Politica
Maggioranza: scontro a suon di comunicati
I lealisti richiamano alla responsabilità i tabacciani. Ma il Centro Democratico: "Gli alleati evitino il naufragio della coalizione".
Gravina - giovedì 24 gennaio 2013
08.20
A stretto giro di posta. Un comunicato noi, un altro voi.
Parlano tra di loro a mezzo stampa, ormai, i partiti della maggioranza. Le riunioni della coalizione, aperte solo ai partiti firmatari del patto politico che ha portato alla nascita del Valente I, sono chiuse al "Centro Democratico", pure alleato alle Politiche e riconosciuto in Provincia come in Regione, ma non in città. E così si comunica coi segnali di fumo. Mandano a dire Pd, Udc, Api, "Democratici e Riformisti", Fli, Upc, Psi, "Democrazia e futuro": "Alla luce degli ultimi avvenimenti politici, i partiti di centrosinistra a sostegno del sindaco Alesio Valente sono convinti che sia necessario il proseguo dell'attività amministrativa, in nome di quella stabilità politica che è stata alla base del progetto premiato dalla larga maggioranza della cittadinanza alle ultime elezioni". Aggiungono: "La continuità amministrativa e la stabilità di governo favoriscono la realizzazione di politiche pubbliche che garantiscono lo sviluppo della comunità". Richiamano i figlioli prodighi: "Questa città non può permettersi ulteriori ritardi e, pertanto, si invitano tutte le forze politiche che compongono il consiglio comunale a restare nel solco della politica con la consapevolezza che il destino di una comunità è ben più importante del destino dei singoli consiglieri, evitando di dibattere su tatticismi fini a se stessi". Concludono: "Certi di interpretare il sentimento della più ampia parte dei concittadini, le forze politiche invitiamo il sindaco a proseguire l'azione amministrativa, continuando a percorrere la strada della rettitudine e della legalità, costruendo davvero la Gravina che noi tutti vogliamo". Firmato Marilena Stasolla (Pd), Giovanni Carbone (Udc), Luigi Evangelista (Api), Giacinto Lagreca (Democratici e Riformisti), Marco Nicolardi (Fli), Leo Mandolino (Upc), Piero Nolasco (Psi), Mario Burdi (Democrazia e Futuro).
Nella nota manca l'indicazione dei destinatari, mai citati, ma evidente è il riferimento ai quattro del "Centro Democratico": Maria Ariani, Francesco Santomasi, Giuseppe Mazzilli, Giacinto Lupoli. Che a loro volta affidano ad un comunicato la propria posizione: "Mai avremmo immaginato - affermano - che il nostro impegno in politica al servizio della gente, con la volontà di confrontarci con le associazioni culturali, imprenditoriali e tutte le intelligenze gravinesi disponibili a dare un contributo alla soluzione della gravissima crisi economica del nostro paese, potesse suscitare reazioni spropositate e prive di verità. Che considerazioni di tal genere potessero venire dall'opposizione era ed è ovvio scontato, ma immaginare che il sindaco Valente, nel quale abbiamo creduto, consideri le nostre legittime e sacrosante richieste di partecipare attivamente al governo del paese come atteggiamenti ricattatori e distruttivi della maggioranza politica, lo riteniamo ampiamente ridicolo ed offensivo". Proseguono dal "Centro Democratico": "Noi abbiamo creduto nel cambiamento, in quello vero, concreto, visibile e non di facciata. Siamo convinti che abbiamo il dovere di governare insieme alla maggioranza e non di essere messi nell'angolo perché scomodi o non in sintonia con i soliti vertici politici. Noi siamo seri, responsabili e propositivi. Dichiariamo sin da ora che faremo sentire la nostra voce in favore della gente in consiglio comunale, chiedendo di celebrarlo in piazza per far conoscere da vicino chi mente e chi ricatta, chi vuole il bene di Gravina e dei gravinesi e chi si vuole servire di Gravina e dei gravinesi per altre ragioni". Affondo finale: "Per dovere di trasparenza e verità va ricordato che non avendo rappresentanti in giunta, pur confermando l'appartenenza nella maggioranza, non consentiremo a nessuno di proseguire nella scelta di impegnare le risorse economiche per fini diversi da quelli che il momento drammatico della vita dei nostri cittadini impone. Riteniamo infine gravissimo che il sindaco rispetti oltremodo partiti che non hanno nessuna rappresentanza in consiglio, piuttosto che quelli che rappresentato la maggioranza relativa. Crediamo nell'intelligenza e nella capacità degli alleati di evitare che quest'esperienza possa naufragare, sicuramente non per colpa nostra".
