Palazzo di città
Mensa scolastica: aggiudicato l'appalto
Avanti anche in mancanza dei certificati antimafia. Ignorata la convenzione sottoscritta con la Prefettura.
Gravina - sabato 31 agosto 2013
09.25
Questa volta non vogliono farsi trovare impreparati.
Il nuovo anno scolastico è alle porte e dopo aver dato istruzioni per indire il nuovo bando per il trasporto scolastico, l'amministrazione comunale ha anche chiuso definitivamente la pratica della mensa scolastica, affidando il sevizio al raggruppamento temporaneo d'imprese "Markas srl/Cds Onlus Cooperativa Sociale" per i prossimi tre anni scolastici, ossia sino a giugno 2016. Totale spesa del servizio:1.463.800 euro. Il tutto, secondo quando riportato dalla determina dirigenziale d'affidamento, sebbene non siano stati ancora rilasciati "dagli uffici competenti, a seguito di richiesta da parte di questa stazione appaltante, la certificazione per l'impiego dei disabili, la certificazione dei carichi pendenti risultanti al sistema informatico dell'anagrafe tributario relativamente all'impresa ausiliaria "Scardi Ristorazione s.r.l.", nonché la certificazione antimafia da parte degli uffici delle Prefetture competenti". La normativa nazionale prevede infatti che, affinché una pubblica amministrazione proceda all'aggiudicazione definitiva di un appalto, e dunque alla stipula del contratto, è necessario acquisire tutte le informazioni storiche riguardanti l'azienda.
Informazioni che in questo caso non ci sono. Un intoppo che il Comune ha inteso superare richiamando una sentenza del Consiglio di Stato del 2012 secondo cui "la consegna anticipata dei lavori segue di norma l'aggiudicazione definitiva, ma oggettivi ed inequivocabili motivi di urgenza nella realizzazione dei lavori consentono la immediata esecuzione dei lavori stessi, sotto riserva di legge, anche dopo l'aggiudicazione provvisoria, e l'ipotesi è contemplata in sede di giurisprudenza amministrativa".
L'urgenza, nel caso specifico, sarebbe giustificata dall'imminente inizio dell'anno scolastico per cui il dirigente del servizio, Amedeo Visci, ha stabilito di aggiudicare definitivamente il servizio di ristorazione scolastica, sottolineando che i rapporti tra Ente e azienda saranno regolati sulla base di quanto stabilito dal bando di gara, in attesa di procedere alla sottoscrizione del contratto, una volta acquisita tutta la documentazione mancante.
Tutto regolare dunque, tutto nella norma. Nessun motivo per dubitarne. Resta però da chiedersi (almeno) che fine abbia fatto la convenzione sottoscritta nel marzo del 2012 tra il Comune di Gravina (firmatario l'allora commissario prefettizio Ciro Trotta) e la Prefettura di Bari per la prevenzione dei tentativi di infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore degli appalti e concessioni di lavori pubblici. Si prevedeva, con quell'atto, di affidare l'ente alla Stazione unica appaltante, voluta proprio dalla prefettura per aiutare i singoli comuni nell'affidamento degli appalti e dei servizi pubblici, assicurare la trasparenza, la regolarità e l'economicità della gestione dei contratti pubblici e prevenire il rischio di infiltrazione mafiose, consentendo così alla stazione appaltante di conoscere le aziende ben prima della chiusura dell'appalto.
Non è stato fatto. E quando è "urgente e necessario", si procede anche senza certificazione antimafia. D'altra parte, se il Consiglio di Stato lo consente...
Il nuovo anno scolastico è alle porte e dopo aver dato istruzioni per indire il nuovo bando per il trasporto scolastico, l'amministrazione comunale ha anche chiuso definitivamente la pratica della mensa scolastica, affidando il sevizio al raggruppamento temporaneo d'imprese "Markas srl/Cds Onlus Cooperativa Sociale" per i prossimi tre anni scolastici, ossia sino a giugno 2016. Totale spesa del servizio:1.463.800 euro. Il tutto, secondo quando riportato dalla determina dirigenziale d'affidamento, sebbene non siano stati ancora rilasciati "dagli uffici competenti, a seguito di richiesta da parte di questa stazione appaltante, la certificazione per l'impiego dei disabili, la certificazione dei carichi pendenti risultanti al sistema informatico dell'anagrafe tributario relativamente all'impresa ausiliaria "Scardi Ristorazione s.r.l.", nonché la certificazione antimafia da parte degli uffici delle Prefetture competenti". La normativa nazionale prevede infatti che, affinché una pubblica amministrazione proceda all'aggiudicazione definitiva di un appalto, e dunque alla stipula del contratto, è necessario acquisire tutte le informazioni storiche riguardanti l'azienda.
Informazioni che in questo caso non ci sono. Un intoppo che il Comune ha inteso superare richiamando una sentenza del Consiglio di Stato del 2012 secondo cui "la consegna anticipata dei lavori segue di norma l'aggiudicazione definitiva, ma oggettivi ed inequivocabili motivi di urgenza nella realizzazione dei lavori consentono la immediata esecuzione dei lavori stessi, sotto riserva di legge, anche dopo l'aggiudicazione provvisoria, e l'ipotesi è contemplata in sede di giurisprudenza amministrativa".
L'urgenza, nel caso specifico, sarebbe giustificata dall'imminente inizio dell'anno scolastico per cui il dirigente del servizio, Amedeo Visci, ha stabilito di aggiudicare definitivamente il servizio di ristorazione scolastica, sottolineando che i rapporti tra Ente e azienda saranno regolati sulla base di quanto stabilito dal bando di gara, in attesa di procedere alla sottoscrizione del contratto, una volta acquisita tutta la documentazione mancante.
Tutto regolare dunque, tutto nella norma. Nessun motivo per dubitarne. Resta però da chiedersi (almeno) che fine abbia fatto la convenzione sottoscritta nel marzo del 2012 tra il Comune di Gravina (firmatario l'allora commissario prefettizio Ciro Trotta) e la Prefettura di Bari per la prevenzione dei tentativi di infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore degli appalti e concessioni di lavori pubblici. Si prevedeva, con quell'atto, di affidare l'ente alla Stazione unica appaltante, voluta proprio dalla prefettura per aiutare i singoli comuni nell'affidamento degli appalti e dei servizi pubblici, assicurare la trasparenza, la regolarità e l'economicità della gestione dei contratti pubblici e prevenire il rischio di infiltrazione mafiose, consentendo così alla stazione appaltante di conoscere le aziende ben prima della chiusura dell'appalto.
Non è stato fatto. E quando è "urgente e necessario", si procede anche senza certificazione antimafia. D'altra parte, se il Consiglio di Stato lo consente...