La città
Mensa sì, ma non per tutti
Più d'un bimbo lasciato a digiuno perchè la famiglia non ha i soldi per il ticket. La denuncia di una dirigente scolastica.
Gravina - giovedì 1 novembre 2012
16.00
Dopo le polemiche delle scorse settimane, il servizio mensa è stato attivato in tutte le scuole.
L'amministrazione comunale, per fare fronte alle richieste delle famiglie gravinesi, ha prorogato il contratto per tre mesi, ossia fino a gennaio 2013, con la società che aveva in affidamento il servizio lo scorso anno. Contestualmente sono stati realizzati dei lavori di manutenzione presso i refettori scolastici e sono state fornite le suppellettili alla scuola "Don Saverio Valerio". E intanto è stata varata la gara d'appalto per l'aggiudicazione triennale del servizio.
Tutto bene quel che finisce bene, dunque? Non proprio.
E' partita su facebook, anticipata però da una comunicazione ufficiale inviata ai servizi sociali, la denuncia sottoscritta da Lucia Pallucca, dirigente scolastica della scuola elementare "San Giovanni Bosco", che qualche giorno fa ha postato sulla bacheca facebook del primo cittadino un messaggio destinato a far riflettere: "Egregio Sindaco, ho segnalato il nome di alcuni bambini che non possono accedere al servizio mensa a causa del disagio familiare in cui versano. Mi è stato riferito che i servizi sociali devono verificare lo stato di indigenza prima di autorizzare l'erogazione gratuita del servizio che ormai è già partito. È possibile sollecitare gli uffici? Penso che a tutti i bambini debbano essere offerte pari opportunità. E sicuramente questo non avviene se un bambino é costretto ad andare via da scuola alle 12,30 solo perché non può pagare il ticket".
Una dichiarazione che la Pallucca conferma anche alla redazione di Gravinalife: "Solo nella nostra scuola abbiamo 15 bambini di famiglie che vivono in difficoltà economiche, costretti da una settimana ad uscire prima da scuola e a non partecipare al pranzo con i compagni di classe". La dirigente sottolinea che molti di questi bambini appartengono a famiglie già segnalate e conosciute ai servizi sociali anche perché la scuola "San Giovanni Bosco" è collocata in pieno centro storico, dove vivono molti nuclei familiari indigenti alcuni dei quali hanno anche 2 o 3 figli iscritti a scuola: "Inutile girarci intorno", continua la dirigente. "Purtroppo la crisi economica e occupazionale noi la tocchiamo con mano tutti i giorni. Alcune mamme mi hanno detto che non possono pagare 4 o 5 euro al giorno per far mangiare solo i 2 bambini a scuola e preferiscono portarli via".
Di questa vicenda, già complicata, la dirigente scolastica gravinese sottolinea un altro aspetto: "Parliamo tanto di integrazione e inclusione sociale ma se non aiutiamo questi bambini, e di riflesso le loro famiglie alcune delle quali extracomunitarie, faremo un danno enorme all'intera comunità gravinese".
Almeno per il momento, sul punto non si ha notizia di risposte da Palazzo di città, ma Lucia Pallucca non demorde e resta in attesa: "Non voglio sminuire il ruolo del primo cittadino, ma la comunicazione che mi interessa più di tutte è quella dei servizi sociali perchè darebbe soluzione a questo triste disguido".
L'amministrazione comunale, per fare fronte alle richieste delle famiglie gravinesi, ha prorogato il contratto per tre mesi, ossia fino a gennaio 2013, con la società che aveva in affidamento il servizio lo scorso anno. Contestualmente sono stati realizzati dei lavori di manutenzione presso i refettori scolastici e sono state fornite le suppellettili alla scuola "Don Saverio Valerio". E intanto è stata varata la gara d'appalto per l'aggiudicazione triennale del servizio.
Tutto bene quel che finisce bene, dunque? Non proprio.
E' partita su facebook, anticipata però da una comunicazione ufficiale inviata ai servizi sociali, la denuncia sottoscritta da Lucia Pallucca, dirigente scolastica della scuola elementare "San Giovanni Bosco", che qualche giorno fa ha postato sulla bacheca facebook del primo cittadino un messaggio destinato a far riflettere: "Egregio Sindaco, ho segnalato il nome di alcuni bambini che non possono accedere al servizio mensa a causa del disagio familiare in cui versano. Mi è stato riferito che i servizi sociali devono verificare lo stato di indigenza prima di autorizzare l'erogazione gratuita del servizio che ormai è già partito. È possibile sollecitare gli uffici? Penso che a tutti i bambini debbano essere offerte pari opportunità. E sicuramente questo non avviene se un bambino é costretto ad andare via da scuola alle 12,30 solo perché non può pagare il ticket".
Una dichiarazione che la Pallucca conferma anche alla redazione di Gravinalife: "Solo nella nostra scuola abbiamo 15 bambini di famiglie che vivono in difficoltà economiche, costretti da una settimana ad uscire prima da scuola e a non partecipare al pranzo con i compagni di classe". La dirigente sottolinea che molti di questi bambini appartengono a famiglie già segnalate e conosciute ai servizi sociali anche perché la scuola "San Giovanni Bosco" è collocata in pieno centro storico, dove vivono molti nuclei familiari indigenti alcuni dei quali hanno anche 2 o 3 figli iscritti a scuola: "Inutile girarci intorno", continua la dirigente. "Purtroppo la crisi economica e occupazionale noi la tocchiamo con mano tutti i giorni. Alcune mamme mi hanno detto che non possono pagare 4 o 5 euro al giorno per far mangiare solo i 2 bambini a scuola e preferiscono portarli via".
Di questa vicenda, già complicata, la dirigente scolastica gravinese sottolinea un altro aspetto: "Parliamo tanto di integrazione e inclusione sociale ma se non aiutiamo questi bambini, e di riflesso le loro famiglie alcune delle quali extracomunitarie, faremo un danno enorme all'intera comunità gravinese".
Almeno per il momento, sul punto non si ha notizia di risposte da Palazzo di città, ma Lucia Pallucca non demorde e resta in attesa: "Non voglio sminuire il ruolo del primo cittadino, ma la comunicazione che mi interessa più di tutte è quella dei servizi sociali perchè darebbe soluzione a questo triste disguido".