La città
LIPU salva due barbagianni al Cimitero
I due splendidi esemplari si erano rintanati in un loculo di una cappella
Gravina - martedì 22 novembre 2016
8.19
Un loculo come "nido d'amore".
Nella cappella dell'Arciconfraternita Maria SS. Annunziata presso il cimitero di Gravina, da un mese circa, si era rifugiata una coppia di barbagianni, splendidi esemplari di rapaci notturni dal piumaggio chiaro. Volatili da sempre considerati portatori di sfortuna, ma in realtà tutt'altro che di malaugurio, in quanto contribuiscono all'eliminazione di animali dannosi per l'uomo come i ratti e i sorci, e altri come rane e insetti.
Un ritrovamento sorprendente quello del custode cimiteriale Tommaso Cramarossa, ma non poi così gradito, dal momento che vi erano escrementi dei volatili ovunque, dagli arredi funerari all'altare, al pavimento. Condizion per cui il priore della cappella Francesco Cozzoli ha contattato nei giorni scorsi la LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli per trasferirli in un'altra zona.
I due rapaci avevano scelto un piccolo loculo ubicato in alto, che in attesa dell'arrivo del volontario della LIPU è stato temporaneamente ostruito dagli addetti ai servizi cimiteriali, per evitarne la fuga. Dopo averli accuratamente prelevati, si è proceduto alla liberazione.
"Abbiamo apprezzato molto – ha rivelato l'ornitologo della LIPU Giuseppe Giglio, intervenuto sul posto – l'attenzione e la sensibilità mostrata dal priore della Confraternita e da tutto il personale del cimitero. Spesso infatti, per ignoranza o paura ingiustificata, i rapaci notturni sono ingiustamente perseguitati perché tradizionalmente associati a sfortuna ed eventi negativi. Questa volta invece ha prevalso il buon senso e il rispetto per questi splendidi animali".
Nella cappella dell'Arciconfraternita Maria SS. Annunziata presso il cimitero di Gravina, da un mese circa, si era rifugiata una coppia di barbagianni, splendidi esemplari di rapaci notturni dal piumaggio chiaro. Volatili da sempre considerati portatori di sfortuna, ma in realtà tutt'altro che di malaugurio, in quanto contribuiscono all'eliminazione di animali dannosi per l'uomo come i ratti e i sorci, e altri come rane e insetti.
Un ritrovamento sorprendente quello del custode cimiteriale Tommaso Cramarossa, ma non poi così gradito, dal momento che vi erano escrementi dei volatili ovunque, dagli arredi funerari all'altare, al pavimento. Condizion per cui il priore della cappella Francesco Cozzoli ha contattato nei giorni scorsi la LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli per trasferirli in un'altra zona.
I due rapaci avevano scelto un piccolo loculo ubicato in alto, che in attesa dell'arrivo del volontario della LIPU è stato temporaneamente ostruito dagli addetti ai servizi cimiteriali, per evitarne la fuga. Dopo averli accuratamente prelevati, si è proceduto alla liberazione.
"Abbiamo apprezzato molto – ha rivelato l'ornitologo della LIPU Giuseppe Giglio, intervenuto sul posto – l'attenzione e la sensibilità mostrata dal priore della Confraternita e da tutto il personale del cimitero. Spesso infatti, per ignoranza o paura ingiustificata, i rapaci notturni sono ingiustamente perseguitati perché tradizionalmente associati a sfortuna ed eventi negativi. Questa volta invece ha prevalso il buon senso e il rispetto per questi splendidi animali".