Politica
Matrimonio sul Ponte Acquedotto
Interpellanza del consigliere di UnaBellaStoria Saverio Verna
Gravina - lunedì 14 ottobre 2024
Comunicato Stampa
Pubblichiamo di seguito integralmente l'interpellanza rivolta al sindaco Lagreca e alla sua giunta dal consigliere comunale di UnaBellastoria Saverio Verna, relativa alla celebrazione di un matrimonio avvenuto ieri sul ponte acquedotto Madonna della Stella.
"Per qualcuno potrebbe apparire una vittoria, un modo per sentirci internazionali, per poter portare Gravina e il nostro Ponte Acquedotto alla ribalta oltre ogni confine (e non solo per gli eventi di cronaca nera). Per me, è una ulteriore sconfitta.
L'aver consentito (o semplicemente tollerato) lo svolgimento di un matrimonio – fosse pure per un arco temporale di appena un paio d'ore – su un luogo pubblico o aperto al pubblico (per lo più di immenso valore storico), con inibizione di qualsiasi accesso (nella domenica d'autunno del FAI) a paesani, forestieri e turisti, ha rappresentato una forma di violenza e di mancanza di rispetto.
Certo, l'evento – riservato a pochi – è stato apprezzabile per l'idea e per l'originalità. La gratitudine per tale scelta non può o deve lasciare il passo al rifiuto delle regole, alla mancanza di rispetto nei confronti delle leggi.
Ogni matrimonio, per sua natura, comporta la riunione in un determinato posto, di un numero imprecisato di gente. Quando la riunione avviene in pubblico, però, con preparazione ed allestimento dei luoghi, è necessario il rispetto del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), che al suo articolo 18 prescrive la preventiva comunicazione al Questore, almeno tre giorni prima dell'evento.
Alla comunicazione deve necessariamente seguire l'ordinanza sindacale (per la temporanea limitazione dell'accesso al Ponte), l'autorizzazione della Sovrintendenza delle Belle Arti e del Paesaggio della Città Metropolitana, il pagamento della tassa per l'occupazione di suolo pubblico, la vigilanza delle Forze dell'Ordine, l'Assistenza di una Squadra di Pronto Intervento.
Sono proprio curioso di sapere se nella circostanza del matrimonio celebrato quest'oggi, tutto l'iter sia stato rispettato: ed in tal senso che propongo la presente interpellanza. Anche perché, bisognerà già da domani stabilire le regole da applicare (con tutti) nell'ipotesi (non tanto remota) di richieste di utilizzazione del ponte, per feste private di ogni genere, per altri matrimoni, per le comunioni o per i compleanni, evitando di lasciare spazio all'anarchia.
Non è – la mia – la richiesta di una persona "disfattista" (come letto sui social) o sempre contraria a quelle che possono essere le novità, per la nostra Gravina: è la semplice richiesta di rispetto delle regole. Di quelle regole, che devono valere per tutti. Davvero tutti. Attendo risposte. Cordialità".
Saverio Verna
#unabellastoria
"Per qualcuno potrebbe apparire una vittoria, un modo per sentirci internazionali, per poter portare Gravina e il nostro Ponte Acquedotto alla ribalta oltre ogni confine (e non solo per gli eventi di cronaca nera). Per me, è una ulteriore sconfitta.
L'aver consentito (o semplicemente tollerato) lo svolgimento di un matrimonio – fosse pure per un arco temporale di appena un paio d'ore – su un luogo pubblico o aperto al pubblico (per lo più di immenso valore storico), con inibizione di qualsiasi accesso (nella domenica d'autunno del FAI) a paesani, forestieri e turisti, ha rappresentato una forma di violenza e di mancanza di rispetto.
Certo, l'evento – riservato a pochi – è stato apprezzabile per l'idea e per l'originalità. La gratitudine per tale scelta non può o deve lasciare il passo al rifiuto delle regole, alla mancanza di rispetto nei confronti delle leggi.
Ogni matrimonio, per sua natura, comporta la riunione in un determinato posto, di un numero imprecisato di gente. Quando la riunione avviene in pubblico, però, con preparazione ed allestimento dei luoghi, è necessario il rispetto del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), che al suo articolo 18 prescrive la preventiva comunicazione al Questore, almeno tre giorni prima dell'evento.
Alla comunicazione deve necessariamente seguire l'ordinanza sindacale (per la temporanea limitazione dell'accesso al Ponte), l'autorizzazione della Sovrintendenza delle Belle Arti e del Paesaggio della Città Metropolitana, il pagamento della tassa per l'occupazione di suolo pubblico, la vigilanza delle Forze dell'Ordine, l'Assistenza di una Squadra di Pronto Intervento.
Sono proprio curioso di sapere se nella circostanza del matrimonio celebrato quest'oggi, tutto l'iter sia stato rispettato: ed in tal senso che propongo la presente interpellanza. Anche perché, bisognerà già da domani stabilire le regole da applicare (con tutti) nell'ipotesi (non tanto remota) di richieste di utilizzazione del ponte, per feste private di ogni genere, per altri matrimoni, per le comunioni o per i compleanni, evitando di lasciare spazio all'anarchia.
Non è – la mia – la richiesta di una persona "disfattista" (come letto sui social) o sempre contraria a quelle che possono essere le novità, per la nostra Gravina: è la semplice richiesta di rispetto delle regole. Di quelle regole, che devono valere per tutti. Davvero tutti. Attendo risposte. Cordialità".
Saverio Verna
#unabellastoria