio crocifiggendo qualcuno che sino a 20 venti giorni prima faceva parte della stessa casta; si vuole rilanciare Gravina piegandosi al ricatto di qualche personaggio che tempo addietro ha messo in discussione tutta l'amministrazione ed appena ha ottenuto qualche assessorato in più si è taciuto.
Probabilmente, Sig. Divella, anche questa volta riuscirà a ricomporre i cocci di vetro; non sappiamo per quanto tempo il collante reggerà, certo è che così facendo la cultura del ricatto ancora una volta prevarrà sugli interessi della comunità Gravinese.
Noi come movimento politico pur stigmatizzando i motivi che ormai da quasi due anni tengono bloccata la nostra città, e pur avendo forti dubbi sulle capacità di chi oggi la amministra, consapevoli che una eventuale caduta dell'amministrazione porterebbe ad un commissariamento, invitiamo la maggioranza e l'opposizione, ognuna nei ruoli che gli competono, ad operare seriamente per il bene della città attraverso il coinvolgimento attivo delle forze civiche, sociali e di categoria che possono dare un contributo determinante per perseguire un cammino virtuoso da intraprendere per lo sviluppo della città.
Noi come movimento saremo responsabili e ci muoveremo con spirito costruttivo ma saremo anche determinati ed inflessibili se vedremo prevalere l'interesse personale su quello collettivo.
La casualità ha voluto che GravinainMovimento nascesse alla vigilia di un cambio di stagione. Si approssima la primavera che, meglio di tutte, rappresenta il "risveglio" e la "rinascita".
Noi ci auguriamo che questa casualità rappresenti, per Gravina e i gravinesi, l'occasione per l'inizio di una "Primavera di Libertà" perché "Libertà è Partecipazione" e "Partecipazione è Sviluppo".
Noi ci crediamo. Buona fortuna, Sig. Divella.
Il Presidente
Michele Marchetti