mensa scolastica
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La città

La Grotta risponde alla Marchetti: tutto falso

“Il ritardo nel servizio mensa non dipende dal ricorso”.

Il ritardo nell'erogazione del servizio mensa non è imputabile al ricorso presentato dalla società "La grotta" contro Palazzo di città.

Ne sono convinti i responsabili della società gravinese che dopo aver preso parte all'ultimo bando per l'aggiudicazione del servizio mensa negli istituti scolastici cittadini, si sono visti strappare l'appalto dalla società Markas, a cui a fine agosto è stato aggiudicato il servizio in via definitiva.

Nel comunicato, inviato alla redazione, la ditta gravinese chiarisce: "La proposizione del ricorso, non può costituire il pretesto per giustificare ritardi e disservizi addebitabili esclusivamente all'ente di riferimento". Smentendo così quanto affermato da Laura Marchetti, assessore all'istruzione, che aveva garantito: "Il ventuno ottobre partirà il servizio mensa".

I responsabili de "La Grotta", decisi a scrollarsi di dosso presunte responsabilità sugli eventuali disservizi che cadranno sugli studenti gravinesi, sottolineano: "Altresì contraddittoria appare la dichiarazione sulla presumibile data di inizio del servizio. Infatti quasi certamente il giorno 21 ottobre non vi sarà alcuna decisione definitiva del Tar, per cui a fronte dei tempi della giustizia, due sono le strade percorribili per il Comune di Gravina: o, deve aspettare il verdetto del Giudice amministrativo prima di far cominciare il servizio, o, può avviare subito lo stesso ma in quest'ultima evenienza non sarebbe vincolato ad alcuna data".

E non è tutto: la Markas srl, vincitrice dell'appalto, secondo "La grotta" non avrebbe ancora a disposizione le strutture adatte ad espletare adeguatamente il servizio: "Si specifica che la produzione del laboratorio della ditta aggiudicatrice, sito nella zona artigianale di Altamura, è sospeso per necessari lavori di ristrutturazione in corso e la data di fine lavori non è ancora nota".

"Questo significa - continua il documento- che qualora il Comune di Gravina attivasse il servizio, la ditta agiudicatrice non sarebbe in grado nell'immediato di adempiere. Pertanto, se ad oggi l'Ati aggiudicataria non ha ancora la disponibilità di una struttura idonea all'espletamento del servizio, figuriamoci se avesse mai potuto avviare lo stesso lo scorso mese di marzo così come prevedeva il bando".

Una presa di posizione dura, quella dei responsabili gravinesi, secondo cui, per evitare ricorsi e relativi ritardi nel servizio, l'amministrazione avrebbe dovuto ricorrere all'esercizio dell'autotutela che "sarebbe stata funzionale al ripristino della legalità e non a favorire una ditta del posto, che forte delle proprie ragioni e consapevole di essere stata vittima di un' ingiustizia, non teme Tribunali" .

Troppo tardi ormai, adesso sarà un giudice a decidere, quando e se, le scuole gravinesi avranno il servizio mensa.
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