Politica
"Maggioranza in affanno nonostante gli spot politici"
Opposizione: in consiglio sindaco e giunta in difficoltà ma Valente sceglie la strada del silenzio
Gravina - sabato 13 luglio 2019
"Parlare di giochetti politici sarebbe un complimento. In realtà si tratta di bassezze umane che solo questa amministrazione sa fare".
Sono parole durissime quelle che la consigliera Rosa Cataldi usa per commentare la due giorni di consiglio comunale conclusasi con l'approvazione di soli due punti rispetto ai 14 previsti dall'ordine del giorno.
"La maggioranza di Valente ha varcato la soglia della sala consiliare con un obiettivo ben preciso e già concordato: approvare il rendiconto 2018 e rimandare, a data da destinarsi, la discussione di tutti gli altri argomenti stabiliti nell'elenco dei punti all'ordine del giorno. In un colpo solo - continuano le pentastellate - i dodici consiglieri di maggioranza guidati dal loro sindaco hanno delegittimato e svilito il lavoro delle commissioni consiliari e le decisioni della conferenza dei capi gruppo che ha il compito di stabilire quali argomenti devono essere discussi dall'Assemblea Consiliare" attaccano le pentastellate.
Il riferimento è alla bagarre avvenuta nella due giorni di adunanza durante le quali è stato più volte rivisto l'ordine del giorno su proposta della maggioranza al fine di approvare il rendiconto di gestione 2018 e la mozione proposta dal partito democratico sulla regionalizzazione della scuola.
Tutto il resto rinviato a data da destinarsi. Quando le acque saranno più calme e quando la maggioranza avrà trovato un proprio equilibrio. E a nulla sono valsi gli attacchi da parte delle opposizioni, a nulla sono servite le richieste di spiegazioni in merito a numerose questioni di interesse per l'intera collettività.
Mentre in aula va in scena il più assurdo degli spettacoli con i consiglieri di maggioranza e di opposizione che arrivano agli insulti personali pur di difendere la propria posizione trascinando nella polemica prima il presidente del consiglio e poi il segretario generale, il primo cittadino resta silente e quasi indifferente a quanto sta accadendo in aula.
Non una parola. Non un intervento per calmare gli animi e magari per ammettere che una crisi in seno al suo governo esiste. Il primo cittadino preferisce restare in silenzio.
Del resto, nonostante le proteste della minoranza, i dodici fedelissimi approvano solo i punti di loro interesse prima di sciogliere le righe e di darsi appuntamento, con ogni probabilità in autunno, per discutere temi di interesse generale.
I fatti nostri sono diventati cosa loro e allora l'interesse della città deve aspettare "i numeri" la volontà politica, gli equilibri e gli equilibrismi di un governo cittadino ormai sempre più in affanno.
In casa Primavera popolare , il consigliere Simone usa una citazione "Meglio bruciare in un istante che spegnersi lentamente" per invitare il primo cittadino a mettere fine "a questa angosciosa agonia".
Dal movimento cinque stelle puntano il dito contro "Un'amministrazione tristemente incapace che vuole evitare in tutti i modi di dare risposte e di assumersi la responsabilità della crisi politica che la sta schiacciando da diversi mesi, tant'è che la Giunta Valente si è trasformata da organo collegiale in oligarchico, visto che le ultime delibere sono state approvate solo da 3 assessori. I fedelissimi di Valente che, pur di mantenerlo in piedi, si ritrovano anche a decidere per temi e materie che non gli competono: emblematico è il caso della presenza dell'assessore all'igiene al tavolo in cui si discuteva di Piani Sociali di Zona, nonostante in Giunta ci siano, sulla carta, tre assessori con delega specifica alle Politiche Sociali".
E non le manda a dire nemmeno il consigliere Michele Lorusso secondo cui lo spettacolo offerto in consiglio comunale ha poco ha che fare con la Politica e molto a che vedere con un modo di amministrare che sicuramente non tiene conto dell'interesse generale.
Antonella Testini
Sono parole durissime quelle che la consigliera Rosa Cataldi usa per commentare la due giorni di consiglio comunale conclusasi con l'approvazione di soli due punti rispetto ai 14 previsti dall'ordine del giorno.
"La maggioranza di Valente ha varcato la soglia della sala consiliare con un obiettivo ben preciso e già concordato: approvare il rendiconto 2018 e rimandare, a data da destinarsi, la discussione di tutti gli altri argomenti stabiliti nell'elenco dei punti all'ordine del giorno. In un colpo solo - continuano le pentastellate - i dodici consiglieri di maggioranza guidati dal loro sindaco hanno delegittimato e svilito il lavoro delle commissioni consiliari e le decisioni della conferenza dei capi gruppo che ha il compito di stabilire quali argomenti devono essere discussi dall'Assemblea Consiliare" attaccano le pentastellate.
Il riferimento è alla bagarre avvenuta nella due giorni di adunanza durante le quali è stato più volte rivisto l'ordine del giorno su proposta della maggioranza al fine di approvare il rendiconto di gestione 2018 e la mozione proposta dal partito democratico sulla regionalizzazione della scuola.
Tutto il resto rinviato a data da destinarsi. Quando le acque saranno più calme e quando la maggioranza avrà trovato un proprio equilibrio. E a nulla sono valsi gli attacchi da parte delle opposizioni, a nulla sono servite le richieste di spiegazioni in merito a numerose questioni di interesse per l'intera collettività.
Mentre in aula va in scena il più assurdo degli spettacoli con i consiglieri di maggioranza e di opposizione che arrivano agli insulti personali pur di difendere la propria posizione trascinando nella polemica prima il presidente del consiglio e poi il segretario generale, il primo cittadino resta silente e quasi indifferente a quanto sta accadendo in aula.
Non una parola. Non un intervento per calmare gli animi e magari per ammettere che una crisi in seno al suo governo esiste. Il primo cittadino preferisce restare in silenzio.
Del resto, nonostante le proteste della minoranza, i dodici fedelissimi approvano solo i punti di loro interesse prima di sciogliere le righe e di darsi appuntamento, con ogni probabilità in autunno, per discutere temi di interesse generale.
I fatti nostri sono diventati cosa loro e allora l'interesse della città deve aspettare "i numeri" la volontà politica, gli equilibri e gli equilibrismi di un governo cittadino ormai sempre più in affanno.
In casa Primavera popolare , il consigliere Simone usa una citazione "Meglio bruciare in un istante che spegnersi lentamente" per invitare il primo cittadino a mettere fine "a questa angosciosa agonia".
Dal movimento cinque stelle puntano il dito contro "Un'amministrazione tristemente incapace che vuole evitare in tutti i modi di dare risposte e di assumersi la responsabilità della crisi politica che la sta schiacciando da diversi mesi, tant'è che la Giunta Valente si è trasformata da organo collegiale in oligarchico, visto che le ultime delibere sono state approvate solo da 3 assessori. I fedelissimi di Valente che, pur di mantenerlo in piedi, si ritrovano anche a decidere per temi e materie che non gli competono: emblematico è il caso della presenza dell'assessore all'igiene al tavolo in cui si discuteva di Piani Sociali di Zona, nonostante in Giunta ci siano, sulla carta, tre assessori con delega specifica alle Politiche Sociali".
E non le manda a dire nemmeno il consigliere Michele Lorusso secondo cui lo spettacolo offerto in consiglio comunale ha poco ha che fare con la Politica e molto a che vedere con un modo di amministrare che sicuramente non tiene conto dell'interesse generale.
Antonella Testini