Territorio
Masseria Martoro, la giunta dà mandato ai legali per lo sgombero
Pure risarcimento danni per indebita occupazione. Lovero e Simone: “Avevamo ragione”
Gravina - martedì 3 marzo 2020
"A distanza di un anno il Comune ci ha dato ragione". Questo il commento dei consiglieri di "Primavera popolare" Ignazio Lovero e Ezio Simone sulla questione della Masseria Martoro.
La giunta Valente, infatti, nei giorni scorsi ha dato mandato all'ufficio legale di attivarsi per mettere in atto tutte le azioni necessari "allo sgombero di persone e cose dall'immobile denominato "Masseria Martoro" e "al risarcimento del danno riveniente dall'indebita occupazione, a far data dalla scadenza del contratto di locazione".
Una questione che viene da lontano. Dal 1952, quando dopo la soppressione delle Congregazioni di Carità veniva costituito l'Ente Comunale di Assistenza (ECA) di Gravina, nato per assistere gli individui e le famiglie in condizioni di particolare necessità. L'ente comunale assorbiva al patrimonio del Comune, tra le altre cose, anche la masseria Martoro e i suoi 310 ettari di terreno. Nello stesso anno l'Eca concedeva la Masseria e i terreni in fitto per 25 anni all'Opera Nazionale dei Combattenti, che la girava in subaffitto alla cooperativa agraria di reduci e combattenti "Giuseppe Garibaldi".
Scaduto il contratto, però, la cooperativa ha continuato a usufruire del bene comunale. "Senza titolo", dicono i consiglieri. Un'anomalia che i due consiglieri, insieme al consigliere comunale, anch'egli di minoranza, Angelo Lapolla, segnalarono alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica per l'evidente danno alle casse comunali, visto "l'immobilismo e la indifferenza" che avevano perpetrato per più di 40 anni le varie amministrazioni comunali che si sono susseguite.
Per questo adesso i due consiglieri comunali Lovero e Simone convinti di averci visto giusto, salutano con soddisfazione la decisione della giunta Valente, volendosi togliere più di un sassolino dalla scarpa.
"Chi, nei mesi scorsi, ha provato a ridurre il frastuono delle nostre azioni adesso dovrà riconoscerne la validità e la ragionevolezza. La legalità e la tutela dei beni di proprietà comunale sono e saranno sempre alla base del nostro agire." - commentano in conclusione i due consiglieri comunali di opposizione.
La giunta Valente, infatti, nei giorni scorsi ha dato mandato all'ufficio legale di attivarsi per mettere in atto tutte le azioni necessari "allo sgombero di persone e cose dall'immobile denominato "Masseria Martoro" e "al risarcimento del danno riveniente dall'indebita occupazione, a far data dalla scadenza del contratto di locazione".
Una questione che viene da lontano. Dal 1952, quando dopo la soppressione delle Congregazioni di Carità veniva costituito l'Ente Comunale di Assistenza (ECA) di Gravina, nato per assistere gli individui e le famiglie in condizioni di particolare necessità. L'ente comunale assorbiva al patrimonio del Comune, tra le altre cose, anche la masseria Martoro e i suoi 310 ettari di terreno. Nello stesso anno l'Eca concedeva la Masseria e i terreni in fitto per 25 anni all'Opera Nazionale dei Combattenti, che la girava in subaffitto alla cooperativa agraria di reduci e combattenti "Giuseppe Garibaldi".
Scaduto il contratto, però, la cooperativa ha continuato a usufruire del bene comunale. "Senza titolo", dicono i consiglieri. Un'anomalia che i due consiglieri, insieme al consigliere comunale, anch'egli di minoranza, Angelo Lapolla, segnalarono alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica per l'evidente danno alle casse comunali, visto "l'immobilismo e la indifferenza" che avevano perpetrato per più di 40 anni le varie amministrazioni comunali che si sono susseguite.
Per questo adesso i due consiglieri comunali Lovero e Simone convinti di averci visto giusto, salutano con soddisfazione la decisione della giunta Valente, volendosi togliere più di un sassolino dalla scarpa.
"Chi, nei mesi scorsi, ha provato a ridurre il frastuono delle nostre azioni adesso dovrà riconoscerne la validità e la ragionevolezza. La legalità e la tutela dei beni di proprietà comunale sono e saranno sempre alla base del nostro agire." - commentano in conclusione i due consiglieri comunali di opposizione.