Eventi
"Malo et malo": l'Amleto di Shakespeare in chiave moderna
Il dramma shakespeariano nella splendida location del Castello Svevo
Gravina - domenica 10 luglio 2016
Comunicato Stampa
Domenica 10 Luglio alle ore 20:30, la scuola di recitazione "MyAlterEgo" porterà in scena nella splendida location del Castello Svevo lo spettacolo "Malo et malo", una rivisitazione dell'Amleto, capolavoro shakespeariano. Lo spettacolo pone come protagonista assoluto "il male" e tutte le forme sotto le quali esso può presentarsi.
Il titolo dello spettacolo non è altro che l'anagramma di Amleto che in latino significa "al male e per il male". In seguito a questo gli stessi protagonisti vengono messi sotto forte pressione emotiva, capace di tenere il pubblico incollato alla poltrona. Notoriamente Shakespeare utilizza le sue ambientazioni solo come contenitore per il suo intento reale, mostrare quelli che sono i più alti drammi esistenziali umani. Vien da sé che la maggior parte dei testi shakespeariani possano essere liberamente traslati nel tempo.
Da questo assunto scaturisce l'idea di ambientare l'Amleto in chiave post-moderna. In particolare il dramma di Amleto e, parallelamente, quello degli altri personaggi viene amplificato dalla contrapposizione storica rimarcata dall'adattamento. La scenografia e i costumi post-moderni si contrappongono fortemente al testo che, come da desiderio dell'autore, rimane inalterato, con espressioni e linguaggio medievale e con il classico "Voi". Infatti l'intento dell'autore è proprio quello di far percepire il tempo in senso ciclico. Dove una società finisce a causa dei disastri post-nucleari una nuova ne nasce, come una Fenice, dalle ceneri della precedente.
Se il mondo fisico per questa nuova società non è più lo stesso di prima, una cosa rimane e rimarrà invariata: l'animo umano, i suoi drammi, i suoi più ardenti desideri e le sue più oscure perversioni.
Personaggi e interpreti: Amleto – Giordano Cozzoli; Ofelia – Claudia Lerro; Gertrude – Caterina Firinu; Claudio – Dario Diana; Orazio – Elio Colasanto; Guildencrantz – Ivan Dell'edera; Lavinia – Alessia Garofalo.
Scenografia: Riccardo Mastrapasqua. Costumi: Angela Varvara. Sarta: Brigida Alberti. Ricerca Musicale: Giordano Cozzoli.
Il titolo dello spettacolo non è altro che l'anagramma di Amleto che in latino significa "al male e per il male". In seguito a questo gli stessi protagonisti vengono messi sotto forte pressione emotiva, capace di tenere il pubblico incollato alla poltrona. Notoriamente Shakespeare utilizza le sue ambientazioni solo come contenitore per il suo intento reale, mostrare quelli che sono i più alti drammi esistenziali umani. Vien da sé che la maggior parte dei testi shakespeariani possano essere liberamente traslati nel tempo.
Da questo assunto scaturisce l'idea di ambientare l'Amleto in chiave post-moderna. In particolare il dramma di Amleto e, parallelamente, quello degli altri personaggi viene amplificato dalla contrapposizione storica rimarcata dall'adattamento. La scenografia e i costumi post-moderni si contrappongono fortemente al testo che, come da desiderio dell'autore, rimane inalterato, con espressioni e linguaggio medievale e con il classico "Voi". Infatti l'intento dell'autore è proprio quello di far percepire il tempo in senso ciclico. Dove una società finisce a causa dei disastri post-nucleari una nuova ne nasce, come una Fenice, dalle ceneri della precedente.
Se il mondo fisico per questa nuova società non è più lo stesso di prima, una cosa rimane e rimarrà invariata: l'animo umano, i suoi drammi, i suoi più ardenti desideri e le sue più oscure perversioni.
Personaggi e interpreti: Amleto – Giordano Cozzoli; Ofelia – Claudia Lerro; Gertrude – Caterina Firinu; Claudio – Dario Diana; Orazio – Elio Colasanto; Guildencrantz – Ivan Dell'edera; Lavinia – Alessia Garofalo.
Scenografia: Riccardo Mastrapasqua. Costumi: Angela Varvara. Sarta: Brigida Alberti. Ricerca Musicale: Giordano Cozzoli.