Politica
Mazzilli ufficializza l’addio all’Api
Nel mirino, i vertici del partito. Ma i rutelliani gravinesi respingono le critiche.
Gravina - lunedì 6 agosto 2012
09.00
La forza dei numeri e dei giovani contro le vecchie oligarchie degli apparati di partito.
Con la lettera resa nota nel corso dell'ultimo consiglio comunale, con cui ha ratificato la sua uscita dall'Api, il consigliere Giuseppe Mazzilli non le manda di certo a dire agli ex compagni di partito e fa leva su argomenti forti nel contesto di un'amministrazione incarnata da un sindaco trentenne: partecipazione, condivisione, rinnovamento.
"L'invito rivolto alla mia persona – scrive Mazzilli - era finalizzato al semplice ingresso in lista, senza alcuna prospettiva di successo. Purtroppo per loro la mia candidatura ha trovato un forte riscontro nell'elettorato gravinese. Infatti la mia elezione ha visto il successo di tanti giovani che hanno creduto nel progetto di rinnovamento proposto sia dal sindaco Valente che dall'intera coalizione. All'indomani dei risultati elettorali è prevalsa una logica diversa – prosegue il consigliere del gruppo misto – che non comporta semplicemente un fatto anagrafico ma soprattutto il cambiamento radicale nella metodologia dell'assunzione delle decisioni".
L'oggetto principale della querelle è sostanzialmente uno: la nomina in giunta del rappresentante dell'Api, definita da Mazzilli "frutto di una decisione assunta da un gruppo ristretto, che non ha visto la partecipazione delle persone legittimate dal voto popolare". Sotto accusa la stessa struttura dirigente del movimento fondato da Rutelli, "rappresentato da un coordinatore – attacca Mazzilli – nominato non da un congresso sezionale, ma designato da un altro coordinatore", lamentando anche la mancanza di iniziative "da parte di quanti avevano il dovere di intervenire per il ruolo politico rivestito all'interno del partito a livello superiore".
Secca la replica dell'Api, che dopo aver cercato il dialogo con il giovane ribelle, prende atto con stupore delle sue dichiarazioni: "Non vedo ragioni politiche in questa decisione – afferma il coordinatore Luigi Evangelista – la scelta dell'assessore è stata fatta dal sindaco sulla base della rosa di quattro nomi proposti all'interno della lista dei non eletti. Chi è entrato da poco in un partito dovrebbe accettare le scelte compiute dal direttivo, anche se non le condivide".
Mazzilli non si sbilancia su eventuali adesioni ad altri partiti: "Per il momento resto nel gruppo misto – dichiara confermando piena fedeltà alla maggioranza – eventuali mie scelte future saranno ponderate attentamente".
La compagine che sostiene Valente, almeno per ora, non sembra incrinarsi. Ma i suoi equilibri interni sono tutt'altro che immobili, e i nodi promettono di venire al pettine gia' dopo la pausa estiva.
Con la lettera resa nota nel corso dell'ultimo consiglio comunale, con cui ha ratificato la sua uscita dall'Api, il consigliere Giuseppe Mazzilli non le manda di certo a dire agli ex compagni di partito e fa leva su argomenti forti nel contesto di un'amministrazione incarnata da un sindaco trentenne: partecipazione, condivisione, rinnovamento.
"L'invito rivolto alla mia persona – scrive Mazzilli - era finalizzato al semplice ingresso in lista, senza alcuna prospettiva di successo. Purtroppo per loro la mia candidatura ha trovato un forte riscontro nell'elettorato gravinese. Infatti la mia elezione ha visto il successo di tanti giovani che hanno creduto nel progetto di rinnovamento proposto sia dal sindaco Valente che dall'intera coalizione. All'indomani dei risultati elettorali è prevalsa una logica diversa – prosegue il consigliere del gruppo misto – che non comporta semplicemente un fatto anagrafico ma soprattutto il cambiamento radicale nella metodologia dell'assunzione delle decisioni".
L'oggetto principale della querelle è sostanzialmente uno: la nomina in giunta del rappresentante dell'Api, definita da Mazzilli "frutto di una decisione assunta da un gruppo ristretto, che non ha visto la partecipazione delle persone legittimate dal voto popolare". Sotto accusa la stessa struttura dirigente del movimento fondato da Rutelli, "rappresentato da un coordinatore – attacca Mazzilli – nominato non da un congresso sezionale, ma designato da un altro coordinatore", lamentando anche la mancanza di iniziative "da parte di quanti avevano il dovere di intervenire per il ruolo politico rivestito all'interno del partito a livello superiore".
Secca la replica dell'Api, che dopo aver cercato il dialogo con il giovane ribelle, prende atto con stupore delle sue dichiarazioni: "Non vedo ragioni politiche in questa decisione – afferma il coordinatore Luigi Evangelista – la scelta dell'assessore è stata fatta dal sindaco sulla base della rosa di quattro nomi proposti all'interno della lista dei non eletti. Chi è entrato da poco in un partito dovrebbe accettare le scelte compiute dal direttivo, anche se non le condivide".
Mazzilli non si sbilancia su eventuali adesioni ad altri partiti: "Per il momento resto nel gruppo misto – dichiara confermando piena fedeltà alla maggioranza – eventuali mie scelte future saranno ponderate attentamente".
La compagine che sostiene Valente, almeno per ora, non sembra incrinarsi. Ma i suoi equilibri interni sono tutt'altro che immobili, e i nodi promettono di venire al pettine gia' dopo la pausa estiva.