Palazzo di città
Liceo Scientifico, tre anni di nulla per riparare il muro di via Quasimodo
Il Comune protesta e chiama in causa la Città Metropolitana
Gravina - sabato 26 novembre 2016
Da tre anni il rischio crollo in via Quasimodo è concreto ma nulla sino ad ora è stato fatto. Eppure la scorsa primavera la città metropolitana di bari aveva inviato il suo delegato all'istruzione per verificare la situazione, promettendo un intervento celere.
Da allora però, il silenzio.
Per questo Palazzo di città è tornato a chiedere lumi alla Città Metropolitana di Bari, titolare di ogni competenza sul liceo scientifico "Tarantino" e sulla sua recinzione muraria, parte della quale da tempo patisce lesioni tali da compromettere anche la sede stradale, per questo parzialmente transennata in via cautelare, su iniziativa del Comune, con limitazioni al traffico. La vicenda, già più volte segnalata nel recente passato anche mediante note di sollecito a firma del sindaco Alesio Valente, è diventata adesso l'oggetto di una diffida che il dirigente dell'Area Tecnica del Municipio gravinese, Michele Stasi, ha indirizzato agli uffici della Città Metropolitana, richiamando pure l'attenzione della Prefettura.
"Sin dal lontano 2013 – ricorda Stasi – venne operata la segnalazione dell'instabilità della porzione di muro di recinzione del liceo, aggravata dal fatto che sulla relativa facciata interna risultava ancorata la condotta di adduzione del gas alla centrale termica. Nell'immediatezza, per frenare il fenomeno dello slittamento del muro, fu operato il transennamento di metà della carreggiata di via Quasimodo, onde consentire all'Ente proprietario della struttura scolastica di porre in essere tutte le procedure atte a risolvere definitivamente la problematica. Sennonchè a distanza di tre anni la situazione è stagnante, risultando inascoltato non solo l'intervento del sindaco, ma anche quello del consigliere metropolitano Mimmo Cardascia: il perdurare di silenzi non è più tollerabile".
Ragion per cui il dirigente dell'Area Tecnica affila le armi e parte all'attacco: "In caso di ulteriore inerzia protrattasi per altri quaranta giorni si provvederà a ripristinare il flusso veicolare per quella che è l'intera larghezza viaria, così rimanendo in capo al Servizio Edilizia Pubblica della Città Metropolitana l'intera responsabilità di eventuali dissesti della struttura di contenimento stradale".
Ed essendo ormai divenuta la questione un caso di sicurezza pubblica, conclude Stasi dopo aver manifestato la disponibilità ad eseguire un sopralluogo congiunto, "si chiede di poter conoscere il nominativo del responsabile del procedimento e si invita il dirigente dell'Area Protezione Civile della Prefettura a voler adottare tutte le procedure di tipo sostitutivo, oltre che ordinatorio, essendosi ormai la situazione incancrenita".
Da allora però, il silenzio.
Per questo Palazzo di città è tornato a chiedere lumi alla Città Metropolitana di Bari, titolare di ogni competenza sul liceo scientifico "Tarantino" e sulla sua recinzione muraria, parte della quale da tempo patisce lesioni tali da compromettere anche la sede stradale, per questo parzialmente transennata in via cautelare, su iniziativa del Comune, con limitazioni al traffico. La vicenda, già più volte segnalata nel recente passato anche mediante note di sollecito a firma del sindaco Alesio Valente, è diventata adesso l'oggetto di una diffida che il dirigente dell'Area Tecnica del Municipio gravinese, Michele Stasi, ha indirizzato agli uffici della Città Metropolitana, richiamando pure l'attenzione della Prefettura.
"Sin dal lontano 2013 – ricorda Stasi – venne operata la segnalazione dell'instabilità della porzione di muro di recinzione del liceo, aggravata dal fatto che sulla relativa facciata interna risultava ancorata la condotta di adduzione del gas alla centrale termica. Nell'immediatezza, per frenare il fenomeno dello slittamento del muro, fu operato il transennamento di metà della carreggiata di via Quasimodo, onde consentire all'Ente proprietario della struttura scolastica di porre in essere tutte le procedure atte a risolvere definitivamente la problematica. Sennonchè a distanza di tre anni la situazione è stagnante, risultando inascoltato non solo l'intervento del sindaco, ma anche quello del consigliere metropolitano Mimmo Cardascia: il perdurare di silenzi non è più tollerabile".
Ragion per cui il dirigente dell'Area Tecnica affila le armi e parte all'attacco: "In caso di ulteriore inerzia protrattasi per altri quaranta giorni si provvederà a ripristinare il flusso veicolare per quella che è l'intera larghezza viaria, così rimanendo in capo al Servizio Edilizia Pubblica della Città Metropolitana l'intera responsabilità di eventuali dissesti della struttura di contenimento stradale".
Ed essendo ormai divenuta la questione un caso di sicurezza pubblica, conclude Stasi dopo aver manifestato la disponibilità ad eseguire un sopralluogo congiunto, "si chiede di poter conoscere il nominativo del responsabile del procedimento e si invita il dirigente dell'Area Protezione Civile della Prefettura a voler adottare tutte le procedure di tipo sostitutivo, oltre che ordinatorio, essendosi ormai la situazione incancrenita".