Parlano tra di loro a mezzo stampa, ormai, i partiti della maggioranza. Le riunioni della coalizione, aperte solo ai partiti firmatari del patto politico che ha portato alla nascita del Valente I, sono chiuse al "Centro Democratico", pure alleato alle Politiche e riconosciuto in Provincia come in Regione, ma non in città. E così si comunica coi segnali di fumo. Mandano a dire Pd, Udc, Api, "Democratici e Riformisti", Fli, Upc, Psi, "Democrazia e futuro": "Alla luce degli ultimi avvenimenti politici, i partiti di centrosinistra a sostegno del sindaco Alesio Valente sono convinti che sia necessario il proseguo dell'attività amministrativa, in nome di quella stabilità politica che è stata alla base del progetto premiato dalla larga maggioranza della cittadinanza alle ultime elezioni". Aggiungono: "La continuità amministrativa e la stabilità di governo favoriscono la realizzazione di politiche pubbliche che garantiscono lo sviluppo della comunità". Richiamano i figlioli prodighi: "Questa città non può permettersi ulteriori ritardi e, pertanto, si invitano tutte le forze politiche che compongono il consiglio comunale a restare nel solco della politica con la consapevolezza che il destino di una comunità è ben più importante del destino dei singoli consiglieri, evitando di dibattere su tatticismi fini a se stessi". Concludono: "Certi di interpretare il sentimento della più ampia parte dei concittadini, le forze politiche invitiamo il sindaco a proseguire l'azione amministrativa, continuando a percorrere la strada della rettitudine e della legalità, costruendo davvero la Gravina che noi tutti vogliamo". Firmato Marilena Stasolla (Pd), Giovanni Carbone (Udc), Luigi Evangelista (Api), Giacinto Lagreca (Democratici e Riformisti), Marco Nicolardi (Fli), Leo Mandolino (Upc), Piero Nolasco (Psi), Mario Burdi (Democrazia e Futuro).
Nella nota manca l'indicazione dei destinatari, mai citati, ma evidente è il riferimento ai quattro del "Centro Democratico": Maria Ariani, Francesco Santomasi, Giuseppe Mazzilli, Giacinto Lupoli. Che a loro volta affidano ad un comunicato la propria posizione: "Mai avremmo immaginato - affermano - che il nostro impegno in politica al servizio della gente, con la volontà di confrontarci con le associazioni culturali, imprenditoriali e tutte le intelligenze gravinesi disponibili a dare un contributo alla soluzione della gravissima crisi economica del nostro paese, potesse suscitare reazioni spropositate e prive di verità. Che considerazioni di tal genere potessero venire dall'opposizione era ed è ovvio scontato, ma immaginare che il sindaco Valente, nel quale abbiamo creduto, consideri le nostre legittime e sacrosante richieste di partecipare attivamente al governo del paese come atteggiamenti ricattatori e distruttivi della maggioranza politica, lo riteniamo ampiamente ridicolo ed offensivo". Proseguono dal "Centro Democratico": "Noi abbiamo creduto nel cambiamento, in quello vero, concreto, visibile e non di facciata. Siamo convinti che abbiamo il dovere di governare insieme alla maggioranza e non di essere messi nell'angolo perché scomodi o non in sintonia con i soliti vertici politici. Noi siamo seri, responsabili e propositivi. Dichiariamo sin da ora che faremo sentire la nostra voce in favore della gente in consiglio comunale, chiedendo di celebrarlo in piazza per far conoscere da vicino chi mente e chi ricatta, chi vuole il bene di Gravina e dei gravinesi e chi si vuole servire di Gravina e dei gravinesi per altre ragioni". Affondo finale: "Per dovere di trasparenza e verità va ricordato che non avendo rappresentanti in giunta, pur confermando l'appartenenza nella maggioranza, non consentiremo a nessuno di proseguire nella scelta di impegnare le risorse economiche per fini diversi da quelli che il momento drammatico della vita dei nostri cittadini impone. Riteniamo infine gravissimo che il sindaco rispetti oltremodo partiti che non hanno nessuna rappresentanza in consiglio, piuttosto che quelli che rappresentato la maggioranza relativa. Crediamo nell'intelligenza e nella capacità degli alleati di evitare che quest'esperienza possa naufragare, sicuramente non per colpa nostra".